La amate, vi ha fatto male, la vorreste ma non potete, la rifiutate: parliamo della pillola contraccettiva, il metodo che ancora oggi riesce a sollevare ampi dibattiti. Fa male? Che disturbi provoca? Ne abbiamo parlato qui, analizzando il caso sollevato da una giornalista francese, che aveva fatto molto discutere. Tra i commenti che avete fatto, ne abbiamo riportato alcuni in questo post. Ne sono seguiti altri, che trovate qui di seguito. 

«Da quando prendo la pillola sono diventata ansiosa, nervosa e triste»

«Questo può accadere, ma non dipende dal contraccettivo in quanto farmaco. Le donne oggi devono far fronte a innumerevoli impegni con un elevato livello di stress. Può sembrare assurdo, ma per loro la pillola contraccettiva diventa, magari inconsciamente, l’impegno in più da tenere a mente. E questo comporta come conseguenza che le donne ansiose si dimenticano tre volte di più di assumere la pillola, rispetto a chi non si sente sotto pressione. Questi dati, che arrivano da studi scientifici, sottolineano ancora una volta l’importanza del colloquio tra la donna e il ginecologo per scegliere il metodo giusto. E nel caso della donna che vive una vita “sotto pressione ” è meglio orientarsi verso un metodo meno vulnerabile alle sue ansie, come il cerotto transdermico da sostituire una volta alla settimana. In realtà, c sarebbe anche l’anello vaginale, ancora più pratico e a prova di dimenticanza. Ma non è consigliato alle donne che soffrono di ansia, dal momento che spesso è presente anche un problema di sindrome del colon irritabile, con vaginite da candida».

«Non posso prendere la pillola: per questo, ho optato per l’impianto sottocutaneo»

«Sono in molti i ginecologi che oggi la consigliano: rispetto ai contraccettivi ormonali tradizionali, l’impianto sottocutaneo non contiene estrogeni, gli ormoni che possono provocare problemi quali il mal di testa e aumentare il rischio trombotico e cardiovascolare. Si tratta di un bastoncino flessibile, lungo quattro centimetri e largo due millimetri, che viene inserito sotto pelle nel braccio non dominante, con un mini-intervento in anestesia locale. Ha dalla sua indubbiamente il grande vantaggio della comodità perché rimane in sito per tre anni, Ma, va ricordato, non si può sospendere da sé: bisogna sempre rivolgersi al ginecologo per l’inserimento e per la rimozione».

«Speriamo vada a buon fine il “pillolo”, così anche l’uomo può fare qualcosa se non vuole una gravidanza»

«In teoria il “pillolo” sarebbe a buon punto, come si è visto da uno studio appena pubblicato che ha coinvolto circa 300 uomini di sette diversi Paesi europei, Italia compresa. Il “pillolo” contiene un mix di testosterone e progestinico, i due principali ormoni presenti nell’uomo, che abbassano del 90% la concentrazione di spermatozoi.  I dati inoltre dicono che è efficace nel 96% dei casi e che, quando se ne smette l’assunzione, il numero di spermatozoi torna alla normalità. Dall’altra però, il tasso di effetti collaterali è molto alto, tanto da avere provocato l’uscita dallo studio del 20% dei partecipanti. Per questo, ora dovrebbe iniziare un altro studio, questa volta con un gel».