Rotavirus, oggi c’è il vaccino

Il rotavirus è il responsabile di una forma di gastroenterite molto insidiosa e che colpisce i più piccoli. Per neutralizzarlo però basta una vaccinazione

«Febbre a 40, mal di pancia, vomito e soprattutto il bisogno continuo di andare in bagno, anche 20 volte al giorno. Sono i sintomi della gastroenterite da rotavirus, un’infezione che colpisce i bambini con meno di cinque anni e che per via degli attacchi di diarrea può portare a una grave disidratazione. Un problema di cui si parla poco, per questo è nata la campagna #Unapreoccupazioneinmeno, patrocinata dalla Federazione italiana medici pediatri, per far conoscere la malattia e la vaccinazione che la evita.

«Quando il bambino si ammala, le mamme si sentono in colpa, pensando di non essere state abbastanza scrupolose con le regole igieniche» dice Catia Rosanna Borriello, direttore UOC Vaccinazioni del Fatebenefratelli Sacco di Milano. «Non è così, come ha dimostrato una ricerca. Il rotavirus è molto contagioso e si trasmette con grande facilità attraverso il respiro o per via oro-fecale».

La vaccinazione

Il vaccino contro il Rotavirus si somministra per via orale. «Viene somministrato nel periodo più a rischio, cioè nei primi due anni di vita» dice la dottoressa Borriello. «Pochi gli effetti collaterali: nelle ore successive possono presentarsi irritabilità e diarrea». La vaccinazione è compresa nel Piano nazionale vaccinale ed è gratuita. Esiste in due formulazioni, a due oppure a tre dosi. La prima è sempre da cominciare dalla sesta settimana di vita, la seconda entro la 24esima e la terza entro la 32esima nel caso del vaccino a tre dosi.

La cura

«Dopo il vaccino può succedere che il bambino si ammali ugualmente» spiega la dottoressa Borriello. «Ma in modo lieve e senza il rischio di disidratazione». Se il bimbo non è vaccinato la cosa più importante è prevenire la disidratazione. «Questo tipo di gastrointerite si può curare a casa e al massimo in otto giorni si guarisce» avverte la dottoressa Borriello.

Sì all’acqua minerale, alla camomilla, alle spremute molto diluite. E a cibi leggeri e facili da digerire come il riso, il frullato di mela, il pollo. Bisogna chiamare subito il pediatra se i disturbi non migliorano nell’arco di un paio di giorni e il bambino fa poca pipì, ha sete eccessiva, secchezza alla bocca e sonnolenza. Il piccolo potrebbe essere disidratato e, di solito, è necessario ricoverarlo in ospedale per reintegrare i liquidi persi per via endovenosa.

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