Sei meteoropatica? Ora ti puoi curare

Quando cambia il clima diventi nervosa e ti fanno male le ossa? No, non sono capricci, come spesso ti hanno detto. Questi fastidi sono una vera e propria malattia. Lo spiega un libro, Mal di tempo: esce il 20 settembre. E porta una buona notizia: oggi chi soffre il vento e la pioggia può guarire

Non chiedete a un meteoropatico come ha trascorso il mese d’agosto e le prime settimane di settembre: la rispostaccia è assicurata. Perché l’ultima parte dell’estate 2005, con le sue piogge e le sue temperature autunnali, si è trasformata in una tortura per i tanti che “sentono il tempo”. A tormentarli sono stati dolori alle ossa, malumore, emicranie, nervosismo. Fate parte anche voi del gruppo di arrabbiatissimi? La probabilità è alta. Le statistiche dicono che le persone sensibili al cambiamento delle condizioni meteorologiche ormai sono una su tre, soprattutto donne. E non si tratta di malati immaginari.

La scienza oggi ci fa sapere che ci sono cause organiche per il loro malessere. Ma ci sono anche tanti rimedi per alleviarlo. Prima, però, inquadriamo il problema. Cominciando con una distinzione linguistica. Meteorosensibile è chi, quando variano pressione, temperatura, umidità, velocità ed elettricità dell’aria, prova una sensazione di disagio. «Si va dall’irritabilità alla cefalea, dalla nausea alla mancanza di appetito» spiega il dottor Alberto Massirone, medico idroclimatologo.

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Il meteoropatico, invece, è quel meteorosensibile così sensibile ai cambiamenti del tempo da sviluppare disturbi più accentuati di un vago disagio. «C’è persino chi non riesce ad alzarsi dal letto la mattina» conferma Massirone. Non tutti reagiscono agli stessi fenomeni. Per esempio, c’è chi sta male per colpa del cielo grigio, chi della pioggia, chi del vento. E chi è sensibile a quasi tutto. «Distinguiamo le meteoropatie primarie da quelle secondarie» spiega Roberto Gualtierotti, lo scienziato che in Italia è stato il pioniere degli studi in materia. «Le primarie colpiscono persone sane che, in coincidenza di forti e improvvisi cambiamenti meteorologici, lamentano disturbi apparentemente inspiegabili».

Quali sono i sintomi Depressione, affanno, dolori al torace e all’addome, irritabilità, difficoltà di concentrazione, tachicardia, dolori articolari. Persino sbalzi di pressione arteriosa. E la lista potrebbe continuare ancora per molto. Il malessere può comparire anche tre giorni prima che il tempo cambi. Cifre sulle “vittime”? Si ipotizza che le meteoropatie primarie colpiscano cinque persone su cento. Si parla di secondarie, invece, quando i sintomi di malattie già presenti si rifanno vivi in coincidenza di certe condizioni atmosferiche. «Ogni organo sofferente per una patologia cronica può “sentire” il tempo» aggiunge Angelico Brugnoli, collaboratore del Biometeolab, un laboratorio biometeorologico dell’Università di Milano. «In particolare, però, si riacutizzano le malattie polmonari, cardiache e reumatiche». Diversi studi hanno accertato che, quando passa una perturbazione, aumentano le crisi d’asma bronchiale e gli infarti al miocardio.

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Le possibili cause
Cosa c’è all’origine della meteorosensibilità? La ricerca ci porta a curiosare nel funzionamento del nostro cervello. Secondo alcuni esperti, l’indiziato numero 1 è il sistema di termoregolazione. Vale a dire quel meccanismo che ci permette di mantenere la temperatura del corpo più o meno costante, indipendentemente dal freddo o dal caldo esterni.

«Quando questo sistema non funziona bene, l’organismo non riesce ad adattarsi ai cambiamenti meteorologici» spiega Gualtierotti. E va in tilt. Sulle base di questa teoria, Gualtierotti ha elaborato un test che valuta il grado di meteorosensibilità (qui a fianco). Secondo altri il “termostato umano” non è il vero responsabile. «La causa ultima è ancora tutta da scoprire» sostiene Brugnoli. «L’ipotesi più convincente è che il sistema delle ghiandole endocrine risponda male alle variazioni atmosferiche e alteri la produzione degli ormoni fondamentali per il nostro benessere psicofisico: come serotonina, adrenalina, endorfine».

A mettere d’accordo gli scienziati ci pensa l’elettricità dell’aria. Che entra in gioco in alcuni eventi meteorologici. «Nell’atmosfera ci sono particelle gassose che si caricano elettricamente, gli ioni» spiega Massirone. «Ormai è certo che, quando quelle caricate positivamente aumentano, alcuni di noi cominciano a star male. Un incremento di ioni positivi si ha proprio prima di un temporale o se soffia un vento caldo e secco».

Sempre più gente ne soffre Se il numero di meteorosensibili sta crescendo (40 anni fa erano solo il 5 per cento) la colpa è anche nostra. «Non riusciamo più a fare a meno del condizionatore in estate, riscaldiamo troppo le case d’inverno, passiamo sempre meno ore all’aria aperta. Ovvio che perdiamo la capacità di adattarci ai cambiamenti dell’ambiente» denuncia Gualtierotti.

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E non è finita: aumentano i malati di stress e lo stress indebolisce le difese contro le aggressioni esterne. «Spesso gli eventi atmosferici si trasformano in problema perché vanno a sommarsi ad altri eventi che mettono a dura prova il nostro equilibrio psicofisico» dice Emilio Minelli, docente di Medicine non convenzionali e tecniche complementari alla facoltà di Medicina dell’Università di Milano.

Come si cura

>>Con l’idroterapia

«Si basa sugli effetti stimolatori dell’acqua calda e fredda, che risvegliano il sistema di termoregolazione un po’ inceppato» dice l’idroclimatologo Roberto Gualtierotti. «Si può eseguire alle terme o a casa, su indicazione dei medici idroclimatologi». Cosa fare subito: Con il getto della doccia bagnate i piedi e le gambe, poi risalite verso la pancia e la schiena alternando due-tre minuti di getti calde e due-tre minuti di fredde per un paio di volte. In alternativa, o in più, si possono fare spugnature, passando velocemente sul corpo, sempre dal basso verso l’alto, un asciugamano bagnato in acqua fredda. Dopo un anno si vedono i risultati.
Indirizzi: Asium, Associazione specialisti idroclimatologi dell’Università di Milano, tel. 0286453780.
Terme di Sirmione, tel. 03091681.

>>Con l’agopuntura

«L’obiettivo è regolare la secrezione di quegli ormoni che, per colpa dello stress meteoropatico, vengono prodotti in maniera alterata» spiega l’esperto Emilio Minelli. «La cosa migliore sarebbe fare una seduta appena si sa che sta per arrivare la causa che scatena i nostri disturbi».

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Cosa fare subito: Prevenire lo stress con cicli di tre, cinque sedute da ripetere ogni due mesi.
Indirizzi: Associazione italiana agopuntura, tel. 0685350036, www.agopuntura.it.

Fisa, Federazione italiana delle società di agopuntura: non ha un recapito telefonico, ma nel suo sito www.agopuntura-fisa.it trovate l’elenco di tutti i medici agopuntori d’Italia, con i numeri di telefono.

>>Con l’omeopatia e la fitoterapia

Come l’agopuntura, i rimedi omeopatici e le erbe riequilibrano un organismo sotto stress. Vanno assunti prima che arrivi il nemico meteorologico. «Non ci sono soluzioni standard. Non possiamo cioè dire “per la pioggia assumete queste prodotto, per il freddo quest’altro”. Perché le reazioni agli eventi atmosferici cambiano da individuo a individuo e ogni volta, oltre alla causa, bisogna valutare anche il tipo di disturbo» spiega Minelli.
Indirizzi: Istituto Riza di medicina psicosomatica tel. 025845961.

Società italiana di omeopatia e medicina integrata, tel. 0267100819.

Società italiana di fitoterapia, tel. 057723352.

>>Con i Fiori di Bach

Sono consigliati per stimolare le difese innate dell’organismo. I più usati: Walnut, Scleranthus, White Chestnut, Mustard e Wild Rose.
Indirizzi: Rif, registo italiano floriterapeuti, tel. 0270122233 e 0266982957.

Riza, Istituto di medicina psicosomatica, tel. 025845961.

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Finalmente un libro con tutte le risposte

La nostra giornalista Sabrina Barbieri ha scritto un libro intitolato

Mal di tempo, che uscirà per Mursia il 20 settembre. Non è difficile immaginare cosa l’abbia spinta a farlo. Ogni tanto – dice – nel

pieno di una giornata di sole, sente dei dolori

alle ossa. È il segnale: puntuale, un paio di

giorni dopo, arriva una perturbazione. Sabrina non si è accontentata di sopportare questo fastidio. Ha intervistato i maggiori esperti italiani di meteoropatia. Ha scoperto che si tratta di

un disturbo sempre più diffuso. E che si può curare. Come racconta nel libro e in queste pagine.

Che tempo farà quest’autunno?

Una cattiva notizia: «Almeno fino alla prima settimana di ottobre avremo poche giornate soleggiate» annuncia il colonnello Mario Giuliacci. E dopo? «Previsioni più a lungo termine non sono possibili. Certo è che l’autunno sta diventando sempre più bagnato. Negli ultimi

15 anni la piovosità è aumentata in media del 20 per cento».

Una buona notizia: anche in Italia cominciano a diffondersi le previsioni biometeorologiche. Per cominciare, seguite quelle che ogni settimana pubblichiamo su Donna Moderna, con i consigli per ridurre i malesseri da tempo. Poi ci sono due siti Internet: www.naturmed.unimi.it/previ dice, per esempio, se il clima previsto riacutizzerà i dolori reumatici o i fastidi di chi ha malattie polmonari.

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Il sito www.lamma.rete.toscana.it/bioclima (solo per la Toscana), attraverso faccine tristi o sorridenti, indica il grado di disagio o di benessere che gli sbalzi clima potranno provocare.

Un esame facile per scoprire chi è malato

Oggi esiste un test, detto Tromp-Gualtierotti, che aiuta a individuare chi soffre di “mal di tempo”. Si basa sull’idea che le meteoropatie siano causate da un cattivo funzionamento del sistema di termoregolazione. Spiega il bioclimatologo Roberto Gualtierotti, creatore del test insieme a un biologo olandese: «Si misura la temperatura del palmo della mano. Poi lo si raffredda appoggiandoci per due minuti un gel ghiacciato. La temperatura

dovrebbe scendere attorno ai 26, 27 gradi. Normalmente ci vogliono sei minuti perché torni al livello iniziale. Se ne impiega di più, fino a

10-15, significa che quella persona ha una certa sensibilità ai cambiamenti meteorologici. Se, dopo 15 minuti, la temperatura è ancora inferiore a quella di partenza, per noi si tratta di meteoropatia accertata» conclude Gualtierotti.

In teoria il

test si potrebbe eseguire anche a

casa, comprando un termometro

e una bustina di gel di quelle che si usano per i frigoriferi portatili. Per trovare gli specialisti che lo eseguano, chiedete all’Ordine dei medici della vostra regione l’elenco di quelli specializzati in climatologia e idrologia.

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