Donna con crisi d'ansia

Stress da prestazione addio: scopri cosa è importante per te

Lo stress da prestazione ci assale ogni volta che siamo alle prese con una situazione nuova, che non possiamo controllare del tutto. Ma anche una vita frenetica spesa a rincorrere un obiettivo professionale o familiare dietro l'altro, può provocare ansia e, a lungo andare, farci ammalare. Ecco come uscirne.

Viviamo una vita frenetica, sempre a correre di qua e di là. Gli impegni di lavoro, la casa da mandare avanti, i figli da portare a scuola, gli incontri con gli insegnanti. Abbiamo perennemente il fiato alla gola e, se pensiamo a noi stesse, ci vediamo impegnate a “rincorrerci da sole” nel tentativo di riuscire in tutto, e di farlo bene. Senza rendercene conto, soffriamo di stress da prestazione: ci sentiamo sempre stanche, stressate, irritabili. A volte dimentichiamo le cose, abbiamo difficoltà a concentrarci e, al solo pensiero di tutto quello che ancora ci resta da fare, ci vengono le palpitazioni. Ci sentiamo come se vivessimo perennemente sopra un tapis roulant, ma all’idea di scendere anche solo per un minuto ci assale l’ansia.

La paura di essere inadeguate

Non è colpa nostra: viviamo nella cultura dello stress. Corriamo a tutta velocità verso un obiettivo, ma quando lo raggiungiamo continuiamo a correre verso la cosa successiva, sempre insoddisfatte del presente, perennemente terrorizzate dall’idea di non riuscire, di essere inadeguate. Così lo stress da prestazione, che di solito dovrebbe coglierci quando ci troviamo alle prese con situazioni nuove o che non possiamo controllare del tutto, diventa il nostro compagno di vita.
L’ossessione dei risultati, la necessità di riuscire in tutto, l’aspirazione a emergere nel mondo del lavoro e allo stesso tempo vivere una vita sentimentale piena e appagante, a lungo andare è stressante. Specie se a tutto questo si sommano gli sforzi per apparire agli occhi degli altri come persone realizzate e piene di interessi.

I sintomi dello stress da prestazione

A lungo andare si finisce per ammalarsi. Meglio, dunque, tenere d’occhio i sintomi dello stress da prestazione. Sono facilmente riconoscibili: ci si sente ansiose e irritabili senza motivo, si hanno difficoltà di concentrazione e memoria, ipersudorazione, tensione muscolare, palpitazioni, nausea, inappetenza. Nei casi più gravi possono anche manifestarsi veri e propri disturbi d’umore.
Correre ai ripari è possibile, ma per farlo bisogna rivedere le nostre priorità e imparare a perseguire la felicità prima della produttività.

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Combattere lo stress da prestazione cercando la felicità

Certo, rinunciare alla frenesia costante è più facile a dirsi che a farsi. La ricerca della felicità richiede un lavoro mirato per calmare quella voce interna che ci dice che, per essere degne, dobbiamo fare di più. Bisogna riscoprire il valore della contentezza, imparare a sentirsi felici con le cose così come sono, invece di desiderare che siano sempre diverse.
Soprattutto, bisogna imparare a creare la vita che desideriamo, non quella che gli altri si aspettano da noi. Magari, alla fine del percorso, avremo scoperto che la felicità può coesistere con la crescita personale e professionale, e che per realizzare i nostri sogni non sempre è necessario correre con il fiato alla gola. Ecco alcuni esercizi per sentirsi in pace con se stesse e imparare a essere felici di quello che si ha qui e ora.

Donna medita a occhi chiusi

Fai finta che sia sempre il tuo ottantesimo compleanno

Immagina che sia la festa per il tuo ottantesimo compleanno. Guarda i tuoi amici e la tua famiglia che ti vogliono bene. Si alzano e fanno piccoli discorsi su di te e su cosa significhi per loro. Cosa vorresti che dicessero? Sicuramente non ti aspetti che dicano che hai controllato tutte le mail sulla tua casella di posta o che hai conquistato quel particolare cliente. Qualsiasi cosa tu faccia, non dimenticare quello che hai imparato da questo esercizio.

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Contro lo stress da prestazione pratica la gratitudine

La contentezza non è una destinazione: può essere trovata nel qui e ora. Innanzitutto, identifica un obiettivo per il quale stai lavorando. Quindi chiediti: cosa mi piace? È l’apprendimento? Incontrare persone? Aiutare gli altri? Infine, pensa alle parti del viaggio per le quali puoi esprimere gratitudine. Questo ti aiuta a concentrarti sulla gioia e sulla contentezza del momento, piuttosto che essere orientata solo al risultato.

Silenzia Instagram e Facebook

I social media rafforzano quella voce interiore che ti dice che non sei abbastanza brava o che non fai abbastanza. Se i post di alcune persone ti fanno venire un nodo allo stomaco o ti fanno sentire inadeguata, smetti di seguirli se sono estranei. Se, invece, sono tuoi amici o familiari, silenziali temporaneamente. Puoi sempre incontrarli di persona, magari per un caffè, e scoprire che non è tutto oro ciò che luccica sui social network.

Stress da prestazione: previenilo prendendoti cura di te stessa

Prima di pensare agli altri e agli obiettivi che ci siamo prefisse, faremmo bene a curarci di noi stesse. Spesso non siamo consapevoli del fatto che le nostre sensazioni fisiche possono portare a schemi di pensiero negativi. Quando siamo a corto di sonno, movimento o idratazione, è più probabile sentirci “non all’altezza”. Allora, meglio assicurarci di dormire abbastanza, sorseggiare acqua regolarmente e trovare il tempo per fare un po’ di sport. Vale sempre il vecchio detto: mens sana in corpore sano.

Ripeti ogni giorno questi mantra

Lo stress da prestazione può derivare dal cercare di sentirsi sempre apprezzati. Viviamo in una società dove finché ottieniamo la promozione o raccogliamo più follower, meritiamo il nostro posto nel mondo. Ma noi siamo preziose a prescindere, non importa cosa facciamo. Prova a ripetere: “Io non sono la mia produttività”, oppure: “Ho valore, non importa quello che ho fatto oggi”. Fai in modo che queste due frasi diventino il tuo mantra quotidiano.

Scopri come ti senti veramente

Se la felicità sembra fuori portata, potrebbe essere in parte a causa di un dialogo interiore denigratorio. Per individuare ciò che conta veramente per te, rispondi per iscritto a queste domande oppure pronuncia le risposte ad alta voce: Cosa mi fa stare bene? Cosa ho realizzato nell’ultimo anno? In che modo la mia vita sembra diversa, in modo positivo, da come mi aspettavo dieci anni fa?
“Non sarò felice finché non accadrà questo”. Da dove viene questa convinzione? Cosa penso accadrà dopo aver raggiunto questo obiettivo? Se non riuscissi a raggiungerlo, sarei lo stesso felice / mi sentirei sicura / sarei amata e rispettato? Cosa amo/mi dà soddisfazione così com’è nella mia vita? Come mi fa sentire il riposo?

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