Valentina Sampaio, brasiliana, è la prima modella transgender per il marchio Victoria's Secret. Ma come vivono i transgender in Italia? Tre di loro ce lo raccontano
Cosa significa transgender? E com’è vivere da transgender in Italia oggi? La disforia di genere è il disturbo che, per la scienza, provoca “una forte e persistente identificazione nel sesso opposto a quello biologico”. «Secondo le nostre stime, in Italia vivono 50.000 persone transessuali» spiega Porpora Marcasciano, presidente onorario della onlus Movimento identità transessuale.
«Nel 60% dei casi la transizione è da uomo a donna. È un mondo sempre più giovane dove aumenta la fascia 18-30 anni: le nuove generazioni hanno meno vergogna a dichiararsi. Si tratta di individui con una scolarizzazione medio-alta, spesso sono liberi professionisti. Purtroppo in molti pensano che ci sia un legame tra transessuali e prostituzione, che invece riguarda solo il 10% dei transgender».
Il 20 novembre è il Transgender Day of remembrance. Le vittime dell’odio contro i trans sono 250 all’anno nel mondo. L’Italia è prima in Europa per questi episodi, ecco perché vogliamo raccontarvi la storia di tre persone che tutto questo l’hanno vissuto sulla propria pelle, protagonisti del progetto fotografico Tra le nuvole realizzato da Paola Arpone e Georgia Garofalo.
Quanto è difficile, in Italia, cambiare identità?
Un transgender può cambiare identità sui documenti senza fare l’intervento. Lo ha stabilito una sentenza del 2015 della Corte Costituzionale. «È stata una svolta storica» nota Porpora Marcasciano della onlus Movimento identità transessuale.
«Non tutti possono e vogliono operarsi, sia per ragioni economiche sia per problemi fisici. Avere un documento contrario alla propria apparenza sessuale era un problema, per esempio rendeva difficile l’accesso ai servizi sanitari o alle agenzie di collocamento».
Il costo medio dell’intervento per cambiare genere è di circa 15.000 euro: è rimborsato dal Servizio sanitario nazionale, ma i tempi di attesa sono molto lunghi perché sono pochi gli ospedali che lo fanno. Molti transgender decidono perciò di farsi operare privatamente o vanno all’estero.