Come riconoscere un bouquet di fiori sostenibile

Anche i fiori possono essere sostenibili. C’è chi coltiva anemoni e margherite seguendo i ritmi della natura. La loro bellezza è unica e l’ambiente è salvo perché crescono con poca acqua e zero pesticidi

Ti sei mai chiesta da dove arrivano i fiori che compriamo? La risposta è meno poetica di quello che pensi. Otto su dieci hanno viaggiato più di 10.000 chilometri, sono stati bombardati da pesticidi e hanno consumato tantissima acqua, contendendola alle popolazioni locali. Per fortuna, c’è chi ha a cuore l’ambiente come Slow flower, un movimento che, partito dagli Stati Uniti, promuove la floricoltura sostenibile e ha messo radici anche da noi.

Cosa si intende per fiore slow?

«Un fiore slow è cresciuto nel nostro Paese, è stato coltivato senza pesticidi, risparmiando acqua e non ha per forza lo stelo lunghissimo e il fiore perfetto» racconta Laura Cugusi che, con le due sorelle, gestisce una flower farm vicino a Siena (puscinaflowers.com) ed è co-fondatrice dell’associazione Slow Flowers Italy. «Oltre all’impianto di irrigazione a goccia e all’uso di preparati vegetali non nocivi, coltiviamo molte specie contemporaneamente, abbinandole in modo tale da favorire la biodiversità e una lotta integrata naturale». La crescita di questi fiori nostrani segue i ritmi della natura. «Siamo orgogliose di offrire solo esemplari di stagione» aggiunge Olga Campagnoli di Olga’s flower farm, in provincia di Varese (off2017.eu). «Sono soprattutto bulbi primaverili come i tulipani e alcune specie estive, per esempio le dalie, che crescono bene nel nostro clima. Mi piace sbizzarrirmi coltivando varietà particolari e creando la giusta palette di colori fin dal momento della semina. Quest’anno si comincia con le sfumature crema, fino ad arrivare al limone e al rosa polveroso».

Le flower farm assomigliano a piccoli paradisi dove tutti possono acquistare e partecipare a corsi o eventi. Da Puscina Flowers, quando l’emergenza sarà finita, sarà di nuovo possibile creare il proprio bouquet cogliendo direttamente i fiori in campo, da Olga’s flower farm si impara a fare i mazzetti, mentre Viale flower farm (vialeflowerfarm.com) è specialista negli abbinamenti e nella mise en place. Tutte riforniscono fioriste e floral designer, coerentemente con la filosofia del km zero, e sono un fenomeno in costante crescita. Se non ne hai vicino a casa, puoi farti recapitare i loro fiori a domicilio attraverso il sito di Flority fair (florityfair.it).

Cosa sono le rose certificate

Sono quelle del marchio Fairtrade, coltivate nelle serre africane e del Centro America, ma prodotte seguendo criteri che rispettano la natura e favoriscono il lavoro di una manodopera soprattutto femminile. «Sono occupata in un’azienda che appartiene a questo circuito e ho potuto fare studiare i miei cinque fratelli» racconta Carol Mukoko, dipendente di Shalimar flowers in Kenia. «Qui i fiori sono trattati con procedure rispettose dell’ambiente e abbiamo una lista di sostanze pericolose che non usiamo mai perché inquinano. In più l’acqua viene dosata e recuperata ogni volta che è possibile». Dietro a un fiore ci può essere anche una storia come quella di Carol che lo rende ancora più prezioso.

Come fare bouquet fai-da-te con i fiori spontanei 

Sono fiori slow anche tutti quelli che crescono spontanei, come il papavero, il fiordaliso e la nigella. Raccogliendoli fai mazzi bellissimi, ma che durano poco. Ultimamente sono tornati alla ribalta anche i fiori vintage, come le dalie e le zinnie, che hanno il pregio di non appassire nel giro di pochi giorni. Infine tutti i bulbi, dal narciso, al giacinto alle peonie, sono naturalmente slow: si riproducono di anno in anno senza bisogno di cure e, recisi, durano un bel po’. 
Prendere un fiore da un campo può essere un bene, perché aiuta la pianta a produrre nuovi boccioli. L’importante è farlo come si deve. Usa le forbici e taglia il gambo in obliquo e mai a rasoterra. Se stai circa mezzo centimetro sopra le foglie alla base della pianta, da lì nascerà un’altra corolla.

Dove trovare i fiori slow

→ Se vuoi un fiore sostenibile vai sul sito di Slow Flowers Italy (slowflowersitaly.it). L’associazione comprende flower farm, fioristi e floral designer.

→ Anche il collettivo Italian Flower Farmers
(@italian_flower_farmers) raccoglie aziende che fanno dell’ecologia la loro bandiera.

→ Se hai un fiorista di fiducia, chiedi sempre da dove arrivano i fiori che acquista. Se sono italiani è più facile che siano anche sostenibili.

→ Sono slow anche molte fattorie you-pick (tu cogli) dove puoi vivere l’esperienza della raccolta. Uno di questi è Il campo dei fiori (ilcampodeifiorigalbiate.it).

→ Trovi i fiori certificati Fairtrade in tanti supermercati come Coop, Carrefour, Pam Panorama, Mpreis.

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