curvy

Curvy, ma anche no

Perché non mi piace il termine Curvy: usarlo significa accettare implicitamente che la "normalità" sia un'altra.rnQuando invece è vero il contrario.

In questi giorni sul mio profilo facebook è infuriata una polemica a proposito dell “Orgoglio Curvy”.

Tutto è cominciato quando ho postato il link a un articolo che dice “No, l’orgoglio curvy non è sempre una cosa buona“.

Apriti cielo.
Amici, conoscenti e anche perfetti sconosciuti sono intervenuti per condividere e per dire la loro: sì viva le donne formose, no promuovere il sovrappeso non è una cosa buona, l’importante è accettare il corpo che abbiamo, più – naturalmente –  i soliti personaggi del web che si divertono a seminare zizzannia per il semplice gusto di farlo.

Una cosa comunque è chiara: l’argomento tocca un nervo scoperto soprattutto per chi si occupa di moda e dintorni.

Ecco, in questo spazio amico, vorrei spiegare una volta per tutte il mio punto di vista.

A me non piace il temine Curvy perché lo trovo un’etichetta inutile, usata per identificare, nella maggior dei casi, donne che sono perfettamente normali.
(Disclaimer: uso la parola normali in senso etimologico, e cioé: nella norma, nella media antropometrica della razza umana.)

La cosa mi è apparsa chiara in tutta la sua evidenza durante l’ultima edizione di Miss Italia, che presentava anche delle concorrenti definite “curvy”: erano semplicemente delle ragazze meno scheletriche di tutte le altre concorrenti in gara.
Sentirle definire “plus size” a me faceva solo montare la rabbia.

Usare il termine CURVY significa accettare (almeno implicitamente) che la normalità sia un’altra.
Che la regola siano le modelle taglia zero.
Oppure le taglie 40 spalmate su un metro e ottanta di altezza.

Invece, è vero il contrario.
Sono le modelle ad essere a-normali.
Sono delle eccezioni: fortunate, se volete, comunque delle rarità.
Sono quelle che in statistica si chiamano anomalie.

Una taglia 44 ( ma anche una 46 e una 48) non sono curvy: sono semplicemente donne vere.
E l’ultima cosa di cui le donne hanno bisogno – per accettarsi come sono – è di vedersi appiccicare addosso un cartellino.

L’obesità e l’anoressia sono argomenti seri, siamo tutti d’accordo: ma si tratta di problemi medici, non estetici.
Quindi: lasciamoli ai dottori.
Una donna può essere affascinante, elegante e avere stile qualunque siano le sue proporzioni.
Questo è il messaggio da passare, non che serve l’orgoglio curvy.

Io la vedo così.
E voi, come la pensate?

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