Donna dog trekking cane

Il dog trekking conquista sempre più appassionati

Sono già molti gli appassionati di dog trekking. E aumenteranno sempre più. Perché fare un’escursione con il proprio cane è il modo migliore per scoprire la natura e divertirsi insieme. Una guida agli itinerari più belli e alle accortezze da conoscere prima di mettersi in cammino

Il dog trekking

Non solo per appassionati e non solo in estate: il dog trekking, ma anche le semplici passeggiate ed escursioni con i cani coinvolgono sempre più persone, da Nord a Sud. E molti si ritrovano anche online per scambiarsi tragitti e consigli. «L’Italia si presta benissimo a questo tipo di esperienza. Ogni Regione ha tesori da esplorare al fianco dei nostri pet» dice Annalaura Sagramora che nel ’99 ha fondato Dogwelcome (dogwelcome.it), il primo portale italiano dedicato ai viaggiatori con il loro cane al seguito.

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Dog trekking: le community sono una miniera di informazioni

Siti ufficiali di promozione turistica come quelli del Trentino (www.visittrentino.info), della Valsugana (www.visitvalsugana.it), o del Parco dei Monti Sibillini (www.sibilliniweb.it) consigliano percorsi ad hoc per il dog trekking; altri, come il portale delle Dolomiti (www.altabadia.org), pubblicano l’elenco dei rifugi pet friendly.

Ma la vera miniera d’oro sono le community online che si scambiano dritte e mappe per il dog trekking. Solo su Dogwelcome ci sono 162 itinerari consigliati nelle 20 Regioni. Lunghi elenchi di sentieri già collaudati si trovano su blog e portali come passeggiandoconilcane.com, o come zampavacanza.it, che offre una lista di strutture che, oltre ad accettare animali, propongono percorsi pedonali e naturalistici “a sei zampe”.

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Dog trekking: le escursioni in gruppo

Ci sono poi escursioni in gruppo organizzate. «Organizziamo attività ed esperienze che vanno dal dog trekking alle passeggiate di branco, in collaborazione con educatori cinofili certificati, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia» spiegano da TripforDog, agenzia di viaggio a misura di pet (tripfordog.com).

Al Centro-Sud l’associazione di promozione sociale Crea (https://m.facebook.com/apscrea) che si occupa tra le altre cose di didattica e formazione in campo cinofilo, organizza escursioni e visite in natura e nei borghi medievali. «Nel corso delle passeggiate siamo sempre accompagnati da guide ambientali e turistiche qualificate. E oltre a godere dei meravigliosi paesaggi delle bellezze, i visitatori ricevono indicazioni e consigli per vivere al meglio con i compagni a quattro zampe», spiega Laura Zanin, vicepresidente dell’associazione.

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Dog trekking: alcuni parchi sono “proibiti”

Naturalmente, per i cammini non ci si improvvisa. Intanto perché non tutti sono accessibili ai cani. «Alcuni Parchi nazionali sono off limits per loro. È un modo per proteggere le specie selvatiche che li abitano: il cane è un predatore, le tracce che lascia al suo passaggio potrebbero indurre alcuni animali ad allontanarsi» dice Annalaura Sagramora. Nel Parco nazionale del Gran Paradiso, per esempio, i cani sono ammessi solo nelle aree di fondovalle e, dal 15 luglio al 15 settembre, lungo alcuni sentieri.

Nel Parco della Maremma, invece, è sempre vietato l’ingresso, nelle Aree protette delle Alpi Marittime si può portare solo lungo i sentieri segnalati. Per conoscere le zone vietate ed evitare così le multe, consulta i regolamenti sui siti dei Parchi. Per il resto, i cani sono sempre ammessi, seguendo alcune regole. «Va portata la museruola, nella borsa, il guinzaglio invece di norma va tenuto agganciato».

Quanto ai rifugi di montagna in generale non accettano animali: lo prevede il regolamento del Cai (il Club alpino italiano), salvo diversi accordi tra il gestore e l’ente.

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Ci vuole il sentiero giusto per il dog trekking

Intanto, per poter venire con noi, il cane deve essere in buona salute. «Se è un cane che vive in appartamento, non mettiamolo alla prova con sentieri ripidi o faticosi. Da buon compagno tenderà a seguirci senza avvertire la stanchezza, ma una lunga passeggiata e un dislivello alto può metterlo a dura prova, provocando dolorosi crampi. Prevediamo uno stop di mezz’ora almeno ogni due ore» consiglia Sagramora. «Le prime volte meglio scegliere percorsi facili e sulle vette evitiamo vie ferrate, passerelle, strapiombi pericolosi. Se non è un esperto trekker c’è il concreto rischio che si faccia male. Infine, io prediligo percorsi dove ci sono laghi o ruscelli perché possa fare il bagno».

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Impara quando dare la precedenza

Una volta individuato il percorso, informati presso l’ufficio di promozione turistica della zona per sapere se ci sono limitazioni. «Chiedi anche quali animali abitano o frequentano la zona e come ci si deve comportare. Chi incontra un gregge deve mantenere una distanza di almeno 300 metri, per non suscitare la suscettibilità del cane da pastore. Anche sapere quanto è frequentato un percorso è importante. In ogni caso, quando il trekker con cane incontra altri escursionisti deve legarlo e dare la precedenza» spiega Laura Zanin.

E se opti per un’uscita di gruppo? «Ricorda: un organizzatore affidabile non accetterà l’iscrizione senza averti fatto prima domande sul tuo “accompagnatore”, dall’età al carattere, allo stato di salute, e ti darà appuntamento un’ora prima della partenza per conoscere i partecipanti».

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4 percorsi pet friendly

Sulle vette del Trentino
In Valsugana c’è la passeggiata al Pizzo di Levico: due ore e mezzo di cammino tra boschi e mulattiere. Qui il Genio militare asburgico ha costruito durante la Grande guerra una postazione di controllo che domina la valle: la vista è mozzafiato e il cane può godersi gli spazi aperti. Il percorso è di media difficoltà (info: https://bit.ly/2TBoke6).

Tra i boschi incantati in Basilicata
Lo chiamano il “percorso delle sette pietre”: è un antico sentiero contadino di circa due chilometri tra salite e discese, torri, boschi e torrenti, costellato da pietre che risalgono a più di 15 milioni di anni fa. Siamo nelle Dolomiti Lucane, tra i comuni di Castelmezzano e Pietrapertosa (Potenza). Il percorso è diviso in sette tappe, ispirate a un antico racconto del luogo che parla di streghe e magia (info su: www.dogwelcome.it).

In Maremma lungo le vie etrusche
Verdi e suggestivi, i percorsi lungo le vie cave degli Etruschi, tra Sovana, Pitigliano e Sorano, sono visitabili e facilmente percorribili anche per gli amici quadrupedi. L’ombra non manca perché queste strade antichissime sono state scavate nella pietra di tufo e in alcuni tratti le pareti sono alte diversi metri (info su: www.dogwelcome.it).

In Emilia-Romagna, lungo il Sentiero degli gnomi
Il Sentiero degli gnomi è lungo appena 2 km ed è particolarmente consigliato a chi ha bimbi piccoli. Si parte dai giardinetti di Bagno di Romagna, e una volta attraversato il ponte sul fiume ci si immerge subito nel bosco. Da qui in poi il percorso è costellato cartelli illustrati, sculture in pietra, sagome di animali e casette. Il percorso è ombroso e c’è da divertirsi per tutta la famiglia, unica avvertenza: bisogna ricordare di portare con sé dell’acqua (info su: www.zampavacanza.it).

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