Fashion truck di L’ape a pois
Il fashion truck di L’ape a pois vende abiti e accessori irresistibili (lapeapois.com)

Negozi su 4 ruote: il grande successo dei truck

Nomadi, colorati e super social. Sono così i truck che in questi mesi ci hanno conquistato. Perché, oltre a essere sicuri, ci permettono di comprare vestiti, fiori, creme e molto altro divertendoci

All’inizio c’erano solo i food truck. Ma adesso, in tempi di pandemia, le attività commerciali mobili e itineranti si sono moltiplicate, dal panificio al teatro, dalla biblioteca al parrucchiere, e sono diventate la soluzione migliore per raggiungere i clienti a casa, in ufficio o nel quartiere dove vivono, evitando loro gli spostamenti e il contatto con altre persone in spazi chiusi. «L’attività all’aperto è più facile da organizzare, evita la gestione degli ingressi, permette di creare file ordinate, senza costose disinfestazioni dei locali. E, anche se non ci sono fiere o mercati in cui poterli utilizzare, al momento i truck sono molto gettonati e vengono richiesti in eventi privati all’aperto o in giro per le città» sottolinea Davide Cavalieri D’Oro, Ceo dell’azienda VS Veicoli Speciali, specializzata nella realizzazione di truck per lo street food.

Marguerite Flower Truck è un fioraio nomade che vende fiori e piante in giro per le strade di Montp
Marguerite Flower Truck è un fioraio nomade che vende fiori e piante in giro per le strade di Montpellier, in Francia

Boutique prêt-à-porter

Gran parte dei negozi ha iniziato a fare consegne a domicilio durante il lockdown. Ma, pur avendo anche un punto vendita o un e-commerce, molti continuano ancora adesso a utilizzare coloratissimi camper, ape-car tecnologici e van vintage, sia per le consegne sia come spazio vendita ambulante. «Siamo da sempre un forno non convenzionale che fa scelte alternative: per questo stiamo puntando sulla vendita dei nostri prodotti, dal pane con pasta madre ai dolci vegan, riscoprendo il servizio di quartiere, raggiungendo così chi non può muoversi di casa o fa fatica a farlo. Ogni settimana abbiamo dei punti in città in cui sostiamo, li aggiorniamo tramite i social, oppure, grazie alla nostra app, consegniamo anche a casa» racconta Elisa Tribuzio, una delle tre titolari di Forno Stria a Reggio Emilia (fornostria.it).

Poi c’è Lucrezia Germini, 33enne proprietaria di Wanderlust (wanderlustfactory.com), il camper boutique su cui gira per Roma vendendo capi di abbigliamento e accessori che seleziona di persona. Lei già pre-Covid aveva puntato con soddisfazione sul commercio itinerante e dopo una breve battuta di arresto durante il lockdown, quest’estate ha scorrazzato per Fregene con la sua boutique ambulante color verde acqua e ha in progetto di ripartire molto presto in vista dello shopping natalizio. «Ho clienti affezionate che continuano a chiedermi dove mi fermerò. Piace l’idea di scendere da casa, passare a trovarmi anche solo per fare due chiacchiere e bere un caffè insieme in un ambiente curato e accogliente, mentre si sbircia tra i capi appesi. Insomma, vivere una esperienza più coinvolgente dello shopping online. Su richiesta, organizzo anche vendite private o a domicilio» dice Lucrezia.

Quello dell’Estetista Cinica è uno scrigno di bellezza in movimento in cui puoi acquistare i suoi
Quello dell’Estetista Cinica è uno scrigno di bellezza in movimento in cui puoi acquistare i suoi prodotti beauty

Ma non sono solo le piccole attività ad aver fatto questa scelta: anche i grandi brand hanno puntato sul commercio ambulante. In primis, L’Estetista Cinica che quest’estate ha venduto i suoi prodotti di bellezza a bordo di un truck fucsia scorrazzando per le stradine dei borghi più suggestivi (veralab.it). E ha appena fatto il bis, con un tour alla Garbatella e nel quartiere Ostiense di Roma.

Il caffè Vergnano, durante il lockdown, ha allestito un Ape-caffè per portare il suo espresso in giro per Torino. Ora lancia il progetto Mobility, con un concept innovativo di caffetteria su strada (caffevergnano.com/street-coffee-vergnano).

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Il teatro dove vuoi tu

Anche il settore dello spettacolo, adesso in crisi, si è lasciato contagiare dalla tendenza del truck. Così a Roma è nato il Teatro Verde a motore, un piccolo palco a bordo di un Porter green, attrezzato con amplificazione, luci e sipario. Bastano solo uno spazio dove tirare il freno a mano, qualche tappeto, cuscini per accogliere il pubblico e lo spettacolo può iniziare. «Si può allestire per qualche ora o una giornata intera. In un mondo sempre più tecnologico, la dimensione collettiva della fruizione culturale sembra sempre più a rischio. Ma nessun software o app può imitare e sostituire le emozioni di uno show dal vivo» spiega Veronica Olmi, direttrice artistica della Compagnia Teatro Verde (teatroverde.it).

Vincente anche il format dell’Apebook dell’AAMOD, l’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, che porta in prestito nella periferia di Roma, su prenotazione, libri, tutti sanificati, ma anche film (segui gli spostamenti su apebook.photo.blog). Tutto all’aperto e alla giusta distanza, ma sempre uniti dalla passione per la lettura e il cinema.

Truck, un’ottima idea anche per le edicole

Il commercio itinerante può dare una mano anche alle edicole. È d’accordo Enzo Piarulli, il proprietario di un’edicola a Corato (Ba), che durante il lockdown ha iniziato a consegnare i suoi giornali a domicilio, e non ha più smesso. Anzi, si è evoluto: oggi ha anche un chiosco mobile, e si sposta da un quartiere all’altro rispettando delle tappe fisse. Un po’ come fa il format Edicola Quisco, a Milano, che, a bordo di un Apecar e in specifiche fasce orarie, porta i giornali nei quartieri dove le edicole fisse non ci sono più perché hanno chiuso (edicolequisco.it).

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