Arisa

Arisa a Sanremo 2021 con “Potevi fare di più”

È l'ultima donna ad aver vinto tra i giovani nel 2009, tra i big nel 2014 e il Festival lo ha anche condotto sei anni fa. Ora Arisa torna a Sanremo con un'intensa ballad d'amore scritta da Gigi D'Alessio

Arisa l’ultima donna ad aver vinto tra i giovani nel 2009, tra i big nel 2014 e il Festival di Sanremo lo ha anche condotto sei anni fa. Quest’anno è in tv ad Amici come professoressa, a contatto con i ragazzi. Sul palco dell’Ariston porta Potevi fare di più, un’intensa ballad d’amore scritta da Gigi D’Alessio che racconta la fine di una storia e del momento in cui ci si sente liberi. Sarà contenuto nel suo prossimo album di inediti che uscirà in primavera. Durante la serata delle cover interpreterà Quando, di Pino Daniele con Michele Bravi. La sua consapevolezza: si può essere felici.

Gigi D’alessio ti ha regalato una bellissima canzone. Come è andata?
È un brano nato dalle tante chiacchiere che abbiamo fatto in tutti questi anni. Gigi è una persona molto sensibile e vicina. Quando mi ha fatto ascoltare questo brano ho pensato che fosse il ritratto di una parte della mia vita e di quella di tantissimi esseri umani che fanno i conti con una fiamma che si spegne. L’amore eterno è un miracolo. Vorremmo passare insieme tutta la vita, ma ci sono amori che purtroppo si spengono.

Canti Mi sono messa in disparte, sola con il mio dolore. Hai mai pensato di poter fare di più, in amore?
Ho sempre pensato di non essere abbastanza, di non essere all’altezza. Che gli uomini con cui stavo sarebbero stati meglio con altre donne. Era una mia insicurezza, ma di certo anche dall’altra parte non poteva esserci così tanto entusiasmo. Mi è sembrato di capire da “L’intelligenza emotiva” di Goleman che non puoi essere innamorato di qualcuno che non ti ama. Può esserci senso di colpa, o di inferiorità, o invidia. Ma non amore. Ho imparato a capire se sento l’amore.

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Canti anche Torno a casa e fa festa solo il mio cane. Ma tu ne hai più di uno!
Titty e Nino. Su questo verso c’è stata una diatriba amichevole. Non è detto che sul palco non canterò al plurale.

Nella canzone c’è anche un riferimento alle foto che i nostri cellulari conservano e che bisognerebbe cancellare.
Ogni volta che accendo il mio telefono appare la foto ricordo del giorno. Tutte le mattine vedo la foto del mio ex ragazzo. Di dove eravamo, cosa facevamo. Quando finisce una storia teniamo a ricordare solo quello che vogliamo, nel bene e nel male. Invece questa cosa delle foto ricordo ti fa ripensare ai giorni legati a determinate foto. A quando avevamo litigato, a quel giorno in cui avevamo fatto l’amore. Ti aiuta a metabolizzare, a capire anche meglio quello che hai ora.

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Ora sei felice?
Sì, bisogna ascoltarsi, viverla questa vita. Oggi posso fare a meno di tutto, ma non di me.

Appari più serena anche esteriormente. Sei uscita da un periodo difficile?
Noi abbiamo una vita esteriore che mostriamo sui social. Ogni mio Sanremo è stato un viaggio bellissimo, un’esperienza fantastica vissuta appieno, ma dall’altra parte c’è anche la persona, la sua famiglia, gli accadimenti. Ci sono le storie d’amore. La realtà è che in questi anni ho tenuto duro ma ho dovuto affrontare tantissime difficoltà che fortunatamente si stanno mettendo tutte a posto. Ce ne saranno altre, ma cantare è la mia felicità. È ciò che mi dà la forza di crederci e di andare avanti. Di dire che andrà bene, di farmi venire voglia di migliorarmi. Ho avuto un periodo di mancanza di autostima totale. Ma ora mi dico che sono bella, che ce la posso fare. Che tutti ce la possiamo fare alla grande. Bisogna crederci sempre. Le cose brutte durano solo un momento.

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Cambi spessissimo aspetto. Perché?
Io sono un’esteta, ma anche un’estetista. Anche se mi imbruttisco, a volte sento di dover essere in quel modo, in quel preciso momento. Cambiare mi dà punti di vista. Se lo sento, lo faccio. Cerco di spiegarlo anche alla mia psicologa, ma non è facile da far capire questa cosa. Mi immedesimo anche con le persone che frequento. Come David Bowie, se sto tanto con qualcuno che parla un certo accento, prendo quell’accento. Lui se sto con qualcuno con i capelli lunghi me li faccio crescere.

L’ultima volta che sei stata a Sanremo ti è venuta la febbre. Che ricordo hai di quella sera in cui non sei riuscita a cantare?
Non è stato bello. Non avrei mai voluto fare quella cosa lì. Può capitare a tutti di avere un incidente di percorso, mi sono arrangiata per poter raggiungere una nota, ma è stata una lotta. Non sopporto che la gente mi veda stare male.

Quest’anno che look avrai?
Sarò un’Arisa, molto Frankestien.

Unghie lunghissime, colore preferito?
Rosso e arancione.

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Un accessorio sempre presente?
Gli orecchini.

L’oggetto che non lasceresti per nessun motivo al mondo a casa?
Il cellulare.

La tua esperienza ad Amici come sta andando?
È molto bello, ma è anche bruttissimo quando i ragazzi se ne vanno. A volte sono molto più maturi di me, Rudy Zerbi ha ragione quando lo dice. Poi però escono dal programma pensando che succederà qualcosa, ma è bruttissimo quando dopo il secondo o terzo giorno non chiama nessuno.

Se potessi scegliere, chi porteresti con te a Sanremo?
Stevie Wonder.

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