Call me by your name

Il giovane Timothée Chalamet in una scena di "Chiamami col tuo nome"

“Chiamami col tuo nome” ha vinto un Oscar

"Chiamami col tuo nome" ha vinto un Oscar, quello per la miglior sceneggiatura non originale 

Il film “Chiamami col tuo nome” ha vinto l’Oscar 2018 per la miglior sceneggiatura non originale. Un film travolgente, uno dei più belli dell’annno.

La molle campagna «da qualche parte nel Nord Italia» (così recita la didascalia iniziale) avvolge l’estate del giovane Elio, e subito conquista l’occhio e il cuore dello spettatore. Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino, tratto dall’omonimo romanzo di André Aciman (nelle sale dal 25 gennaio), è uno dei film più travolgenti dell’anno. Perché, attraverso la storia del giovane Elio (Timothée Chalamet, una vera scoperta), ci fa tornare tutti un po’ ragazzini, a rivivere quegli anni fatti di dubbi e attese, paure e sogni.

Il giovane protagonista del film è il figlio diciassettenne di una famiglia di intellettuali orgogliosamente mista, a tavola si parlano lingue diverse, si discute di arte, letteratura e politica. Passano la loro villeggiatura estiva in questa villa in Italia, tra studi al pianoforte e bagni nel fiume. Finché, in quella molle campagna, arriva il bell’Oliver (Armie Hammer), studente americano del padre professore di Archeologia. Oliver ha 25 anni, è sicuro di sé, seduttivo forse senza neanche volerlo. Cambia tutto, o semplicemente per Elio viene a galla ciò che era sempre stato.

È la scoperta, accecante, dell’amore.

Armie Hammer e Timothée Chalamet in una scena di "Chiamami col tuo nome"

Armie Hammer e Timothée Chalamet in una scena di “Chiamami col tuo nome”

La storia di coming out è però soprattutto un racconto di coming of age, e cioè dell’educazione alla vita di un adolescente che dura il tempo di un’estate dei pieni anni ’80, tra zaini Invicta e magliette fluo. Chiamami col tuo nome è il vero caso dell’ultima stagione cinematografica. La sua corsa è cominciata sottovoce al Festival di Berlino 2017 e, dopo aver raccolto candidature e premi nei mesi successivi, ha vinto l’Oscar per la miglior sceneggiatura non originale. Il film aveva ottenuto ben quattro candidature: miglior film, miglior attore protagonista (Timothée Chalamet), miglior canzone originale (Mistery of Love di Sufjan Stevens) e miglior sceneggiatura non originale, firmata dal veterano James Ivory.

Luca Guadagnino, oggi corteggiatissimo dalle star di Hollywood (i prossimi due progetti vedranno protagonisti Jake Gyllenhaal e Jennifer Lawrence), ha ambientato la sua storia a Crema, dove vive, lasciando però tutto sospeso, in quello spazio imprecisato che è lo spazio delle emozioni. I sentimenti dei personaggi diventano i nostri, tra passione e dolore, coraggio e turbamento, speranza e disillusione. Fino a un finale che risolve ogni cosa e al tempo stesso resta aperto e fiducioso, come lo sguardo di Elio davanti al fuoco.

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