Harry e Meghan debuttano su Netflix con la serie Heart of Invictus

  • 07 04 2021
I duchi del Sussex debuttano sul colosso dello streaming con una delle cause più care al principe, gli Invictus Games, le paralimpiadi dedicati ai veterani di guerra

Il primo progetto realizzato dalla casa di produzione di Harry e Meghan, Archewell Productions, si chiama “Heart of Invictus“, una docu-serie che seguirà gli atleti (veterani di guerra che hanno contratto disabilità permanenti durante il loro servizio militare) durante la loro preparazione agli Invictus Games, i giochi “paralimpici”, ideati proprio dal principe, con competizioni in diverse discipline sportive, la cui prossima edizione è prevista nel 2022 all’Aia, nei Paesi Bassi. Sarà ovviamente trasmesso in streaming da Netflix con cui i duchi del Sussex hanno firmato un accordo da 150 milioni di dollari.

«Fin dall’inizio dei primi Invictus Games, nel 2014, sapevo che ogni concorrente avrebbe contribuito in maniera eccezionale alla creazione di questo mosaico di resilienza e determinazione. Essendo il primo progetto di Archwell Productions con Netflix, in collaborazione con la Invictus Games Foundation, non potrei essere più emozionato per il viaggio che ci aspetta e più orgoglioso per i valori che promuoviamo. Questa docu-serie aprirà una finestra su alcune storie, commoventi quanto edificanti e commoventi, di questi atleti lungo il percorso verso i Paesi Bassi l’anno prossimo», ha raccontato “il principe di Montecito” (come viene chiamato scherzosamente dai tabloid britannici che fanno il verso a una delle più divertenti sitcom degli anni Novanta) in una dichiarazione ufficiale riportata da Variety.

E, se è naturale e scontata la presenza di Harry all’interno della docu-serie, non è ancora certo se Meghan comparirà o se sarà troppo impegnata a occuparsi della secondogenita che nascerà in estate. Sicuramente i duchi del Sussex non hanno badato a spese visto che dietro la cinepresa ci saranno Orlando von Einsiedel e Joanna Natasegara, candidati all’Oscar nel 2015 con “Virunga” e vincitori della statuetta due anni dopo con “The White Helmets”.

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