I Jalisse e la maledizione di Sanremo

  • 07 12 2021
Fabio Ricci e Alessandra Drusian, che fanno coppia anche nella vita, hanno riprovato ogni anno a entrare a Sanremo: 25 tentativi con 25 brani diversi ma sono sempre stati esclusi. Ecco il loro sfogo social

Sono passati 25 anni da quella vittoria del 1997 al Festival di Sanremo con il brano diventato poi famosissimo “Fiumi di parole”. Venticinque anni in cui, ogni anno, i Jalisse, Fabio Ricci e Alessandra Drusian, che fanno coppia anche nella vita, hanno tentato di “andare d’accordo” con il festival della canzone italiana da cui si sono sentiti (dovremmo dire, giustamente) bistrattati. Quest’anno doveva andare diversamente però. Perché il brano “È proprio questo quello che ci manca“, proposto per Sanremo 2022, doveva servire per festeggiare al meglio i 30 anni di vita insieme. Non è stato così, perché è arrivata l’ennesima esclusione dalla kermesse musicale più seguita del Belpaese. Ai Jalisse la magra consolazione del grande amore dei fan, della stima del Presidente della Repubblica, e della loro instancabile (molti si sarebbero già arresi da un pezzo) voglia di continuare a fare musica.

Non senza togliersi qualche “sassolino” dalla scarpa. Il duo artistico si è infatti sfogato sui social attraverso un lungo post. «Lo scorso anno scrissi una lunga lettera sulle 24 consecutive esclusioni dei Jalisse dal Festival di Sanremo. Rolling Stone Italia e molte altre testate rimbalzarono la notizia, fino ad RTL News pochi giorni fa… Oggi sono 25 i brani e 25 le esclusioni dal Festival, ma questa volta lascio parlare le persone».
E ancora: «E tornano in mente le pagine dello storico giornalista e vice direttore del celebre Tv Sorrisi e Canzoni Gigi Vesigna (nel libro con la prefazione di Antonio Ricci; “Vox populi. Voci di sessant’anni della nostra vita”, 2010, Excelsior 1881), la famosa ripartenza non è per tutti; noi Jalisse non abbiamo spazio sul pentagramma del Festival di Sanremo, ma si può parlare di noi e fare citazioni».

Grande amarezza quindi per gli “artigiani della musica”, come amano definirsi Ricci e Drusian, che non riescono , nemmeno stavolta a tornare alla ribalta. «Diteci cosa non va nelle nostre canzoni…A noi pare che ci siano pezzi peggiori dei nostri», raccontano i Jalisse in un’intervista a La Stampa dopo il tam tam mediatico seguito alla loro esclusione come big in lista per la 72esima edizione del Festival. E mentre nascono ipotesi di pregiudizi e persino di boicottaggio, tra la rabbia e il dispiacere di essere stati esclusi, i Jalisse si godono il grande clamore che ha suscitato la loro esclusione.

«Noi festeggiamo perché non immaginavamo tutto questo. Articoli, meme, le tendenze su Twitter, i messaggi affettuosi ricevuti da parte del pubblico. Cosa vuol dire tutto questo? Secondo noi, che la gente continua a seguirci ed è incuriosita dal nostro progetto. È ovvio che se fossimo stati là, sul palco del Festival, sarebbe stato bellissimo, però questo ci fa capire quanto il pubblico ci sia vicino», raccontano a FqMagazine.

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Intanto ai Jalisse va il premio alla costanza e alla caparbietà (che non è poco). E poi ci auguriamo che Amadeus regali loro l’emozione di salire sul palco dell’Ariston almeno come ospiti. E chissà che il re dei duetti e terzetti, Fedez, non proponga una collaborazione che “spacchi”!

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