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Cicatrici: nuovi interventi per eliminarle

Non lasciare il segno si può. La chirurgia estetica al servizio di un giovane ragazzo “segnato” da una brutta cicatrice sul viso

Milano, 12 luglio  2013 – Davide Mossenta che oggi ha 18 anni, circa 2 anni fa ha avuto un banale incidente in bicicletta a Udine che però ha lasciato una evidente cicatrice sul volto del ragazzo proprio intorno all’occhio, un punto molto visibile e sensibile.

Intervento immediato

Fortunatamente i genitori di Davide allora minorenne, vedendo che la ferita si stava cicatrizzando male, o meglio era caratterizzata da iperemia  (colore rosso molto evidente) e ipertrofia (cicatrice spessa), decisero di rivolgersi ad un chirurgo esperto, che potesse ridurre sensibilmente l’inestetismo.

Il Dott. Gianmario Prinzivalli, chirurgo plastico e ricostruttivo della Casa di Cura Columbus Milano e Responsabile Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica della Casa di Cura Città di Udine,  ha deciso di trattare la cicatrice con un trattamento laser, terapia nota in medicina da alcuni decenni. Il principio di funzionamento e’ l’interazione del raggio laser, ad una specifica lunghezza d’onda e potenza, con il tessuto biologico target da curare.

L’utilizzo della tecnica laser è generalmente conosciuto per trattare ogni tipo di inestetismo dermatologico ed in particolare per il ringiovanimento della pelle del viso (ad esempio per contrastare il foto invecchiamento – ovvero attenuare macchie scure o rosse sul viso- o il crono invecchiamento – ovvero combattere rughe o la perdita di tono della pelle), ma come nel caso esposto può evitare ad un adolescente l’imbarazzo ed il peso di una cicatrice che segna il viso e  lo sguardo.

In questo caso è cruciale la scelta della tecnica e della tecnologia, sempre più elevata ed innovativa, da applicare ed il Chirurgo è chiamato ad individuare l’apparecchio più adatto dosando con “arte” potenza, lunghezza d’onda e tempi della cura. In questi casi il perfetto mix tra padronanza dell’evoluzione tecnologica delle apparecchiature e esperienza sulle reazioni della pelle permettono al Chirurgo di sviluppare la sensibilità per agire selettivamente sulle strutture (cicatrice) che è necessario distruggere per non essere invasivo sul percorso (pelle sana).

Terapia e trattamento

Per rimuovere la cicatrice è stato utilizzato un raggio verde 532 nm di lunghezza onda ad alta potenza con l’ottenimento di una ottima riduzione dell’iperemia e ad un effetto positivo sui processi di riarrangiamento del collagene della cicatrice in fase di maturazione. Anche la colorazione stessa della cicatrice influisce sul risultato finale che è oggi del tutto simile al normale cromatismo cutaneo.

Sono state necessarie 5 sedute laser a diodo 532 nm di lunghezza d onda da ottobre 2011 a gennaio 2013 e dopo ogni seduta è seguito un periodo di una settimana di blando riposo e cure topiche con pomata antisettica e foto protezione (il sole è un grande nemico delle cicatrici).

Controindicazioni

Non tutte le situazioni possono avere gli stessi esiti infatti le indicazioni al trattamento sono: le cicatrici recenti, in fase di maturazione con tendenza all’iperemia e all’ipertrofia. Una cicatrice completa la sua formazione (processo biologico) in circa un anno e mezzo e durante questo periodo  (il prima possibile lontano dai mesi estivi) è consigliabile intervenire con tecniche laser che interagiscono con il processo biologico proprio per attenuarne i risvolti negativi. Superato questo periodo la cicatrice è stabilizzata ed è spesso necessario un intervento chirurgico (con i bisturi).

Le controindicazioni alla tecnica laser sono per la cute scura (ad esempio il fototipo 4) e l’esposizione al sole, oltre a patologie correlate ad anomalie del collagene dette connettivopatie.

Possibili sviluppi della metodica laser sono la possibilità di essere sempre più selettivi sulle strutture bersaglio evitando le interazioni negative con le strutture sane e l’ottimizzazione della potenza e modalità degli impulsi nei laser per il ringiovanimento per evitare ogni effetto collaterale e tempi di recupero.

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