Cibi che abbassano il colesterolo

Prima di arrivare ai farmaci si può abbassare o quanto meno tenere a bada il livello di colesterolo nel sangue. Come? Ne parliamo con l'esperto

Dieta contro il colesterolo

  • 20 09 2014

Ne parliamo con il Prof. Borghi, direttore dell'Unità operativa di Medicina Interna del Policlinico S.Orsola-Malpighi di Bologna

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Alimentazione per abbassare il colesterolo?

Inizia a tavola la lotta contro il colesterolo: se si portano i cibi giusti, e si evitano quelli sbagliati, la colesterolemia può ridursi. Ma solo se è modesta. A chiarire il nesso tra alimentazione e salute cardiovascolare è il Prof. Claudio Borghi, docente di Medicina Interna presso l’Università di Bologna.

“La dieta aiuta a normalizzare i livelli di colesterolo nel sangue solo se questi sono entro i 240 del totale e i 160 di LDL (colesterolo cattivo) – precisa il medico – Al di sopra di questi valori bisogna ricorrere ai farmaci, e non c’è cibo miracoloso.”

Alimentazione priva di lipidi per chi è a rischio colesterolo alto

Si suggerisce inoltre un’alimentazione priva di lipidi anche alle persone che hanno la probabilità di sviluppare nel tempo il colesterolo alto. Dovranno escludere insaccati, carne rossa, uova, formaggi stagionati, crostacei e molluschi di contro ad un maggiore introito di frutta e verdure.

“Si ipotizza il rischio di colesterolemia elevata attraverso la lettura integrata di alcuni fattori e dei valori emersi da una piccola batteria di esami – spiega il Prof. Borghi – A determinare il rischio concorrono: la familiarità, il fumo, il peso corporeo, l’eventuale diabete o sindrome metabolica, e il sesso. Le score di rischio, infatti, sono diverse per uomini e donne. Ricordiamo che queste ultime sono protette dagli estrogeni fino alla menopausa: dopo, il rischio di ammalarsi di patologie cardiovascolari è pari a quello degli uomini”.

Colesterolo: è un fatto di età o di dieta? O di genetica?

Si pensa spesso che il colesterolo sia un problema legato “solo” all’avanzare dell’età, ma in realtà l’informazione non è del tutto corretta, perché ci sono persone con livelli elevati già intorno ai 20 anni. In questi casi, si tratta di ipercolesterolemie familiari (o forme monogeniche), soprattutto quando il valore supera i 200 del colesterolo totale e i 190 di LDL.

In queste forme, l’età riveste dunque un ruolo modesto perché la quota maggiore di colesterolo, che può nuocere alla salute, è prodotta dal funzionamento biochimico individuale, che dipende dalla genetica. Ecco spiegato il motivo della “limitatezza” della dieta: questa abbassa il colesterolo solo del 10%, che non è certo poco, però è da considerare per chi ha livelli modesti superiori alla norma.

Nelle persone con i valori normali, invece, non c’è un grande incremento del colesterolo con l’età. Questa invece influenza altri rischi cardiovascolari, che subentrano con il passare degli anni. E fa sì che cambiano le modalità di intervento. Ma qui si entra nel campo farmacologico.

Gli yogurt che riducono il colesterolo

Dato che il 10-15% del colesterolo viene assorbito dall’intestino, ci sono alcuni cibi che funzionano da falso bersaglio, bloccando l’assorbimento del colesterolo stesso. In particolare alcuni tipi di yogurt contribuiscono a ridurre l’ipercolesterolemia

Si può ottenere una riduzione del 10-12 % assumendone 2 grammi al giorno, ma solo in concomitanza con il cibo.

Meglio bere lo yogurt a fine pasto, come dessert e non a colazione.
Sono prodotti con dei principi attivi di derivazione vegetale e privi di effetti collaterali. Possono essere inoltre sinergici agli eventuali farmaci.

Omega 3 e Omega 6 contro il colesterolo

Per abbassare il colesterolo cattivo ed innalzare quello buono sono utili i grassi insaturi, in particolare i polinsaturi, come gli acidi grassi Omega 3 e Omega 6, che hanno un effetto protettivo nei confronti delle malattie cardiovascolari. Li si trova in salmone, sgombro e olio di semi di mais e di girasole.

L’olio d’oliva è un grasso monoinsaturo.

“Contro il colesterolo si può ricorrere ad integratori di Omega 3, a patto di assumerli durante i pasti – spiega l’esperto – altrimenti non servono a nulla. Questi infatti funzionano solo in presenza di cibi, poiché evitano che il colesterolo in esso contenuto venga assorbito dall’intestino.

Si tratta di prodotti nutraceutici che oggi rappresentano un’eccellenza, perché contengono principi attivi di funzione farmacologica, ma di derivazione vegetale”.

I grassi saturi, cioè di derivazione animale, sono meno protettivi nei confronti delle arterie.

Vanno evitati i grassi trans, cioè quelli che si formano quando agli oli vegetali viene aggiunto idrogeno per migliorare il sapore di certi alimenti come cracker, biscotti e patatine fritte.

Soia controlla il livello di colesterolo

Tra i cibi in grado di abbassare il colestorolo figura la soia: le sue proteine interferiscono con l’assorbimento del colesterolo.

La lecitina di soia è un ottimo coadiuvante naturale nella dieta contro l’ipercolesterolemia.

I betaglucani

I betaglucani sono fibre presenti nella crusca dei chicchi di cereale, soprattutto in orzo e avena e, in quantità decisamente minore, in segale e frumento. Il loro effetto benefico consiste nel limitare l’assorbimento di colesterolo da parte dell’intestino. e acidi biliari.

Diversi studi hanno inoltre dimostrato che i betaglucani dell’avena contribuiscono a regolarizzare l’indice glicemico evitando rallentamenti del metabolismo dovuti all’aumento dell’insulina nel sangue (prodotta per metabolizzare il glucosio), a tutto vantaggio della linea e della salute.

Esiste sotto forma di fiocchi per colazione, chicchi per minestre e pasta.

Fitosteroli abbassano il colesterolo cattivo

I fitosteroli sono steroli vegetali presenti negli oli vegetali. Studi scientifici hanno dimostrato che, assumendo con regolarità 2 grammi di steroli vegetali al giorno per tre settimane, è  possibile ridurre il colesterolo”cattivo del 10%.
Si trovano in kiwi, broccoli, cavolini di Bruxelles, cavolfiori, olive verdi e nere.

“Tuttavia, tutti devono seguire una dieta a basso contenuto lipidico, per preservare la propria salute, e non solo chi è a rischio di patologie cardiovascolari. Le indicazioni alimentari vengono suggerite più per bilanciare l’apporto di grassi generale che per ridurre esclusivamente il colesterolo. Limitare tutto al colesterolo è riduttivo: seguire un’alimentazione controllata rappresenta un caposaldo della salute” – conclude il Prof. Claudio Borghi, professore di Medicina Interna presso l’Università di Bologna.

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