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Celiachia: importante la diagnosi

  • 25 10 2011

In Italia ne soffrono 35.000 persone; ma i casi non diagnosticati possono essere molti di più. Fortunatamente se si adottano comportamenti alimentari adeguati, con la celiachia si convive benissimo

Celiachia (dal greco koilía, cavità, ventre) è l’intolleranza alimentare al glutine, un derivato della farina.

Perché ventre? Il motivo nasce dal fatto che nell’antica Grecia i primi sintomi di questa sconosciuta malattia erano appunto individuabile nel ventre gonfio e dolorante. È stato poi il pediatra olandese William Karel Dicke negli anni ’50 a scoprire l’intolleranza al glutine.

Il glutine deriva dal processo di lavorazione delle farine di grano, orzo, segale ecc.

Che cos’è
Al livello scientifico non si conosce ancora benissimo il meccanismo che attiva il fenomeno di intolleranza. Quello che si sa è che durante la digestione il glutine si “attaccherebbe” alle proteine dell’intestino. È come se si innescasse un meccanismo che danneggia le cellule immunitarie del primo tratto dell’intestino tenue: ciò porta al deficit funzionale dell’intestino stesso, che quindi non funziona bene, provocando un malassorbimento di varie sostanze nutritive.

Il glutine probabilmente si lega alle proteine dell’intestino, e nell’insieme formano un complesso che l’organismo non riconosce come proprio. Così l’organismo stesso mette in moto tutti i meccanismi per distruggere l’intestino. A questo punto viene meno la funzione metabolica dell’intestino, che non assorbe più alcuna sostanza nutritive, quali proteine, ferro, i Sali minerali, le vitamine ecc.

La celiachia può essere misconosciuta per tanti anni: alcune persone se ne accorgono anche a 50 anni.

Sintomi
– Diarrea, dolori addominali, meteorismo;
– malasserbimento con tutte le problematiche che ne conseguono;
– anemia ferrocarenziale.
– debolezza marcata dovuta all’anemia;
– calo ponderale, cioè dimagramento
– problemi alle gengive e sanguinamenti;
– in alcuni casi problemi di infertilità.

Solo per citare alcuni dei sintomi più comuni

Come viene diagnosticata
Attraverso il prelievo del sangue in cui si indaga sul dosaggio degli anticorpi a) anti transglutaminasi b) anti endomisio c) anti gliadina.

E poi l’esame EGDS esofago-gastro-duodeno-scopia, cioè la gastroscopia con prelievo con prelievo bioptico di mucosa duodenale e istologia del tessuto bioptico.

Se si ripete la gastroscopia in assenza di glutine ed il tessuto instestinale non è più danneggiato la diagnosi è confermata.
Terapia

Eliminare completamente il glutine dalla dieta. Divieto assoluto di assumere prodotti da forno “normali”.

Mangiare elementi privi di glutine, stando attenti anche a piccole quantità che possono dare problemi da grandi a piccoli
Fortunatamente in commercio ci sono vari prodotti privi di glutine, sia già confezionati che farine.

Importante
Si ricorda che la celiachia è un’intolleranza alimentare irreversibile, dalla quale non si torna indietro, per intenderci, se si esegue la terapia correttamente.
Non vanno trascurate le forme poco sintomatiche. Molte persone si accorgono di soffrirne a causa di un sintomo “banale” e in modo del tutto casuale.

Essendo una forma geneticamente predisposta, se c’è un caso in famiglia si deve indagare anche in parenti e figli.

(Fonte Presidio Medico-Ospedaliero BAT ASL di Medicina Interna)

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