perché sbadigliamo

Perché sbadigliamo? Ecco tutte le cause (che non sapevi)

Lo sbadiglio è un gesto comunemente associato a sonnolenza e noia. Ma le cause alla base di questo riflesso involontario sembrano essere innumerevoli

Un’inspirazione profonda seguita da un’energica espirazione, associata allo spalancamento forzato della bocca e talvolta alla chiusura degli occhi: è così che si potrebbe descrivere l’anatomia di uno sbadiglio, un riflesso involontario che si presenta comunemente prima di andare a dormire, dopo essersi svegliati o quando si stanno svolgendo attività noiose.

Ma se una delle poche certezze è che lo sbadiglio risulta quasi sempre contagioso (un fatto che non ha ancora trovato una valida spiegazione scientifica), le cause alla base dello sbadiglio sembrano essere tuttora tanto incerte quanto innumerevoli. Eccone alcune fornite dalla ricerca scientifica.  

1. Cambiamento dello stato in cui si trova il corpo

Nonostante si ritenga comunemente che lo sbadiglio sia una manifestazione di sonnolenza o di noia, in realtà potrebbe segnalare una modificazione delle condizioni fisiologiche in cui si trova il corpo.

Lo sbadiglio, infatti, potrebbe rappresentare un meccanismo utilizzato dal corpo in vista o durante un cambiamento dello stato in cui si trova: ad esempio, prima di andare a letto, lo sbadiglio potrebbe segnalare che il corpo si sta preparando a dormire; quando ci si annoia, potrebbe indicare il passaggio da un livello di concentrazione elevato ad uno inferiore; dopo una sessione di esercizio fisico, potrebbe comunicare la transizione da un dispendio energetico elevato ad uno più basso.

Non a caso, peraltro, capita spesso di sbadigliare anche durante il cambiamento delle condizioni ambientali: una rapida variazione di quota, ad esempio, può causare il ben noto fenomeno delle “orecchie tappate” (in gergo tecnico, pressione auricolare), che può sollecitare un riadattamento del corpo al cambio di pressione e quindi a sbadigliare per stappare le orecchie.

2. Aumentare i livelli di ossigeno

Gli sbadigli possono presentarsi con maggiore frequenza quando il sangue ha bisogno di ossigeno: sbadigliare, infatti, comporta l’assorbimento di una grande quantità d’aria e l’accelerazione del battito cardiaco, condizioni che causano un aumento dei livelli di ossigeno nel corpo. Uno sbadiglio, quindi, potrebbe contribuire allo smaltimento delle tossine dal sangue e apportare all’organismo una nuova riserva di ossigeno.

3. Raffreddare il cervello

Lo sbadiglio potrebbe avere una funzione termoregolatrice.

Come dimostrato da uno studio dell’università di Princeton, infatti, durante la stagione estiva, quando la temperatura esterna è più simile a quella corporea, si sbadiglia meno che in inverno.

Questo particolare dato potrebbe essere spiegato dal fatto che, quando si sbadiglia, la profonda inalazione concede di introdurre aria fredda nell’organismo, permettendo alla testa (e quindi al cervello) di rinfrescarsi. Pertanto, si tenderebbe a sbadigliare di più quando lo scambio con l’aria esterna consenta il raffreddamento di una testa accaldata.

4. Come strumento di comunicazione

Alcuni ricercatori sostengono che prima che gli uomini iniziassero a comunicare attraverso la parola, potrebbero aver utilizzato lo sbadiglio come forma di comunicazione con gli altri.

Oltre a segnalare uno stato di noia o sonnolenza, i primitivi potrebbero aver impiegato gli sbadigli anche come gesto attraverso cui mostrare i denti a predatori e aggressori.

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