Chi è intollerante al glutine o al lattosio, sa bene che bisogna prestare attenzione all'alimentazione. La stessa attenzione però andrebbe data anche a tutti i farmaci che si assumono per via orale, compresa la pillola anticoncezionale. Perché?

Glutine e lattosio sono usati come eccipienti in moltissimi farmaci, che oltre a rendere più acuti i disturbi i sintomi gastrointestinali tipici delle intolleranze, ne compromettono l'assorbimento. E quindi l'efficacia, che nel caso della pillola significa...

Sei intollerante? Attenta alla pillola!

Se si è intolleranti a glutine o lattosio anche la pillola anticoncezionale diventa meno efficace, rendendo più acuti i malesseri legati alla contraccezione orale e portando a gravidanze inaspettate. La soluzione? I contraccettivi transdermici

Il problema, come spiega la Prof.ssa Alessandra Graziottin, Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica dell’Ospedale San RaffaeleResnati di Milano, è che “le intolleranze alimentari non vengono quasi mai prese in considerazione nella scelta contraccettiva e la donna continua serena ad assumere il proprio anticoncezionale”, inconsapevole di andare incontro a disturbi come spotting e irregolarità del ciclo mestruale, ma anche al rischio di gravidanze indesiderate.

Inoltre, oltre ai casi già identificati, molte donne non sanno di essere intolleranti e che la precauzione non è più sicura. Ma quali sono i sintomi dell’intolleranza e che la pillola non sta funzionando a dovere?

I sintomi più comuni delle intolleranze, dettati dall’infiammazione della mucosa intestinale, sono i disturbi addominali (ad esempio episodi di diarrea, crampi, gonfiore ecc…) che si scatenano soprattutto in concomitanza con l’assunzione di glutine o lattosio, e la sindrome da malassorbimento, per cui le sostanze nutritive non vengono più assorbite dall’organismo, e che si manifesta anche con stanchezza cronica e mal di testa, che spesso vengono sottovalutati o passano inosservati in una situazione di stress generale.

Assumere la pillola quindi provoca l’acutizzarsi dei sintomi delle intolleranze che compromettono l’efficacia della contraccezione, e il mancato assorbimento degli ormoni provoca spotting, irregolarità del ciclo, ed espone al rischio di una gravidanza.

Per trovare un’alternativa alla contraccezione orale, il primo passo è rivolgersi al medico o al ginecologo.

Per prima cosa, chi è intollerante a glutine o lattosio, o sospetta di esserlo, dovrebbe parlarne apertamente con il proprio medico o con il ginecologo, descrivendo sintomi e problematiche, per trovare il contraccettivo più adatto e sicuro.

Infatti le alternative alla pillola anticoncezionale – oltre alla protezione/barriera del preservativo – sono più d’una: quelle a ormonali, in cui però estrogeni e progestinico vengono assimilati per via vaginale o transdermica, come l’anello o il cerotto, ma anche dispositivi più a lungo termine, come la spirale o l’impianto ormonale.

Chi è intollerante a glutine o lattosio, quindi, dovrebbe abbandonare la pillola per passare a un altro sistema di contraccezione.

La prima e ovvia soluzione – anche in attesa di una visita medica o ginecologica, o di trovare il contraccettivo ormonale adatto – è il preservativo, che oltre a evitare dalle gravidanze inaspettate, protegge anche dalle malattie sessualmente trasmissibili… e non ha gli effetti collaterali derivanti dagli ormoni.

Per chi comunque preferisce usare un metodo anticoncezionale ormonale, ci sono soluzioni che possono bypassare i problemi dati dalle intolleranze.

Per chi è intollerante ma vuole continuare a usare un contraccettivo ormonale, la soluzione è rappresentata dall’anello vaginale, ma, soprattutto, il cerotto anticoncezionale.

Come sottolinea la Dott.ssa Graziottin infatti “la via vaginale può non essere la scelta migliore per una donna alle prese con intolleranze alimentari, perché è associata di per sé a una maggior frequenza di irritazioni vaginali con perdite e a dolore durante il rapporto sessuale (dispareunia). Inoltre, le infiammazioni a livello intestinale possono estendersi anche a livello vaginale e aumentare la suscettibilità alle vulvovaginiti da Candida. In questi casi, quindici il cerotto anticoncezionale può essere la soluzione migliore”, dal momento che gli ormoni vengono assorbiti direttamente dalla pelle, evitando la via intestinale.

Per chi è intollerante al glutine o al lattosio, ci sono però anche altri modi per ovviare ai problemi della contraccezione orale:

– la spirale intrauterina (IUD), che viene inserita nell’utero dal ginecologo. Esiste sia la IUD in rame che quella ormonale, a base di progestinico. La prima ha una durata dai 5 ai 10 anni, la seconda dai 2 ai 5.

– l’impianto ormonale sottocutaneo è un bastoncino che viene inserito sotto pelle (di solito nella parte alta del braccio) e rilascia progestinico per circa 3 anni.

Si tratta di dispositivi anticoncezionali a lungo termine (ma reversibili), che evitano anche gli effetti collaterali degli estrogeni, adatti soprattutto a chi vuole seguire ha un “piano” di contraccezione senza avere il pensiero di dover rinnovare la contraccezione ogni mese.

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