Il bon ton dei vegani

Secondo l’ultimo rapporto Eurispes i vegetariani sono in costante, rapido aumento: a seguire una dieta green è il 7,1 per cento della popolazione italiana (circa 4,3 milioni di persone). Cresce anche il popolo dei vegani che, per ragioni di salute oppure etiche, non rinunciano solo a carne e pesce ma anche a latte, latticini, uova.

Ne parla il romanzo brillante Straziami ma di tofu saziami (Rizzoli), di Paola Maraone e Paola La Rosa: quest’ultima, convertita al veganesimo per amore, ha cresciuto così anche le due figlie. Per compiere una scelta simile bisogna essere preparati: dal menu nelle mense scolastiche (che, pure, si stanno attrezzando) alle feste, le situazioni sociali in cui il cibo è protagonista sono innumerevoli, e tutte potenzialmente problematiche.

Ecco il nostro psico bon ton per vivere sereni. Oltre che “veg”.

Il bon ton dei vegetariani (e vegani) felici

In amore, in famiglia, a una festa: come mangiare green senza farsi dei nemici

In coppia: se uno dei due è vegetariano o vegano

Vi innamorate, andate a vivere insieme: tu sei vegana, lui onnivoro. Prima regola: non cercare di convertirlo, perché alla lunga non funzionerà.

«Io l’ho provato sulla mia pelle, al contrario però» riflette Paola La Rosa, la coautrice di Straziami ma di tofu saziami. «Per amore ho rinunciato a carne, pesce, uova, latticini. Ma col tempo ho imparato che se vesti i panni di qualcuno che non sei, prima o poi i nodi vengono al pettine». Il suo consiglio: «Soprattutto nelle prime fasi di una relazione, quando tutto è rosa e ti sembra un sogno, non rinunciare alla tua identità e modifica le tue scelte, anche quelle alimentari, solo se ne sei veramente convinta, non per compiacere il tuo compagno».

Meglio mettere le cose in chiaro subito: «Oppure il cibo, da terreno di incontro, diventerà terreno di scontro».

A un pranzo in famiglia o a un party se sei veg

Non presentarti a mani vuote ma offriti di contribuire portando qualcosa di “tuo” che piaccia a grandi e piccini e sia anche gustoso.

«Basta un piatto semplice, per esempio l’hummus di ceci, sempre apprezzato, per offrire un ingresso soft nel mondo delle delizie “veg”» spiega Paola Maugeri, conduttrice, autrice di Las vegans. Le mie ricette vegane sane, golose e rock (Mondadori).

«E se invitano tuo figlio a un compleanno, il consiglio è di chiedere in anticipo se insieme alle tartine al prosciutto è possibile mettere sul tavolo qualche fetta di pane, olio e pomodoro. Basterà».

Mangiare green in viaggio è sempre possibile?

Attenzione a non confondere il mezzo con il fine. Se il tuo obiettivo è trascorrere una bella vacanza con gli amici all’altro capo del mondo, metti in conto che un cibo eticamente irreprensibile possa non essere sempre disponibile.

Secondo Giorgio Gherardo Gadda, psicoterapeuta “veg” e life coach, «dovresti sempre chiederti il perché della tua scelta. Se è legata a valori profondi, sarai in equilibrio con te stesso e saprai modulare i tuoi comportamenti a seconda della situazione, senza “scandalizzarti” se in viaggio in Nord Europa, d’inverno, dovrai per una volta mangiare carne».

Chi invece lo fa per adesione a una moda o a un modello rischia di essere più rigido, intransigente. «Ho visto gente digiunare e rovinarsi la vacanza, guardando male gli onnivori e creando così disagio in tutti» aggiunge Gadda.

Crescere figli vegani non è facile

Ne sa qualcosa Ilaria Bartolozzi, giornalista seguitissima sui social e mamma “veg” di lungo corso: «Però mai rigida, perché con i bambini è vietato esserlo. Alle mie due ho preparato per anni panini col seitan e il tofu, ma quando una volta mi hanno chiesto di provare il salame gliel’ho concesso senza esitazioni. Quello vegano può essere un percorso di consapevolezza solo se non metti l’ideologia davanti al buon senso».

Le fa eco Paola Maugeri: «Ripensando ai compleanni, a mio figlio dico che una fetta di torta si può mangiare, anche se è fatta con la panna e il latte. Gli ripeto: “Noi non mangiamo gli animali perché sono nostri amici”, ma mai gli direi “Chi consuma carne è cattivo”».

Quando gli altri ti mettono in difficoltà

Anche se non è facile, non lasciare mai che gli altri ti giudichino.

«Ripensa ai motivi per cui sei diventata vegana. Chiediti cosa è davvero importante per te: rispettare ogni forma di vita sul pianeta, in qualunque condizione?» dice Paola La Rosa. «Oppure detesti il concetto di “allevamento intensivo” e l’utilizzo massiccio di cereali usati per nutrire animali (da trasformare in bistecche) al posto degli uomini? In quest’ultimo caso, potresti prendere in considerazione di mangiare il pesce pescato o le carni di animali che vivono allo stato brado (come la renna lappone)?».

Certo, perché a volte la coerenza è un problema più esteriore che interiore: «Ci sono state tante occasioni in cui l’unico cibo disponibile era la carne» racconta La Rosa. «Io l’avrei mangiata serenamente, ma ho digiunato per timore che gli altri mi attaccassero dandomi della “falsa vegana”. Tornassi indietro, non lo farei».

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