casa senza padrone

Cosa nasconde la paura di lasciare la casa libera?

  • 19 08 2011

Il timore di lasciare la casa libera, in preda a furti e visite indesiderate, aumenta quando si parte per le vacanze. Al di là del dato oggettivo confermato dalla cronaca, la casa simboleggia il centro degli affetti.

Perchè alcune persone hanno paura di lasciare la casa libera quando vanno in vacanza?
Secondo gli psicologici lasciare la casa corrisponde, nella fantasia più o meno conscia, ad abbandonarla e ad immaginare che qualcun altro se ne possa impadronire. La paura non è certo infondata, dato l’aumento di furti negli ultimi anni, soprattutto quando le città si svuotano a causa delle vacanze.
Al di là di queste considerazioni oggettive, “la casa per noi Europei, in particolare Italiani, è rappresentativa del nostro mondo interno – sostiene lo psicoterapeuta Roberto Pani, docente di Psicologia Clinica a Alma Mater Studiorum di Bologna – appare come un luogo intimo, protetto, simile alla stessa nostra interiorità, una madre buona che ci siamo ingraziati; abbiamo arredato l’appartamento introducendo oggetti selezionati che simbolicamente ci siamo sforzati di scegliere, per costruire una nostra identità; per migliorare, grazie ad essi, la nostra personalità (salvo eccezioni) il nostro gusto, il nostro stile”. La casa abbandonata ci può far sentire in colpa, come se non avessimo rispetto o affetto per essa. Per questo ci attendiamo qualche volta una punizione, anche se ovviamente non ce lo meriteremmo, perchè andare in vacanza non è certo un peccato.

Eppure ci sono persone che sottovalutano il rischio, esponendosi a visite indesiderate da parte di ladri. Perchè?
“Se penso ad alcuni Americani del Nord – prosegue lo psicoterapeuta – che sono costretti a muoversi lungo gli Stati Uniti parecchie volte nella vita o a trasferirsi molto frequentemente, potrei affermare che per loro la casa non ha il valore che ha per la maggior parte di noi. Spesso andando a trovare amici  che vivono negli USA, noto come alcuni tipi di arredamento facciano comprendere che per loro la casa non rappresenta alcun mondo interno, alcuna intimità , niente di sacrale che non possa essere violato. Gli arredi sono al massimo un tentativo di rendere confortevole e di far trasparire un minimo di cura, ma niente di così fortemente sentito come avviene in Italia”. Naturalmente è una generalissima osservazione di tendenza.
In questo caso, la paura che la casa sia visitata dai ladri si azzera perchè l’investimento affettivo, tipico europeo, è quasi del tutto assente. E’ come se queste persone non temessero di essere derubati di oggetti che valgono poco dal punto di vista simbolico. L’aspetto del furto in sè conta poco. E se anche i ladri vengono a far sentire il loro interesse per alcuni oggetti, visitando il loro spazio, poco importa.

Si può arrivare al punto di non viaggiare pur di assecondare questa angoscia?
Certo che no, dovremmo pensare di mettere un po’ al riparo quel che consideriamo importante, tamite robuste porte blindate e antifurti sicuri, assicurazioni ecc, ma non sentirci prigionieri in casa nostra, bensì liberi di “lasciarla”. Alcune difficoltà possiamo accettarle, ma farci aiutare dal buon senso è doveroso.

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