Artiglio del diavolo

Cosa è l’artiglio del diavolo e tutti i modi in cui puoi usarlo

Rimedio della medicina tradizionale africana, l'artiglio del diavolo è considerato un potente antinfiammatorio e un valido sostituto dei farmaci corticosteroidi. Ma non solo. Scopri qui tutte le sue proprietà e le controindicazioni

Cosa è l’artiglio del diavolo

L’artiglio del diavolo è una pianta erbacea perenne con fusti rampicanti molto diffusa nel sud del continente africano. Da secoli ha un ruolo rilevante all’interno della medicina tradizionale africana, mentre tutto il resto del mondo ne riconosce le proprietà curative come rimedio naturale per infiammazioni muscolari, artrite reumatoide, tendiniti, dolori articolari e gotta, dato che questo rimedio favorisce l’eliminazione dell’acido urico.

E non solo: la medicina popolare usa l’artiglio del diavolo per alleviare il mal di stomaco, dolori digestivi, dolori biliari o come semplice digestivo.

La spiegazione a queste proprietà sono da attribuirsi ai numerosi principi amari che questa pianta contiene, capaci di stimolare la produzione di succhi gastrici e della bile.

Come utilizzarlo

L’artiglio del diavolo si assume di solito per via orale. Si usa l’estratto secco, che viene ottenuto dalla radice della pianta.

Il dosaggio medio è compreso tra 600 e 1200 mg al giorno. L’effetto benefico si manifesta nel giro di una settimana e raggiunge l’apice dopo circa 30 giorni, restando stabile nel corso del tempo.

L’artiglio del diavolo si trova anche sotto forma di estratto acquoso e tintura madre. Ci sono anche capsule o compresse e sono disponibili pomate e gel, da usare soprattutto nel caso di infiammazioni articolari.

Controindicazioni

Il fatto che l’artiglio del diavolo sia una sostanza naturale e non di sintesi chimica, non deve abbassare però il livello di attenzione che invece si rivolgerebbe normalmente per i farmaci tradizionali.

L’artiglio del diavolo infatti non va utilizzato in presenza di alcune malattie, croniche o temporanee, come ulcere o gastriti, e va sempre e comunque assunto a stomaco pieno.

Inoltre è sconsigliato sia in gravidanza, perché stimola le contrazioni uterine e potrebbe anticipare il parto, sia durante il periodo dell’allattamento, sia nei bambini sotto i due anni.

In ogni caso, l’assunzione non deve durare più di due settimane per volta e si deve contattare il medico se non si nota nessun miglioramento.

Anche se si sta già seguendo una cura farmacologica con medicinali che riducono la glicemia, che riducono le aritmie cardiache e che impediscono la coagulazione, l’artiglio del diavolo va evitato perché potrebbe causare dei sanguinamenti.

Tra gli effetti collaterali ci possono essere anche delle eruzioni cutanee, per le quali si deve consultare il medico.

In definitiva – pur trattandosi di un “rimedio naturale” – è sempre importante chiedere le direttive del medico.

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