La luffa, la magica spugna vegetale

La nostra mentor Sara Rezzolla ci spiega quali sono tutte le virtù della luffa e perché utilizzarla

Ciao a tutti, sono Sara Rezzolla, mentor di DmNow. Sono un’artigiana che con il proprio lavoro prova ad aiutare le persone a diminuire il consumo di prodotti usa e getta.

Ma per l’ambiente, oltre a ridurre questi prodotti, possiamo e dobbiamo fare anche altro, ad esempio ridurre il più possibile l’utilizzo di prodotti plastici. Purtroppo questi hanno un forte impatto ambientale sia per la loro produzione (a base di petrolati) che per il loro smaltimento (non tutta la plastica è realmente riciclabile) oltre al grosso problema delle microplastiche nell’acqua.

Di questo problema ne abbiamo già parlato in altre dirette ma per chi non avesse avuto modo di seguirle vi ricordo che si stima che in media ne ingeriamo circa 5 g alla settimana. Questo perché molti vestiti o prodotti tessili sono almeno in parte di natura sintetica e quando li andiamo a lavare rilasciano piccolissime particelle che vanno a finire direttamente nelle falde acquifere.

Oltre al danno che creiamo all’ambiente e alla fauna, anche noi stessi ingeriamo queste microplastiche tramite l’ingestione di acqua o pesci. Oltre ai vestiti, ciò che nelle nostre case può causare questo tipo di inquinamento, sono le spugne per le pulizie o i piatti. Infatti le versioni comuni a cui siamo abituati sono di natura plastica e con l’usura perdono inevitabilmente dei frammenti.

Cosa possiamo fare a riguardo? Per quanto riguarda l’abbigliamento sarebbe bene, dove possibile, prediligere tessuti naturali come lino o cotone mentre per le spugne optare per alternative biodegradabili. Tra le varie opzioni disponibili in commercio quella che preferisco è sicuramente la luffa.

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Cos’è la luffa?

La luffa è una pianta di origine orientale che assomiglia moltissimo ad una zucca per il suo portamento rampicante e i fiori gialli a trombetta.

È tipica degli ambienti più caldi ma dato la sua sempre maggiore richiesta ultimamente viene coltivata con successo anche da noi, in particolar modo in Sicilia e Sardegna. Ma come si presenta questa zucca e come può trasformarsi in una spugna?

Il frutto della luffa si presenta come una zucca dalla forma molto allungata, di colore verde. Una volta giunta a maturazione bisogna lasciarla sulla pianta finché non si secca completamente. Come capire se è pronta?

La sua buccia si scurisce, diventa più grinzosa e il frutto è estremamente leggero. Infatti con il tempo questa perde completamente la sua parte acquosa e al suo interno rimane solo un’intricata rete di fibre vegetali che andranno a formare appunto la nostra spugna.

A questo punto non resta da fare che sbucciarla eliminando la buccia. Farlo è piuttosto semplice perché essendo secca si stacca facilmente. Una volta sbucciata ciò che resta da fare è eliminare i suoi semi all’interno, lavarla ed eventualmente sbiancarla. Per togliere i semi l’ideale è tagliare in pezzi la zucca, in questo modo vi basterà scuoterla con vigore perché questi escano fuori. I semi sono come forma molto simili a quelli delle zucche che usiamo comunemente in cucina solo di colore completamente nero.

La luffa al naturale presenta una colorazione tendente al beige, molto più scuro di quelle che si trovano in commercio già sbiancate.

Per lavarle come prima cosa vanno sciacquate in abbondante acqua e successivamente in acqua e sapone. La cosa incredibile di questa spugna è che da secca è ovviamente dura ma sotto l’acqua si ammorbidisce e diventa maneggiabile come una qualsiasi spugna. Lavandola con l’acqua si eliminano anche eventuali semi rimasti attaccati alle fibre e si tolgono le macchie che la polpa potrebbe aver lasciato durante la fase di essiccazione.

A questo punto la spugna è pulita, va solo lasciata asciugare al sole. Il colore però, anche dopo il lavaggio con sapone, rimane marroncino. Ciò non inficia assolutamente sull’efficacia della spugna ma capisco che non a tutti possa piacere così al naturale.

Per provare a smacchiarla lasciatela a bagno con acqua e poca candeggina, anche se non è la soluzione più ecologica che ci sia. Una volta raggiunto il colore desiderato lavarla bene e farla asciugare.

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La coltivazione della luffa

Se vi siete incuriositi e non volete limitarvi ad acquistarla già pronta ma volete provare a seminarla, in vivai molto forniti oppure online trovate i semi. Non è particolarmente facile da far crescere ma provare potrebbe essere comunque una bella attività stimolante e magari da condividere con i bambini. Si semina a fine aprile/inizio maggio, qualcuno consiglia di tenere a bagno i semi nelle 24 ore precedenti. Interratene due o tre per vasetto visto la difficoltà di germinazione e una volta germinate selezionate solo la più grande e vigorosa.

Volendo può essere coltivata anche in vaso ma essendo una pianta di grandi dimensioni di sicuro è preferibile la messa a dimora in terra. Lasciate almeno 50 cm di spazio tra una e l’altra e preparate un supporto per farla crescere dato che è una rampicante. Potete usare quello che avete a disposizione, dei rami e corde, vecchie reti di materassi o supporti in legno per piante rampicanti. L’importante è che abbia un sostegno per attaccarsi e crescere. Ha bisogno di una buona quantità di acqua ma senza che ci sia ristagno idrico e caldo, quindi di sicuro avrete meno difficoltà a farla crescere se abitate al sud.

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Come si usa?

A questo punto la nostra luffa è pronta per essere usata. Ma come? I due utilizzi classici sono sotto la doccia e per lavare i piatti.

Per la doccia si usa come una normalissima spugna, per comodità consiglio di far passare in una delle sue cavità interne un pezzo di corda in modo da annodarlo e creare un’asola per appenderla. Così facendo la potrete far asciugare bene dopo ogni utilizzo, scongiurando quindi qualsiasi tipo di muffa dovuta all’umidità. In realtà questa opzione è davvero remota dato il grande ricircolo di aria che c’è tra le varie fibre della zucca ma sempre meglio prevenire. Può essere usata normalmente con del bagnoschiuma o ancora meglio, sfregata sopra una saponetta e usata poi per insaponarvi. Inoltre questa spugna, essendo comunque leggermente ruvida, ha un bellissimo effetto esfoliante e di attivazione della microcircolazione. Per lo stesso motivo però mi sento di sconsigliarla sulla pelle delicata dei bambini o per chi ha grandi problemi di sensibilità.

Per quanto riguarda il suo utilizzo in cucina il discorso cambia poco, da usare in abbinamento ad un detersivo per piatti, solido o liquido è indifferente. In questo caso potrebbe essere più comodo un porzionamento a fette piuttosto che un grosso pezzo ma è una cosa molto personale, non c’è un modo realmente migliore di un altro. Personalmente l’unica cosa su cui preferisco non usarla sono i bicchieri perché le sue fibre dure, soprattutto durante i suoi primi utilizzi, potrebbe graffiare il vetro.

Usandola vi renderete conto che è molto più duratura di una spugna in plastica ma comunque anche lei, ad un certo punto, sarà consumata a tal punto da non essere utilizzabili e per questo di doverla buttare. Essendo essenzialmente una zucca altro non dovete fare che smaltirla nell’umido, quindi altro punto a suo vantaggio è totalmente biodegradabile. La luffa come potete vedere è davvero una pianta super, su cui probabilmente bisognerebbe investire di più e che merita un posto d’onore nelle nostre case. Se non l’avete mai provata vi consiglio davvero di farlo, ne rimarrete piacevolmente stupiti.

Sara Rezzolla
Sara Rezzolla
Artigiana zero waste

Ciao, sono Sara Rezzolla, artigiana del microbrand Sogni Risplendono. Realizzo accessori zero waste con la speranza che possano essere d’aiuto a diminuire l’utilizzo dei prodotti usa e getta e dare una mano al nostro pianeta in questa perenne lotta contro l’inquinamento e i cambiamenti climatici. Il mio motto? Anche i piccoli gesti fanno la differenza!

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