sesso coppia a letto

Dovremmo andare a scuola di sesso?

A Mosca ha aperto una scuola molto particolare, dove si insegna l'arte di amare. Un'idea che potrebbe essere vincente e utile, se solo ci si liberasse di alcuni antichi tabù

Come in qualsiasi ambito della vita, anche nel sesso non si finisce mai di imparare. Solo che a differenza di altre materie, per quanto riguarda il sesso non viene data nessuna istruzione: nella maggior parte dei casi, viene impartita solo qualche lezione di educazione sessuale, che però tratta soprattuto la teoria del sesso, l’anatomia e il sesso sicuro, elementi fondamentali per una sessualità sana, ma che non sono particolarmente edificanti per quanto riguarda la pratica dell’ars amandi.

Di fatto, l’approccio al sesso spesso è condizionato da questa mancanza di informazioni e know how: non sappiamo bene come dare e ricevere piacere, non conosciamo sufficientemente il nostro corpo né quello del partner, e si generano insicurezze, paure e ansia da prestazione. Invece di concentrarci sulle sensazioni e l’intimità, magari ci chiediamo: starò facendo nel mondo giusto? Sarà “abbastanza”? Così, quello che sappiamo sul sesso lo dobbiamo imparare per esperienza diretta, per sentito dire, o da fonti come il web o il porno. O magari non lo impariamo mai, perché abbiamo timore nel dire cosa ci piace tanto quanto di chiedere cosa piace al partner, lasciando molte potenzialità inespresse. Eppure, vien da dire, la sessualità non è un elemento marginale nella vita di un individuo, sia in termini relazionali che di soddisfazione personale e per questo meriterebbe una preparazione più accurata.

Alcuni tentativi di colmare questa lacuna, dando istruzioni di base quanto “nozioni pratiche di sessualità avanzata”, vengono fatti dai magazine, e dai gruppi di Tuppersex e anche dal porno femminile con i suoi video hard-educativi, ma mancava ancora una vera e propria scuola di sesso.

Ci hanno pensato a Mosca, dove recentemente ha aperto la Geisha School, che si propone con lo slogan “Per far felici i vostri mariti”.

Ma se l’idea di base è innovativa, la sua realizzazione nasconde antichi retaggi culturali. Come si può evincere dallo slogan, infatti, i corsi sono riservati esclusivamente alle donne, che grazie agli insegnamenti della psicologa e sessuologa Katarina Lyubimova potranno diventare amanti raffinate e impeccabili, tanto nella teoria quanto nella pratica, frequentando la scuola tre volte a settimana, servendosi di libri di testo, ma anche di sex toys durante le esercitazioni. Il tutto, a beneficio degli uomini.

Non che sia sbagliato saper dare piacere al partner, ma la Geisha School ci riporta a una visione della sessualità in cui l’unico centro di gravità sembra essere il piacere maschile, e in cui il sesso non viene fatto e goduto per sé stesso, ma sfruttato come mezzo per cercare di assicurarsi una – pur sempre precaria – fedeltà, confermando stereotipi, che nonostante anni di rivoluzione sessuale, ancora si aggirano nell’immaginario comune, compreso quello femminile. Al piacere delle donne, chi ci pensa? A volte neanche le donne stesse.

Per accorgersene, basta pensare a quanto spesso una donna si affanni per essere sexy, per stupire il partner con effetti speciali, frequentando magari anche dei corsi di seduzione, senza dedicarsi con altrettanta cura al proprio, di piacere. Preoccupandosi di tenersi stretto un uomo, invece di sé stessa.

E il nodo che la Geisha School ha portato al pettine, non è solo la sessualità fallocentrica che ancora viene proposta e imposta, ma il fatto che da molte donne viene ancora accettata. Come cambiare le cose? Imparando a prendersi la responsabilità del proprio piacere, imparando a chiedere, a sperimentare, a non rassegnarsi, a essere positivamente egoiste (piace di più anche a lui), e soprattutto ad amarsi di più, riconoscendo ed esaltando il valore della propria femminilità. Ed eventualmente anche fondando anche una scuola di sesso per uomini: sarebbe frequentatissima.

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