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Come difendersi dagli haters: 5 consigli per combattere l’hate speech su Facebook e i social

  • 05 09 2019

Haters, hate speech, troll: come difendersi dall'odio online che spesso si propaga soprattutto sui social network

Come difendersi da Haters e Hate speech

I social network sono un luogo di confronto e di scambio. Ci si può ritrovare, seppure virtualmente, con l’amica d’infanza, con gli ex compagni di classe; si possono condividere opinioni, articoli, quasi qualsiasi cosa in effetti, con persone che non si conoscono ma che hanno i nostri stessi interessi.

In un mondo perfetto i social network offrono a chiunque la possibilità di dire la sua e di confrontarsi nel rispetto reciproco. Inutile dire che il nostro mondo è tutto fuorché perfetto e che le discussioni sui social sempre più spesso tendono a degenerare, con utenti inferociti che fanno a gara a tirare fuori il peggio di loro stessi.

Bersaglio preferito degli haters sono le celebrities, ma ormai nel mirino degli odiatori da social ci sono anche le persone comuni.

Quasi a tutti, presto o tardi, è capitato di commentare un post o di postare in prima persona qualcosa che, per i motivi più disparati, scatena quella che è comunemente chiamata “shitstorm“, venendo seppellita o seppellito da una valanga di insulti.

Cosa si può fare per proteggersi? Tralasciamo l’ipotesi di cancellarsi dai social, poco praticabile di questi tempi, e vediamo come liberarsi dell’hater in 5 mosse

Non rispondere agli hater

La provocazione, l’insulto, il tentativo di stravolgere un ragionamento: questo ed altro si trova nei commenti di chi usa la violenza sui social. Il primo passo per una strategia volta a proteggersi dagli hater è senza dubbio ignorarli, non rispondergli e non dargli corda.

L’hater non aspetta altro che un ulteriore commento della persona che sta attaccando per proseguire con la sua tattica denigratoria. Non gli farete cambiare opinione, non lo convincerete perché, semplicemente, non è interessato ad un confronto, ma solo a generare malessere e disagio.

Nascondi i commenti 

Se l’hater di turno sta infestando la tua bacheca, prendi subito provvedimenti e nascondi i commenti aggressivi e sgradevoli che ha lasciato. In questo modo gli altri non ne verranno infastiditi e bloccherai la discussione sul nascere.

Nel migliore dei casi l’hater lascerà semplicemente perdere, ma è possibile che torni a scrivere accusandoti di aver cancellato i commenti, magari insinuando che limiti la sua libertà di espressione.

Rispondi con fermezza la prima volta, dicendo che tutti sono benvenuti sulla tua bacheca, a patto di non avere modi maleducati e aggressivi nei confronti del prossimo. Se continua, non ti resta che nasconderlo ancora e ancora.

Bloccare si può

Se i commenti sulla tua bacheca si fanno di fuoco, se si è creato un flame alimentato da qualcuno che, evidentemente, prova piacere a mettere in difficoltà gli altri utenti, non perdere tempo a discuterci, hai il potere di bannarlo.

Farlo è semplicissimo: basta entrare nelle impostazioni (la rotellina in alto a destra) e selezionare dal menù che si apre a sinistra la voce “Blocco” e quindi inserire il nome dell’utente che desiderate mettere alla porta. E così avrai fatto pulizia dei contatti Facebook.

Segnala

Non farlo solo per te stessa, pensa anche agli altri, a coloro che potrebbero rimanere feriti e danneggiati da un determinato commento o post. Segnalare un contenuto a Facebook significa proteggere in primis te stessa, ma anche altri utenti, magari più vulnerabili.

Chiedi aiuto

Può capitare di sentirsi sopraffatti da un attacco social, magari ripetuto nel tempo. La tristezza che ne deriva non deve essere presa sotto gamba, ma va affrontata con i giusti strumenti. Informazioni e sostegno si possono trovare anche presso i centri contro bullismo e cyberbullismo.

Ci si può rivolgere ad un professionista, come uno psicologo, per farsi aiutare e si possono adire le vie legali.

Molte iniziative sono state prese in questo senso, l’ultima e più famosa è senza dubbio Odiare ti costa, progetto guidato da Tlon e WildSide Human First, che punta alla responsabilità in sede civile degli hater che si trovano così a pagare, in senso letterale, per quanto fatto.

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