I miti da sfatare sul sesso

La nostra mentor Giulia Marchesi ci svela quali sono i falsi miti più comuni sul sesso e ci aiuta a fare chiarezza

Attorno alla sessualità esistono davvero infiniti falsi miti, cioè credenze errate. E ahimè, pur essendo miti non veri, vengono tramandati di bocca in bocca come fossero oracoli.

Queste credenze infondate hanno come unica conseguenza quella di ostacolare il piacere, incastrando le persone in pensieri e immagini che influiscono sul loro modo di rapportarsi e, soprattutto, viversi la sessualità.

Non riguardano purtroppo solo gli/le adolescenti, ma anche moltissimi adulti, che hanno ricevuto un’inadeguata educazione sessuale, o non l’hanno ricevuta per niente. Proverò quindi a sfatarne alcuni.

1. Il primo rapporto sessuale è doloroso e si perde sangue

Questa credenza è strettamente legata alla convinzione che l’imene si rompa. Niente di più falso: può succedere che l’imene si laceri un po’ lasciando quindi qualche goccia di sangue, ma ciò può anche non avvenire. L’imene infatti è una membrana elastica che serve a chiudere solo parzialmente l’ingresso in vagina.

Il dolore inoltre non è dovuto all’imene ma piuttosto all’eventuale tensione muscolare che si crea prima del rapporto sessuale.
Legato a questo falso mito, c’è l’idea che si possa capire quando una donna non è vergine: altra bufala! Proprio perché non c’è nulla che si rompa, non è possibile capire se una donna abbia o meno già avuto rapporti sessuali. E questo poi ci dovrebbe far riflettere su quanto la sessualità di una donna sia per forza dipendente dalla penetrazione di un pene.

2. Con i rapporti orali (fellatio e cunnilingus) non si trasmettono malattie

Ahimè anche con il sesso oro-genitale il rischio è invece presente. Le MST infatti si trasmettono non solo attraverso il sangue, lo sperma e le secrezioni vaginali, ma anche attraverso il contatto diretto pelle contro pelle o tra mucose (che rivestono le pareti intime, la bocca e l’ano).

Quindi per proteggersi è necessario utilizzare il preservativo per il pene, in caso di fellatio, e gli oral dam da mettere sugli organi genitali femminili per il cunnilingus. Questi ultimi sono poco conosciuti, e quindi poco usati: sono foglietti in lattice (come quelli usati dai dentisti per intenderci) che permettono di avere una barriera tra le mucose.

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3. Se si hanno le mestruazioni non si rimane incinta

Le probabilità sono basse, ma non azzerate. Questo dipende da vari fattori, come la regolarità delle mestruazioni, la durata del proprio ciclo, l’ovulazione… ma dipende anche dall’uomo. Ebbene sì, perché gli spermatozoi possono sopravvivere in vagina per 3/4 giorni, perciò il giorno a rischio non sarà solo quello del rapporto penetrativo ma anche i successivi.

Ribadisco di nuovo L’importanza del preservativo non solo per le gravidanze indesiderate ma anche per le Mst.

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4. Masturbarsi fa male

Una volta si tramandava l’idea che masturbarsi portasse alla cecità. Per fortuna questa credenza è svanita (quasi!), ma rimane in molti la convinzione che l’autoerotismo possa in qualche modo danneggiare gli organi genitali, come se fosse possibile usurarli o perdere la propria capacità riproduttiva.

La masturbazione semplicemente è ricercare il proprio piacere, è scoprirsi, è ascoltarsi e ha moltissimi benefici per la salute. Permette maggiore conoscenza e consapevolezza del proprio corpo, aspetto che ha conseguenze nei rapporti a due.

Ci si può masturbare per ricerca del piacere, per appagamento fisico, per una tensione sessuale, ma anche per semplice divertimento o per prendere sonno.

5. Il coito interrotto è efficace

Assolutamente no! Questa pratica, che consiste nel ritrarre il pene dalla vagina poco prima dell’eiaculazione, non è molto affidabile nel prevenire gravidanze indesiderate. Non solo infatti non è facile controllare l’eiaculazione (soprattutto per i più giovani) ma nel liquido pre-eiaculatorio potrebbero esserci degli spermatozoi (raro ma possibile). Inoltre questo metodo potrebbe avere conseguenze a livello psicologico, come causare stress e ansia da prestazione, assieme a dolori fisici a livello pelvico.

Ricordiamo poi che non esiste solo il rischio di gravidanze indesiderate: c’è da tenere presente che è fondamentale proteggersi dalle malattie sessualmente trasmissibili e lo si può fare solamente con l’utilizzo del preservativo.

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6. Le dimensioni contano

Non è detto che sia così, almeno non per
tutt*.

Questo aspetto riguarda sia le dimensioni del pene, che le dimensioni del seno. Non siamo tutti/e uguali e perciò non a tutti/e piacerà la stessa dimensione del pene piuttosto che la stessa taglia di seno, così come non a tutti/e piacciono le persone con gli occhi azzurri.

L’importante è l’affinità con una persona, le sensazioni che dà averla a fianco, i brividi che il contatto fisico provoca, l’ascolto reciproco rispetto a ciò che piace e cosa no. La sessualità non è fatta per forza solo di dimensioni. E soprattutto queste non sono direttamente proporzionali al provare piacere.

7. Se qualcosa rimane nella vagina, si perde

Nessun tampone mestruale, preservativo o sex toy svanirà una volta entrato in vagina. La vagina infatti è un canale che finisce: è lunga dai 7 ai 10 centimetri, ma in fase di eccitazione si allunga e si allarga. In ogni caso però termina (ricordiamo che conduce dalla vulva all’utero) e quindi qualsiasi cosa venga introdotta, verrà sempre ritrovata. Cosa che invece non vale per l’ano!

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8. Il clitoride è un bottoncino

In realtà, quel bottoncino che si vede è solo la punta dell’iceberg. Il clitoride è una struttura che si estende molto di più della sua parte visibile (il glande): quest’organo meraviglioso è costituito infatti da strutture più profonde.

Quello che noi vediamo si trova sulla parte anteriore della vulva, esattamente dove si uniscono le piccole labbra sotto una piega della pelle che lo copre (cappuccio/prepuzio). La sua conformazione è complessa e la sua forma assomiglia ad una Y.

9. In gravidanza sarebbe meglio non avere rapporti sessuali

Direi tutto il contrario! Ai futuri genitori a volte capita di avere paure infondate di fare male al bambino o di compromettere in qualche modo il decorso della gravidanza, ma la verità è che il sesso in gravidanza porta moltissimi benefici e fa bene all’umore.

Ad esempio, i muscoli pelvici con i rapporti
sessuali ricevono più sangue, mantenendosi così più elastici e allenati, e la
placenta di conseguenza riceve più ossigeno.

Si rafforza la muscolatura uterina, che viene
così predisposta al parto; l’orgasmo diventa più intenso grazie al maggiore
afflusso di sangue nella zona pelvica; il progesterone (seppur inibendo la
libido) rende inoltre la zona genitale più lubrificata e, quindi, più
sensibile.

Chiaramente, ci sono delle situazioni in cui possono essere presenti dei rischi ed è invece sconsigliato fare sesso, ma questo lo deciderà il/la ginecologo/a; per tutti gli altri, nessuna contro-indicazione!

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10. Dopo una certa età si perde l’interesse per il sesso

Chi l’ha detto che dopo la menopausa/andropausa il sesso non sia più un aspetto importante della vita di ciascuna/o? Non ci sono contro-indicazioni né tanto meno limiti di età quando si parla di sesso, salvo questioni di salute importanti.

Sicuramente la sessualità si modifica, a causa dei cambiamenti che l’avanzare dell’età comporta: probabilmente diventerà una sessualità meno prestazionale ma più di qualità, grazie all’esperienza e alla maggiore conoscenza di sé.

La sessualità si trasforma, non essendo più presenti ansie da prestazione o preoccupazioni rispetto a possibili gravidanze, avendo più tempo a disposizione, più libertà e avendo maturato modi diversi di procurarsi piacere.

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11. Donne e uomini hanno voglie differenti riguardo al sesso

Da dove nasce questa convinzione? Perchè mai
una donna non dovrebbe avere gli stessi impulsi, istinti e desideri di un uomo?

L’appetito sessuale è presente sia nell’una che nell’altro, in quanto persone, a prescindere dal proprio sesso di appartenenza. Vedere le donne come soggetti capaci solo di cercare  storie d’amore ma senza spinte sessuali è qualcosa di molto lontano dalla realtà.

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12. Ci deve essere un numero minimo di volte di rapporti sessuali perché una coppia funzioni

Ogni coppia è a sé. Non c’è un numero valido
per tutti/e in base al quale stabilire se una coppia sia “adeguata” sotto le
lenzuola oppure no.

La verità è che la sessualità in coppia deve essere reciproca e condivisa: l’appagamento dipende dai partner. Per alcune coppie vorrà dire avere rapporti una volta alla settimana, per qualche altra una volta al mese, per alcune tutti i giorni.

Se uno dei due partner non è soddisfatto, l’ideale è parlarne e trovare una soluzione, senza fare però confronti con altre coppie: che sono appunto individui diversi con storie diverse.

13. Saper fare sesso è innato

Non si nasce affatto imparati! Anzi, direi che nella sessualità non si smette mai di imparare.

E questo passa dalla conoscenza di sé, dallo scoprire il proprio corpo da soli/e ma anche con il/la partner; dipende dalle esperienze fatte, da quanto ci si vuole mettere in gioco e sperimentare; dalla voglia o meno di migliorare l’intimità.

E poi, cosa da non sottovalutare, ogni
rapporto sessuale dipende dalle persone che lo mettono in atto: non si farà
sesso allo stesso modo con tutte le persone che si incontrano, perché i gusti,
le voglie, le fantasie saranno ogni volta differenti.

E questo vale anche se si ha lo/a stesso/a partner: si può e si deve comunicare anche sul sesso, per rendere l’esperienza appagante per entrambi. Si può non solo insegnare qualcosa, ma anche imparare dall’altro/a.

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14. Se ad un uomo piace la stimolazione anale allora è gay

L’ano è una delle zone erogene più sensuali del nostro corpo. La zona anale è ricca di terminazioni nervose e la sua pelle è sensibile e reattiva al tatto: per questo motivo stimolazione e penetrazione possono essere molto piacevoli, sia per le donne che per gli uomini.

Negli uomini inoltre è possibile, proprio tramite l’ano, il massaggio prostatico. Il tabù relativo alla zona anale (o meglio, perianale) è legata all’idea di essere considerati poco virili.

Ma il corpo è tutto erogeno, quindi perché non esplorarlo solo per paura del giudizio altrui?

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15. Se non si ha un orgasmo durante il sesso si è anormali

Il traguardo di un rapporto sessuale è il piacere e non l’orgasmo! L’orgasmo può non arrivare per mille motivi, e se la cosa crea disagio può essere utile rivolgersi ad uno specialista, ma non deve essere vissuto come un obbligo.

Il rapporto può rilevarsi soddisfacente ed appagante anche senza quello che da molti viene considerato “il lieto fine”.

Queste sono solo alcune delle false credenze che rendono la sessualità ancora un argomento sconosciuto e tabù. Quello che consiglio sempre, se si hanno curiosità o si nutrono dei dubbi riguardo al sesso, è di leggere ed informarsi da persone competenti e perché no, rivolgersi ad un/una professionista sessuologo/a che possa dare risposte corrette, specifiche e complete.

Giulia Marchesi
Giulia Marchesi
Psicologa – se4sexeducation

Psicologa iscritta all’Albo, appassionata di relazioni, benessere e sessualità, motivi che l’hanno spinta a diventare Sessuologa, Consulente di coppia e Esperta in Educazione Sessuale. Professioni che svolge a Dolo, provincia veneziana dove si è appena trasferita, dopo una vita vissuta a Verona.

Ama viaggiare e lo fa anche per lavoro, organizzando corsi di educazione sessuale sparsi per l’Italia.

Proprio dell’educazione sessuale ha fatto una missione, che porta avanti attraverso la divulgazione sui social e la recente pubblicazione della sua prima guida rivolta ai genitori “Vorrei spiegare il sesso ai miei figli” sulla piattaforma Discorsi Online.

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