credere che nessuno ci voglia bene

Come mai ogni tanto ci sembra che nessuno ci voglia bene?

Spesso ci convinciamo del fatto che nessuno ci voglia bene, ma se fossimo proprio noi le prime a non farlo?

“Nessuno mi vuole bene”. Quante volte è capitato di sentir qualcuno pronunciare, anche solo per un istante, una frase tanto crudele. E quante altre, invece, siamo state proprio noi a pensarla. Una sensazione orribile, inutile girarci attorno: è quel senso di profonda solitudine che ci attanaglia, nonostante siamo circondate dai nostri affetti e da persone che hanno stima di noi.

Forse è proprio questo il punto. Non tanto gli altri, quanto noi siamo le prime a non volerci bene come dovremmo, crogiolandoci nell’autocommiserazione, considerando la nostra vita inutile. Cosa che, di riflesso, si rispecchia in ciò che le persone pensano di noi. O almeno, ciò che crediamo pensino.

Ogni volta che vi balza nella testa il pensiero “nessuno mi vuole bene”, fermatevi un attimo a riflettere. Perché un sentimento del genere ha radici profonde che vale la pena sondare, per conoscerci meglio. Ma soprattutto per liberarci da questa inutile prigionia che ci fa vivere a metà.

Tranquilla, non sei sola

Vogliamo rassicurarvi su un primo punto essenziale: se anche solo per un momento avete pensato che nessuno vi voglia bene, non siete le uniche. Capitano a tutte dei momenti “no”, quando tutto sembra precipitare in un abisso di tristezza e insicurezza. Perciò no, non siete affatto sole.

Tutte e tutti vogliamo sentirci amati, cosa essenziale per la “sopravvivenza”. Siamo persone e in quanto tali sentiamo l’innato bisogno di soddisfare questo appetito emotivo. Niente di più umano, compreso il fatto che spesso gli altri non ci offrono l’amore che vorremmo. Ed è qui che cominciano a balenare in testa pensieri negativi, come se chiunque intorno a noi non sapesse “come” amarci alla perfezione.

Abbiamo una notizia che vale per tutte e tutti: nessuno ci amerà mai “perfettamente”.

L’amore “ideale”

Ed ecco il primo motivo che ci spinge a pensare “nessuno mi vuole bene”, “nessuno mi ama”, “nessuno mi vuole”. Tendiamo a crescere con un’idea dell’amore spesso fin troppo idilliaca, di quelle storie struggenti e iper romantiche che lasciano senza fiato. Insomma, il fantomatico “principe azzurro” delle favole, disposto ad affrontare il drago pur di salvare il suo amore.

Le favole sono solo favole, ma spesso ce ne dimentichiamo e l’idea di un amore ideale come questo si radica in noi al punto tale da farci credere che l’amore di chi ci circonda – quello reale – non sia mai abbastanza. Idealizzare l’amore fino all’eccesso non ci farà mai sentire soddisfatte, anzi non farà altro che aumentare in noi quel senso amaro di delusione che diventa difficile scrollarsi di dosso.

Mancanza di autostima

Non è un segreto che il periodo dell’infanzia e dell’adolescenza ci influenzino in modo drastico. È proprio da lì che provengono molti dei nostri “gap” mentali, quelle sottili convinzioni che ci danno una visione del mondo spesso distorta.

Il rapporto con i genitori prima di tutto, poi le prime relazioni sociali (vedi scuola, amici) possono dar man forte alle nostre insicurezze, portando letteralmente al patibolo la nostra autostima. Ed è qui che insorgono le vere difficoltà, una volta adulte: avere una scarsa considerazione di sé, credere di non essere mai abbastanza e di non valere nulla agli occhi degli altri è il primo passo per costruire nella nostra testa frasi del tipo “nessuno mi vuole bene”.

Non ci accorgiamo che in quel “nessuno” ci siamo prima di tutto noi. Siamo noi le prime a non credere in noi stesse e a considerarci l’ultima ruota del carro, quella che non serve, che è superflua. E la conseguenza naturale di questo modo di percepirci è prendere per mano chi ci circonda e convincerlo a sua volta che sia realmente così. Che non meritiamo amore.

Tutti e tutte meritano di amare ed essere amati. Ma se ciò non parte prima da noi, l’impresa può diventare davvero ardua.

E se fosse troppo amore?

“Nessuno mi vuole bene” è la tipica frase di chi ha vissuto nella “fame” d’amore, di chi già in famiglia (genitori, parenti) non si è sentito amato, finendo per convincersi del fatto che non meriti tale “privilegio”. Mai una parola dolce, né un complimento: per un bambino o una bambina può essere l’inizio della fine.

Eppure c’è un caso esattamente agli antipodi, per cui a scaturire il pensiero del non meritarsi amore o anche solo le attenzioni sincere di qualcuno sia proprio l’eccesso di amore che si è vissuto nell’infanzia.

Ma spieghiamolo meglio. Genitori troppo permissivi e concentrati sul bambino/bambina finiscono per assecondare continuamente. Ogni richiesta, ogni capriccio e ogni azione sono sempre giustificati e, crescendo, quel bambino e quella bambina pretenderanno che tutti, anche al di fuori del nucleo famigliare, si comportino così. A quel punto è naturale che per chi è cresciuto così l’amore degli altri non sia mai abbastanza, paragonato a quello incondizionato dei genitori.

Ricomincia da te

I motivi che ci spingono a credere che nessuno ci voglia bene possono essere tanti, come abbiamo visto. Traumi infantili, ferite profonde e mai guarite del tutto, la mancanza di affetto e perfino l’eccesso di amore possono influire tantissimo sul nostro modo di percepire noi stesse e il nostro mondo emotivo.

Ed è proprio da qui che dobbiamo partire: da noi stesse. Guardiamoci dentro, cercando di comprendere cosa ci ferisce a tal punto da credere di non meritare amore. Farà male, su questo non ci sono dubbi, ma sarà il primo passo per cominciare ad amarci davvero.

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