Cosa dice il documento dell’Oms sulle carni lavorate

L'Oms ha diffuso un documento in cui colloca le carni lavorate nel gruppo I, cioè fra gli alimenti responsabili dell'insorgere del tumore

Le carni lavorate sono cancerogene

E' stato diffuso dall'Oms e in particolare dall'American Institute for Cancer Research, un documento in cui l'Organizzazione Mondiale della Sanità prende posizione riguardo l'annosa questione delle carni lavorate e, una volta per tutte, le classifica nel gruppo I, ovvero quello delle sostanze cancerogene (non solo alimenti, c'è anche il fumo).

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Bisogna dire che quanto affermato non è una novità assoluta, da tempo ormai i promotori di un'alimentazione sana ci invitano a consumare la carne in maniera contenuta, ma certo la pubblicazione di un simile documento è un gesto significativo data la sua ufficialità.

Ma di quali carni si parla? Le carni lavorate sono quelle che vengono sottoposte all'affumicatura, salatura, fermentazione e a tutto quell'insieme di processi che viene eseguito per esaltarne il sapore o garantirne una conservazione sul lungo periodo. Ecco perché sul "banco degli imputati" troviamo proprio le carni in scatola, i salumi, i wurstel, tutte carni che hanno certamente subito questi tipi di lavorazione.

Per quanto riguarda la carne rossa in generale l'Oms è invece più cauta, inserendola solo nel gruppo II, ovvero quello delle sostanze probabilmente cancerogene. Il consumo di carne rossa non dovrebbe comunque superare i 500 gr a settimana, sempre secondo le linee guida dell'Oms: la moderazione quando si parla di alimentazione è sempre fondamentale.

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