intestino secondo cervello

L’intestino? È il nostro secondo cervello, ecco perché

  • 07 03 2019

Come il nostro cervello “superiore”, quello “inferiore” riceve e trasmette segnali e stimoli. Non solo: reagisce a ogni tipo di sensazione, stato d’animo, emozione o stress.

Il compito dell’intestino è talmente importante che è stato chiamato “secondo cervello”. Ma c’è di più: il cervello superiore e quello inferiore sono strettamente collegati. E, pur ‘lavorando’ indipendentemente l’uno dall’altro, si aiutano a vicenda appena possono. Proprio come due grandi amici che si sostengono a vicenda. Cosa significa? Che qualsiasi emozione o stress che coinvolge il “primo cervello” influenza inevitabilmente la salute e il benessere del secondo cervello. Ma anche il contrario, naturalmente.  

La teoria dei due cervelli secondo la scienza

A quanto emerge dagli studi, la chiave di stress, ansia e tensione sta tutta nella pancia. Proprio qui si trova un vero e proprio ‘secondo cervello’, con importanti funzioni che si riflettono sull’intero organismo. Ne è convinto Michael D. Gershon, esperto di anatomia e biologia cellulare della Columbia University di New York, che ha presentato la ‘teoria dei due cervelli’.

“Un’idea che poggia su solide basi scientifiche”, spiega l’esperto americano, “basti pensare che l’intestino, pur avendo solo un decimo dei neuroni del cervello, lavora in modo autonomo, aiuta a fissare i ricordi legati alle emozioni e ha un ruolo fondamentale nel segnalare gioia e dolore. Ecco perché l’intestino è la sede di un secondo cervello. A lungo è stato considerato una struttura periferica, deputata a svolgere funzioni marginali. Ma la scoperta di attività che implicano un coordinamento a livello emozionale e immunologico ha rivoluzionato questo pensiero”.

Intestino e serotonina, la responsabile del benessere psicofisico

Sapevate che le cellule che si trovano nell’intestino producono il 95% della serotonina? Forse questo non vi dirà molto, ma la serotonina è il neurotrasmettitore del benessere: l’intestino quindi, rilasciando serotonina a seconda del cibo che ingeriamo, dei suoni che ascoltiamo o dei colori che guardiamo, regala emozioni positive e quindi benessere psicofisico.

Ma l’intestino non reagisce solo a stimoli esterni, ma anche interni: “Insomma, questo neurotrasmettitore è come un direttore d’orchestra, che manovra le leve del movimento intestinale”, spiega il ricercatore americano. Inoltre, recenti studi hanno dimostrato l’esistenza di un asse pancia-testa. E per Gershon è proprio la pancia a dominare, almeno in certi campi.

Farfalle nello stomaco ed emozioni “di pancia”

Il numero di messaggi che il secondo cervello invia al primo è pari al 90% dello scambio totale. Naturalmente, nella maggior parte dei casi si tratta di messaggi inconsci, che percepiamo solo quando diventano segnali di allarme e scatenano reazioni di malessere.

Avete presente la sensazione delle ‘farfalle nello stomaco’ quando conoscete qualcuno che vi piace o vi innamorate? Oppure la sensazione di ansia e agitazione durante un esame universitario, piuttosto che una conversazione spiacevole? È proprio quello che si intende quando si parla di emozioni di pancia.

Sappiate che il sistema enterico comunica sempre con quello centrale: ecco perché quando l’intestino soffre noi ne risentiamo anche a livello psichico. Quante volte vi è capitato di sentirvi meglio, di buon umore, dopo aver mangiato il vostro piatto preferito, un bel gelato oppure un pezzo di cioccolato? È proprio grazie alla fortissima comunicazione e interazione tra il primo e il secondo cervello che accade tutto ciò.

I nutrienti possono avere di per sé un effetto positivo sull’umore e rappresentare, come è ben noto più o meno a tutti per esperienza, una sorta di cibo con azione di conforto. Inoltre, si è scoperto di recente che i batteri dell’intestino sono in grado di rispondere direttamente ai segnali di stress. La presenza di adrenalina, ad esempio, tipico ormone delle condizioni di stress, stimola la crescita, la motilità e la virulenza dei batteri che vivono in condizioni di equilibrio con il nostro organismo.

Come garantire il benessere dell’intestino

A questo punto, è sempre più chiaro che occorre avere il secondo cervello funzionante e quindi una pancia in buona salute per poter far sì che anche il nostro primo cervello sia in grado di recepire lo stato di benessere. Per centrare l’obiettivo bisogna indirizzarsi verso un regime alimentare sano ed equilibrato. E cosa meglio della dieta mediterranea, addirittura protetta dall’Unesco, è in grado di apportare tutti i nutrimenti al nostro organismo?

Frutta e verdura innanzitutto, ma anche legumi, pesce e carne, olio di oliva, pasta e cereali sono i protagonisti di questo regime. La dieta mediterranea è il modo di mangiare più sano a cui ricorrere. Inoltre, questo stile di vita, contribuisce a ridurre i rischi di infiammazione del corpo, obesità, tumori, patologie cardiovascolari (come colesterolo, ipertensione, infarto), diabete e osteoporosi, proprio perché ricco di frutta, verdura, cereali, acidi grassi e omega3.

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