Classicamente definite come “frutta secca” ma biologicamente appartenenti al gruppo alimentare dei frutti oleaginosi, le mandorle rappresentano i semi commestibili dei frutti del Prunus dulcis, noto come mandorlo.

Utilizzate in vari ambiti, nell’alimentazione principalmente sotto forma di “frutta secca” piuttosto che di farina o di latte (come alternativa al latte caseario), o cosmetologico e dermatologico come olio di mandorla o crema, le mandorle si sono rivelate, anche scientificamente, un vero e proprio toccasana per la salute.

Mandorle: tipologie

Esistono due tipologie di mandorle: quelle dolci e quelle amare. Quella amara è il frutto del prunus dulcis varietà amara, cugino del prunus dulcis varietà dolce, da cui si ottengono le mandorle dolci. Sono proprio quest’ultime le più conosciute e diffuse per le proprietà benefiche e per il loro larghissimo uso in cucina, ma non tutti sanno che anche le mandorle amare vengono utilizzate non solo in cucina, soprattutto in pasticceria, ma da alcuni medici anche come prodotto in grado di sconfiggere malattie anche gravi.

Usi della mandorla amara

Le mandorle amare vengono utilizzate per la produzione dell’olio di mandorle amare, utilizzato soprattutto in pasticceria per aromatizzare dolci di vario tipo, oppure in ambito cosmetico per donare profumo a creme e altri prodotti. Questi frutti vengono altresì impiegate in pasticceria allo stato puro per dare quel caratteristico sapore a dolci fatti di pasta di mandorle, come per esempio gli amaretti. Basta infatti aggiungere 5 o 6 mandorle amare a circa 200 gr di mandorle dolci per ottenere degli squisiti dolcetti, e nessuno muore avvelenato.

olio di mandorle

Mandorle: valori nutrizionali e calorie

100 g di mandorle secche forniranno:

  • 576 Kcal;
  • Circa 22 g di carboidrati totali di cui 4 g di zuccheri;
  • Circa 22 g di proteine, tra cui aminoacidi fondamentali per la salute del sistema cardiovascolare e per l’integrità del tessuto muscolare;
  • 49 g di grassi tra cui spiccano quelli monoinsaturi, gli stessi dell’olio d’oliva per 31 g, e quelli polinsaturi per 12g. Spettro lipidico ad alto tenore di acidi grassi essenziali, fondamentali per salvaguardare la funzionalità del sistema cardiovascolare;
  • 12 g di fibre, preziose per il mantenimento dell’attività intestinale;
  • Minerali preziosi come il calcio, il magnesio, il manganese ed il fosforo, toccasana per il tessuto osseo;
  • Vitamine liposolubili, dotate di attività antiossidante e neuroprotettiva.

Ed è proprio questa caratteristica composizione nutrizionale ad influenzarne le proprietà biologiche e dietetiche.

Vista l’elevata densità energetica e le caratteristiche nutrizionali, raccomandiamo il consumo giornaliero di 20 -30 g pari a 20-25 mandorle.

Mandorle: proprietà e benefici per la salute

Nonostante molte attività siano ancora in fase di studio, alle mandorle vengono oggi attribuite varie virtù, alcune delle quali talmente preziose da essere considerate come un vero e proprio strumento di prevenzione primaria.

Stress ossidativo e raggi UV

Le mandorle, grazie all’elevata presenza di vitamine liposolubili e di numerose sostanze fitoterapiche, si sono dimostrate particolarmente efficaci nel proteggere l’organismo dal danno indotto dai tanto temuti radicali liberi. Queste piccole sostanze, alimentate dall’esposizione non protetta ai raggi solari, possono interagire con le strutture cellulari, danneggiandole ed invecchiandole precocemente.

L’assunzione giornaliera, potrebbe ridurre le concentrazioni nel sangue di queste sostanze, contribuendo a mantenere l’organismo attivo e funzionante. Per lo stesso motivo, l’olio di mandorle è utilizzato come rimedio anti-aging in ambito dermatologico e cosmetologico.

Benessere di pelle e capelli

La ricchezza in oligoelementi e acidi grassi essenziali, l’attività protettiva ed antiossidante delle vitamine liposolubili rende le mandorle ed i relativi prodotti come gli olii un naturale scudo contro la l’invecchiamento cutaneo e la fragilità degli annessi cutanei come unghie e capelli.

Oltre all’azione remineralizzante le mandorle potrebbero ad esempio contribuire alla protezione del bulbo pilifero e capillifero dall’attività tossica dei suddetti radicali liberi.

Ecco perché le mandorle ti fanno bene

Metabolismo

Il consumo giornaliero di una modesta quantità di mandorle, pari circa 20-30 g, contribuirebbe secondo diversi esperti a controllare i livelli di colesterolo e trigliceridi, riducendo così il rischio cardiovascolare.

Interessante anche l’azione osservata anche sui livelli glicemici, tanto da fare delle mandorle un alleato prezioso per la salute del soggetto diabetico.

L’aggiunta di mandorle e più in generale di frutta secca alla dieta di questi soggetti, consentirebbe di ridurre il carico glicemico del pasto, rendendo di conseguenza più omogeneo e graduale l’assorbimento degli zuccheri.

Dimagrimento

Particolarmente interessante sarebbe anche l’utilità delle mandorle nella gestione del peso corporeo.

Secondo diversi studi e l’opinione di molti esperti, il consumo di questi frutti, soprattutto in alternativa ad uno dei classici spuntini a base di frutta fresca di stagione o di alimenti a base di zuccheri, potrebbe:

  • ridurre la sensazione di appetito;
  • prolungare la sensazione di pienezza gastrica;
  • accelerare il metabolismo, utilizzando il principio noto della termogenesi indotta dalla dieta;
  • migliorare i principali parametri metabolici.

Queste attività, nel contesto di una dieta sana ed equilibrata e di un adeguato stile di vita, risulterebbero fondamentali nel coadiuvare la perdita di peso.

Mandorle: attenzione alla vitamina B17

Nelle mandorle amare, così come nei noccioli di pesche e albicocche è contenuta una grande quantità di Vitamina B17. Questa vitamina ha una caratteristica molto particolare, ovvero se assunta in grandi dosi può rivelarsi mortale per chi la ingerisce, mentre se assunta in dosi ridotte e dietro espresso consiglio medico può avere effetti opposti, ovvero di cura di malattie considerate gravi. Secondo degli studi basterebbe una quantità di 5 mandorle amare per avvelenare un bambino, mentre ne servirebbero una quantità maggiore per avvelenare un adulto (tra le 50 e le 100 mandorle).

Avvelenarsi con le mandorle amare risulta comunque molto improbabile, considerando che basta il sapore di un pezzetto di mandorla per far desistere dal continuare a mangiarla. La Vitamina B17, se ingerita viene assorbita, come qualsiasi altro elemento, dalle cellule e qui attraverso un particolare processo detto “idrolisi” si trasforma in due veleni: cianuro e benzaldeide. Questi due veleni subirebbero una trasformazione in acido benzoico e tiocianati (del tutto innocui), grazie ad un enzima chiamato Rodanese, ma solo se le cellule in cui si trovano sono sane.

Lo stesso procedimento di trasformazione dei veleni non avverrebbe nelle cellule tumorale, che prive di Rodanese, lascerebbero in vita il cianuro, che a sua volta distruggerebbe le cellule neoplastiche. Proprio per questa sua caratteristica la vitamina B17 è da qualcuno considerata come la vitamina anti-tumorale. La maggior parte dei medici oncologi e le case farmaceutiche però ignorerebbero l’importanza di questa vitamina per motivi vari.

Mandorle: controindicazioni

Le principali controindicazioni all’uso di mandorle o prodotti a base di questi frutti sono legate alla presenza di allergia alla frutta secca ed in particolare a questo frutto.

Oltre all’aspetto allergologico, l’uso di mandorle e più in generale di frutta secca, dovrebbe avvenire con particolare cautela nei soggetti affetti da diverticolosi e diverticolite.

Dal punto di vista igienico-sanitario, invece, in diverse occasioni si è assistito a contaminazioni di derrate alimentari di frutta secca da aflatossine.