Insieme all’anguria, il melone è il frutto simbolo dell’estate. Colore acceso, succoso, zuccherato e dissetante, il melone è ricco di proprietà benefiche per il corpo. E forse non tutti sanno che anche i suoi semi possono essere preziosi alleati per la salute. Scopriamo insieme tutte le proprietà di questo frutto e dei suoi semi.

Melone: come sceglierlo

Una delle prime cose da sapere sul melone è che non servono doti divinatorie per riconoscere un melone maturo da un melone ancora acerbo. Che si tratti di melone retato, Cantalupo, giallo, verde e invernale esiste sempre un metodo per sceglierlo dal mucchio di frutti apparentemente indistinguibili l’uno dell’altro. Piccoli trucchi da imparare, perché acquistare il melone al corretto stato di maturazione non è importante solo per il gusto: anche calorie e proprietà del frutto subiscono delle variazioni. Per sceglierne uno “buono” serve affidarsi ai propri sensi. Ecco una mini guida all’acquisto del melone perfetto che mette in campo vista, olfatto e tatto.

La frutta acerba ha un sapore meno gradevole ma apporta meno calorie e un contenuto più alto di fibre e vitamine. L’ideale, per bilanciare gusto e proprietà, è scegliere un melone né troppo maturo, né acerbo. Sì, ma come?

Vista

La buccia deve risultare omogenea, indipendentemente dalla varietà è meglio evitare meloni con tagli e ammaccature visibili. Preferisci meloni dal colore brillante e con una piccola variazione di tinta: la presenza di parti meno accese e più rugose segnala la zona di appoggio che è maturato sul terreno. Viceversa, una sua assenza indica che il melone è stato raccolto troppo presto.

Olfatto

L’estremità opposta a quella dov’è attaccato il peduncolo permette di fare un test-lampo sulla maturazione del melone. Se premendola si sprigiona un aroma pieno e dolce, il frutto è pronto per essere mangiato, se invece il sentore è troppo zuccherino la maturazione potrebbe essere troppo avanzata. Ancora, nel caso in cui l’aroma fosse scarso, il melone è probabilmente ancora acerbo.

Tatto

Torniamo al peduncolo. Quando il melone è maturo al punto giusto è brillante e per niente secco, inoltre si stacca con facilità senza opporre resistenza ma non deve mai dare l’impressione di staccarsi da solo. Un altro segnale tattile di un frutto pronto da mangiare è l’elasticità della buccia: se premendo il dito contro la buccia c’è un leggero ritorno elastico significa che il melone ha incamerato la giusta quantità d’acqua in fase di maturazione.

melone tagliato in due su un tavolo

Melone: le varietà

A livello di sapore e di proprietà non c’è una grande differenza tra le varietà di melone più comuni come il retato, il cantalupo o il melone giallo. Fa invece eccezione il melone amaro, un frutto di origini tropicale dalla buccia verde e bitorzoluta di dimensioni molto più piccole. È antitumorale, antinfiammatorio e digestivo ma la sua polpa è tra le più amare presenti in natura e per questo motivo in Indiane nelle isole di Okinawa in Giappone, dove è molto diffuso, si fa bollire per qualche minuto in acqua salata per eliminare il gusto amaro. In Asia, invece, si usa prevalentemente essiccato per infusi e tisane.

È la stagionalità in realtà ad essere la variabile più importante per la scelta del frutto giusto con tutti vantaggi della spesa di stagione: ovvero prodotti più buoni e nutrienti a minor prezzo e la possibilità di contribuire attivamente alla sostenibilità ambientale. Pur confermando l’estate come la stagione di riferimento per questo grande e dolce frutto, questo frutto si può infatti mangiare fino a gennaio nella sua variante invernale. Il melone invernale si riconosce per la buccia color giallo acceso (ma esiste qualche varietà di colore verde) e l’interno bianco. Nonostante venga raccolto da giugno a settembre, il melone giallo si mantiene integro e delizioso per per alcuni mesi, cioè fino a dicembre o gennaio. Il periodo ideale per gustarlo però va da settembre a novembre!

Melone: calorie

Il melone ha pochissime calorie: 34 kcal per 100 grammi e contiene moltissima acqua. Questo lo rende un valido alimento per le diete dimagranti anche perché aumenta il senso di sazietà tenendo a bada la fame e, allo stesso tempo, contrasta la ritenzione idrica. Questo frutto può anche essere mangiato tutti i giorni ma senza superare i 150 grammi (circa 1 fetta e 1/2), un’accortezza che mette al riparo soprattutto chi ha problemi con la digestione del glucosio: a dispetto delle poche calorie, il melone ha infatti un indice glicemico elevato.

Melone: proprietà benefiche

Mangiare una fetta di melone è come tuffarsi nell’acqua fresca in estate. L’effetto rinfrescante ed energizzante è immediato ma le proprietà del melone sono molte di più. A cominciare dal potere diuretico (il melone si compone d’acqua al 90%) e la capacità correlata di contrastare la cellulite. Questo frutto è, inoltre, ricco di betacarotene, un potente antiossidante che previene l’invecchiamento cellulare, i radicali liberi e favorisce l’abbronzatura.

Oltre a questi benefici, da tenere presenti all’alba della prova costume, il melone è in grado di proteggere la vista grazie alla presenza di vitamina A, di prevenire infarti e ictus fluidificando il sangue e di stimolare produzione di collagene rivelandosi un cicatrizzante ad alta concentrazione.

Il melone si consuma esclusivamente fresco ed è una fonte preziosa di sali minerali, soprattutto di potassio, zinco, calcio, magnesio, fosforo e di vitamine C, B3 e B6. Questa caratteristica, unitamente al grande apporto d’acqua, lo rende uno spezzafame perfetto per idratarsi e depurarsi. Anche quando si è in gravidanza perché il succo e la polpa contengono una buona dose di acido folico, importante per lo sviluppo corretto del feto.

Melone: controindicazioni

Il melone non ha controindicazioni particolari, a patto di non esagerare con le quantità. In caso contrario potrebbe dare qualche fastidio a chi soffre di diabete, visto l’alto indice glicemico, o provocare effetti lassativi imprevisti.

Semi di melone

Solitamente quando si acquista un melone nessuno pensa al fatto di utilizzare anche i semi, ma si limita a mangiarne la polpa. Vediamo alcuni aspetti dei semi, primo fra tutti che sono commestibili e che hanno tante proprietà in grado di apportare benefici al nostro organismo.

Semi di melone: proprietà

Seguendo i dettami della zero waste philosophy, non buttare mai via i semi di melone! Conservali, si dimostreranno preziosi alleati per proteggere il cuore e vero e un vero proprio boost di proteine vegetali. I semi di melone sono interamente commestibili e sono in grado di fornire al nostro organismo una serie di elementi benefici.

Questi semi hanno un altissimo contenuto proteico (30 grammi di proteine ogni 100 grammi di semi) e una buona dose di acido oleico e resveratrolo: il primo tiene sotto controllo i livelli di colesterolo nel sangue, mentre il secondo, contenuto anche nell’uva rossa, agisce come antiossidante protettivo della salute cellulare. I semi sono anche ricchi di fibre, e questo li rende un alleato del nostro intestino aiutandolo nella sua regolarità quotidiana, ma anche di vitamine del gruppo E; nota come antiossidante, la vitamina E è utile per combattere l’invecchiamento cellulare e quindi a contrastare i segni dell’età.

Essa è contenuta nella maggior parte dei semi oleosi (mandorle, noci, arachidi), e così anche nei semi di melone. I semi di melone, poi, sono anche ricchi di magnesio: serve per il corretto funzionamento della muscolatura e del sistema nervoso. Una carenza di magnesio può essere anche causa dell’insorgere di emicrania. Il fosforo invece lavora in simbiosi con il calcio per il benessere di ossa e denti e aiuta le cellule a mantenersi in buono stato. Trovarli in commercio è veramente difficile e l’unico modo per poterne far scorta è quello di farli da noi. Si tratta di un’operazione molto semplice.

Semi di melone: come conservarli

Per poter utilizzare i semi di melone occorre prima di tutto estrarli dal frutto e sottoporli ad un processo di pulizia dai filamenti interni del frutto. Una volta tolti tutti i filamenti, mettili all’interno di un colino a maglie strette e lavali sotto l’acqua corrente. Quanto è scolata tutta l’acqua, rovesciali su della carta assorbente e mettili ad asciugare all’aria, preferibilmente sotto il sole, oppure in forno a 100° C per alcuni minuti. Una volta asciutti sono pronti per essere consumati. Se invece vuoi conservarli, non dovrai far altro che metterli in un barattolo con chiusura ermetica. I semi si conservano bene per circa un anno. Come i semi di zucca, sono uno snack perfetto (anche per lo smart working) e diventando un ottimo condimento per le insalate.

Semi di melone: come consumarli

Il modo migliore per consumare i semi di melone è quello di mangiarli a crudo, senza sottoporli a procedimenti di cottura che hanno come conseguenza quello di distruggere l’apporto di vitamine. Una volta che i semi si sono asciugati per bene, potrai sgranocchiarli davanti alla TV come faresti con i semi di zucca. Naturalmente dovrai fare un po’ di pratica con i denti per eliminare la buccia, ma vedrai che ne varrà la pena. Se invece vuoi provare un altro modo per consumare i semi di melone allora passali in padella con un filo d’olio extravergine d’oliva e cospargili con poco gomasio, un prodotto ottenuto con sale marino e semi di sesamo tostati, che puoi trovare anche al supermercato. Fai tostare i semi per un paio di minuti e poi usali per arricchire le insalate.