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Quegli assaggi pericolosi

I bimbi, si sa, mettono tutto in bocca. E per trovarsi nei guai basta lasciare una pillola sul comodino. Farsi prendere dal panico, però, è la cosa peggiore. Ecco un pronto soccorso per mamme e papà

L’armadietto dei detersivi lasciato aperto. La confezione di sonniferi dimenticata sul comodino. Il pacchetto di sigarette in bella vista sul tavolino. Il bimbo ne beve un sorso o fa un assaggio ed è subito panico. Avvelenamenti e intossicazioni sono tra le più frequenti emergenze pediatriche, soprattutto quando si parla dei più piccoli, fino a quattro anni.
«Quando c’è anche solo il sospetto che il bimbo abbia ingerito una sostanza tossica conviene telefonare a un centro antiveleni per sapere come comportarsi» consiglia Marco Marano, specialista del dipartimento di emergenza dell’ospedale Bambino Gesù di Roma dove entro l’anno sarà operativo il primo centro antiveleni pediatrico.
«Se invece c’è la certezza che il piccolo abbia ingerito qualcosa o ha qualche sintomo è meglio portarlo al pronto soccorso. In circa la metà dei casi tutto si risolve senza problemi, ma quattro volte su dieci è necessario il ricovero». I numeri dei centri antiveleni da chiamare sono sul sito www.salute.gov.it/servizio/documenti/centri_antiveleni.pdf. Intanto vediamo insieme all’esperto le cose da fare e quelle da evitare.

Ha inghiottito un farmaco
I sintomi di un’intossicazione da medicinali in genere sono addormentamento, dolori e pallore. Se il piccolo si sente svenire e vomita, bisogna metterlo sdraiato sul fianco destro, per evitare che entri qualcosa nelle vie respiratorie. Se apparentemente sta bene, quando si telefona al centro antiveleni tenere a portata di mano il farmaco, in modo da riferire con precisione qual è la sostanza ingerita, cercando possibilmente di stabilire la quantità assunta. Per esempio, nel caso di compresse, si può contare quante ne mancano dalla confezione.

L’errore da evitare: Non dare nulla da bere al bambino, tanto meno latte. Alcuni farmaci sono liposolubili, si sciolgono cioè nei grassi contenuti negli alimenti, e diventano così più assimilabili.

Ha bevuto un prodotto per la pulizia
Tra i prodotti per la casa, benzina, candeggina, trielina, ma anche detersivi per lavastoviglie e disincrostanti sono i più pericolosi, perché provocano ulcere e perforazioni dell’apparato digerente. Se il bimbo li ingerisce avrà dolori e bruciori molto forti a bocca, esofago, e stomaco. Per alleviarli, prima di portarlo al pronto soccorso si può dargli una dose da 5 ml di antiacido (Maalox). Se non ha disturbi è probabile che abbia solo accostato la bocca alla confezione e sentendo l’odore non abbia ingerito la sostanza.

L’errore da evitare: Non far vomitare il bambino altrimenti le sostanze irritanti, risalendo, possono ustionare un’altra volta l’esofago. E non dargli niente da bere: in caso di detersivi, può formarsi della
schiuma pericolosa.

Ha mangiato una sigaretta
Se il bambino ha messo in bocca una sigaretta, ha ingerito parti di piante(le più tossiche sono oleandro, stella di Natale, digitale purpurea)o funghi potenzialmente velenosi la prima cosa da fare è dargli il carbone vegetale che, se preso entro un’ora, assorbe le sostanze tossiche.
Per i piccoli c’è in polvere da diluire in acqua: la dose è 1 grammo per chilo. Telefonare comunque al centro antiveleni e, se serve il pronto soccorso, portarsi un campione del fungo o della pianta che ha “assaggiato”, così i medici possono risalire alla sostanza e trovare l’antidoto.

L’errore da evitare: Non sottovalutare il fatto che il piccolo non abbia nessun sintomo. Le intossicazioni da sostanze vegetali, infatti, a volte si manifestano anche parecchie ore dopo l’ingestione.

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