“Per poterci evolvere, è necessario avere consapevolezza del proprio carattere, sapere qual è il materiale su cui vogliamo e possiamo lavorare, senza aspettative esagerate: valutare con lucidità le nostre potenzialità e pregi, ma anche ammettere i nostri limiti, quei lati che ci bloccano e che facciamo fatica ad accettare”, spiega l’esperta. “Dovremmo ricordare però che cambiare non vuol dire stravolgere la propria personalità, ma cercare di svilupparla: per questo il primo passo da fare è smettere di combattere contro quello che non ci piace di noi – insicurezza, timidezza, irosità – o cercare di camuffarlo, e accogliersi per come si è. Tutti siamo degni d’amore“.

“A causa della sproporzione con cui vediamo i nostri cosiddetti difetti (o anche i pregi), a volte è difficile valutare lucidamente quali sono i punti su cui lavorare, ma gli altri sono uno specchio per vedere meglio noi stessi. Per questo può essere utile chiedere un aiuto agli amici più intimi: scopri cosa li infastidisce, annota quali sono le osservazioni che ti fanno più frequentemente, ascolta le loro critiche, osserva il tuo comportamento, nonostante ti possa disturbare o fare male.”

“Poi valuta i lati positivi e le occasioni in cui quel limite ti è stato utile: quando ti accorgerai di poter scegliere come utilizzare quella caratteristica, scoprirai che puoi aggiungere delle capacità a quelle che hai già, e imparare a giocarci. E in quel momento, sentirai che il limite non è più una costrizione”. In altre parole: dove c’è un muro, c’è anche una porta.

Per trasformare i propri limiti in nuove capacità però il pensiero, da solo, non basta: “bisogna passare all’azione: pensa a qualcosa di concreto che ci piacerebbe fare, mettiti un primo obiettivo, senza avere aspettative esagerate, e prova a sperimentare a piccolissimi passi, così come sei: ad esempio se sei timida e arrossisci, arrossisci pure. L’importante è fare quel piccolo sforzo e affrontare la situazione. Scegli tre cose da fare di difficoltà crescente, e fai più tentativi per ogni fase: così si acquisisce sicurezza poco per volta, aumenta sempre più voglia di metterti alla prova, e anche il coraggio per farlo”.

“Tra i fattori che ostacolano la nostra evoluzione personali, c’è che non immaginandoci diversi, spesso non sappiamo come vorremmo diventare“, spiega la psicologa; “così questa mancanza di direzione ci paralizza nella situazione attuale”.

Ma l’empasse si può superare con un piccolo trucco: “avere un riferimento ci aiuta ad essere pratici. Immagina cosa vuoi imparare a fare, prendi come modello una persona che riesce a farlo e… recita! Immagina di fare quella parte, imita quel comportamento che ammiri: all’inizio farai fatica e ti sembrerà innaturale perché sei abituata ad agire secondo altri schemi, ma l’emulazione di aiuterà a scardinarli”.

“Nel momento in cui si decide di cambiare e di lavorare sui propri limiti, bisogna mettere in conto che questa trasformazione è un processo fatto di tentativi. Per questo è fondamentale essere disposti anche a sbagliare, ma senza giudicarsi o demoralizzarsi: ogni tentativo, per quanto apparentemente fallimentare, non sarà mai a vuoto perché l’obiettivo è provare a comportarti in modo diverso, e non per forza avere successo”. In altre parole, la vittoria è già racchiusa nello sforzo che facciamo per evolverci.

“Un grande aiuto, nella fase in cui stiamo sperimentando ed esplorando le potenzialità del nostro carattere, viene dall’immaginazione: pensarsi già cambiati, già in grado di utilizzare in modo diverso le nostre caratteristiche e visualizzare sé stessi compiere le azioni che vorremmo e nel modo che vorremmo, aiuta a darsi il coraggio e la fiducia necessarie ad affrontare il cambiamento. In questo senso, immaginare è quasi come fare, una specie di profezia che si autoavvera“, consiglia l’esperta.