Una delle principali cause del progressivo peggioramento della qualità della vita soprattutto nei grandi centri urbani è legata all’inquinamento acustico provocato dal rumore, presente sia negli ambienti di vita sia in quelli lavorativi.

Uno studio ha evidenziato che noi cittadini europei siamo esposti ad emissioni sonore pari a 55 decibel, un’intensità per la quale vengono prodotti effetti negativi non sempre manifesti.

I rischi per la salute sono numerosi e spesso sono sottovalutati, ma è un errore grave poiché il frastuono può provocare diversi danni al nostro organismo.

Cos'è l'inquinamento acustico

L'inquinamento acustico deriva da una forte esposizione a rumori o suoni di elevata intensità. La legge italiana prevede diversi livelli di rumore, misurati in decibel; i livelli considerati pericolosi per le nostre orecchie vanno dagli 80 decibel in su.

Per avere un'idea basti pensare che il rumore di un elettrodomestico medio è intorno ai 40 decibel, quello di una conversazione intorno ai 60 e quella del traffico cittadino sugli 80. Poi però ci sono diverse attività che alzano di molto questo livello, come il rumore dei treni, intorno ai 110-120 decibel, o quello di uno sparo con 140, fino ai 300 dell’esplosione di un vulcano.

I rischi per la salute

Non tutti hanno la fortuna di risvegliarsi con il suono delle onde del mare o il cinguettio degli uccellini. Molti di noi, già dalle prime ore del mattino, sono infatti esposti a rumori ben meno piacevoli e sicuramente più pericolosi.

Le conseguenze dell'esposizione continua e reiterata all’inquinamento acustico possono essere diverse, tra le più comuni:

- fastidio e ronzii alle orecchie;
- danni al timpano;
- stress e difficoltà a concentrarsi;
- mal di testa, emicrania, senso di nausea;
- disturbi legati al sonno, risvegli notturni, incubi e ansie;
- disturbi gastrici;
- disturbi cardiaci e ipertensione;
- malumore, nervosismo, depressione e senso di malessere.

I rischi per la salute

Non tutti hanno la fortuna di risvegliarsi con il suono delle onde del mare o il cinguettio degli uccellini. Molti di noi, già dalle prime ore del mattino, sono infatti esposti a rumori ben meno piacevoli e sicuramente più pericolosi.

Le conseguenze dell'esposizione continua e reiterata all’inquinamento acustico possono essere diverse, tra le più comuni:

- fastidio e ronzii alle orecchie;
- danni al timpano;
- stress e difficoltà a concentrarsi;
- mal di testa, emicrania, senso di nausea;
- disturbi legati al sonno, risvegli notturni, incubi e ansie;
- disturbi gastrici;
- disturbi cardiaci e ipertensione;
- malumore, nervosismo, depressione e senso di malessere.

I rimedi

Come fare per evitare tutto questo? Se per alcune fonti, come l’esplosione vulcanica, non possiamo fare granché, per altre siamo noi direttamente che possiamo agire. Ad esempio, per quanto riguarda il traffico, vi è la possibilità di costruire delle barriere lungo le strade in grado di abbassare il livello di decibel percepito da chi vive nelle vicinanze e di trattenere anche parte dell’inquinamento atmosferico.

Altre soluzioni possono essere quelle di limitare il traffico cittadino, con le targhe alternate o impedendo l’accesso a determinate aree ai non residenti, educare gli studenti delle scuole guida a guidare in maniera meno “rumorosa”, evitando ad esempio lo stridio dei pneumatici o di portare al massimo dei giri il motore in accelerazione.

Può essere utile anche installare un rilevatore di suoni nei luoghi pubblici o negli uffici. Altre soluzioni più restrittive possono prevedere multe per chi fa troppi rumori, la costruzione delle industrie lontane dalle città, oppure l’utilizzo dei mezzi che la tecnologia moderna ci offre, come i silenziatori per i rumori domestici.

Esistono infine in commercio materiali appositamente studiati per rivestire le pareti, come pure la possibilità di sistemare pavimenti o soffitti fonoassorbenti, ma anche di usare isolanti speciali per vetri e finestre.

I rimedi

Come fare per evitare tutto questo? Se per alcune fonti, come l’esplosione vulcanica, non possiamo fare granché, per altre siamo noi direttamente che possiamo agire. Ad esempio, per quanto riguarda il traffico, vi è la possibilità di costruire delle barriere lungo le strade in grado di abbassare il livello di decibel percepito da chi vive nelle vicinanze e di trattenere anche parte dell’inquinamento atmosferico.

Altre soluzioni possono essere quelle di limitare il traffico cittadino, con le targhe alternate o impedendo l’accesso a determinate aree ai non residenti, educare gli studenti delle scuole guida a guidare in maniera meno “rumorosa”, evitando ad esempio lo stridio dei pneumatici o di portare al massimo dei giri il motore in accelerazione.

Può essere utile anche installare un rilevatore di suoni nei luoghi pubblici o negli uffici. Altre soluzioni più restrittive possono prevedere multe per chi fa troppi rumori, la costruzione delle industrie lontane dalle città, oppure l’utilizzo dei mezzi che la tecnologia moderna ci offre, come i silenziatori per i rumori domestici.

Esistono infine in commercio materiali appositamente studiati per rivestire le pareti, come pure la possibilità di sistemare pavimenti o soffitti fonoassorbenti, ma anche di usare isolanti speciali per vetri e finestre.

Inquinamento acustico: effetti, rischi e rimedi

Oltre all'inquinamento atmosferico esiste anche quello acustico, non meno pericoloso per la nostra salute. Scopriamo di cosa si tratta, quali rischi comporta e i rimedi da mettere in atto

Negli ultimi anni si sente sempre parlare di inquinamento, ma riferito più che altro a quello ambientale e atmosferico. È vero che questo è preoccupante perché può portare a diverse conseguenze al pianeta e alla nostra salute, ma non va dimenticato che c’è un altro tipo di inquinamento che, seppur più moderatamente, può causare diversi problemi alla nostra salute: parliamo dell‘inquinamento acustico.

Le conseguenze possono essere diverse, da semplici disturbi o fastidi, come ronzii nelle orecchie o una sensazione di avere l’udito ovattato, fino a problemi più grandi, provocati da un’esposizione prolungata a dei rumori molto forti, come l’insonnia, la depressione e l’ansia, nonché la perdita dell’udito.

Il campo dell’inquinamento acustico è in continua evoluzione perché è da sempre il meno studiato, e per questo ha maggiori potenzialità di crescita. Oggi abbiamo già disponibili alcune soluzioni, ma domani potranno essere sicuramente molte di più.

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