Pet therapy: che cos’è e come funziona

1/8 – Introduzione

Il termine ” pet therapy ” fa parte, da tempo, del linguaggio comune riguardante le terapie innovative sul trattamento di particolari malattie o disturbi di natura nervosa. Questa metodologia speciale utilizza l’interazione paziente – animale domestico. Il termine anglosassone ” pet “significa, infatti, “animale d’affezione”. Questa guida illustra in pochi e semplici passi che cos’è la pet therapy e come funziona.

2/8 Occorrente

  • Strutture con personale specializzato
  • Animali domestici
  • Indicazione medica alla pet therapy

3/8 – Animali idonei alla pet therapy

Gli animali domestici che meglio si prestano alla pet therapy sono tutti quei soggetti particolarmente docili e sensibili alle emozioni, proprie e dell’uomo. Si distinguono il cane, il gatto, il cavallo ed alcuni animali di compagnia, come i criceti. Alcune pet therapy utilizzano i delfini, ma essi sono poco adatti. Essi infatti non sono animali domestici. Pur essendo molto socievoli, appartengono alla categoria degli animali selvatici. Inoltre per ovvi motivi, vivono nei delfinari, i quali non sarebbero sufficienti per applicazioni terapeutiche di massa.

4/8 – Malattie idonee alla pet therapy

Le malattie idonee alla pet therapy sono tutte quelle patologie che giovano delle stimolazioni sensoriali e motorie suscitate dall’interazione con un animale. Tra le patologie interessate ci sono i disturbi motori primari o secondari, ad esempio provocati da incidenti. Le patologie di origine nervosa spesso diminuiscono anche le capacità motorie come la deambulazione e la coordinazione. La demenza senile e i vari disturbi legati alla memoria e al linguaggio traggono molto giovamento dal rapporto stretto con un animale domestico.

5/8 – Funzionamento della pet therapy

Riguardo il funzionamento della pet therapy, il primo sostenitore Boris Levinson ha sempre considerato questo metodo come una terapia di supporto e non come sostitutiva della medicina tradizionale. La relazione di un paziente con un animale avviene in un ambiente adatto allo scopo. Se c’è l’indicazione per l’ippoterapia si utilizzerà un regolare maneggio con personale specializzato per questa metodologia. Gli animali di taglia piccola possono interagire con l’uomo anche in aree attrezzate in ambiente ospedaliero. Il contatto con l’animale stimola delle reazioni, come accarezzare, muoversi, sollevare, stringere e compiere dei movimenti controllati ed armonici. Il paziente desidera parlare, o comunque di emettere dei suoni come il fischio. Il rapporto con un animale stimola la fiducia in se stessi, rafforza il legame affettivo e consente di esternare emozioni di vario tipo.

6/8 – Validità della pet therapy

La pet therapy non ha un riscontro scientifico, Anche se i benefici suscitati dall’interazione con un animale domestico possono aumentare la produzione di endorfine o ormoni del benessere, ciò non significa che questo risultato sia strettamente legato alla pet therapy. Essa non è accettata da tutti i pazienti, Alcune persone, ad esempio, hanno paura dei cani o addirittura terrore. Per questo motivo non ha un’indicazione universale. Tuttavia sono noti ed evidenti i miglioramenti in vari casi di difficoltà psicomotoria.

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8/8 Consigli

  • Rispettare i tempi e le condizioni psicofisiche del paziente

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