Parliamo quindi di riutilizzo oppure di low cost? Ecco qualche consiglio pratico per destreggiarsi nella giungla dei mercatini: innanzitutto è preferibile l’acquisto di un prodotto di seconda mano rispetto a uno nuovo anche se a prezzi stracciati. E questo perché si risparmiano risorse e si evitano così costi per lo smaltimento di quello scartato.
In secondo luogo, l’usato “amico dell’ambiente” è a chilometro zero perché il mercato dell’usato si approvvigiona localmente attraverso privati che mettono in vendita capi che non utilizzano più.
Un’altra informazione che potrebbe essere utile riguarda la qualità dei capi: un indumento usato è superiore a uno nuovo low cost, realizzato il più delle volte nell’ottica dell’usa e getta.
Ultimo, ma non certo meno importante, l’abito usato o vintage che dir si voglia, è molto più salubre perché tutti i lavaggi precedenti hanno rimosso eventuali residui chimici. Il nuovo, per di più low cost, non dà le stesse garanzie.