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Giornata della gentilezza: scopri come la gentilezza ti cambia la vita!

Imparare a diventare gentili e scoprirsi più forti: sì, perchè essere gentili riduce lo stress e apporta benefici a tutto il sistema immunitario, grazie all'ormone del buonumore

Giornata mondiale della gentilezza 2019

Il 13 novembre ricorre la giornata mondiale della gentilezza. Questa giornata è stata istituita grazie all’azione di un vero e proprio movimento nato in Giappone negli anni ’80. Si tratta del Japan Small Kindness Movement, fondato a Tokyo nel 1988, che con gli anni ha diffuso il verbo della gentilezza in tutto il mondo. Nel 2000 è stata poi istituita la giornata mondiale dedicata proprio alla gentilezza.

Spesso tendiamo a sottovalutarla, ma dovremmo ricordare che essere gentili è uno stile di vita e di pensiero. Accade quando urtiamo qualcuno e siamo pronti a chiedere scusa, ogni volta che, nella fretta dei giorni troviamo tempo per guardarci intorno e dare una mano quando serve.

L’autentica gentilezza è una vibrazione del cuore e nasconde un potere insospettato: è il rispetto profondo nei confronti di ciò che ci circonda, un inno alla vita.

La gentilezza come terapia

A tutti capita di dover affrontare una giornata nera, di quelle in cui l’unico sogno è rifugiarsi fra le coperte il più in fretta possibile. Hai mai notato che proprio quando l’umore è a terra, ci sono sorrisi capaci di entrarti nel cuore e toccarti dentro?

Piccoli gesti di sconosciuti che, per caso, entrano nella nostra vita e riescono a modificare il nostro stato d’animo, anche solo per un attimo.

Alla fine degli anni Novanta infatti, gli studi sul cervello sono giunti a riflessioni interessanti: si deve a un team di ricerca italiano guidato dal professor Giacomo Rizzolatti, la scoperta dei neuroni specchio, che si attivano ogni volta che qualcuno compie un certa azione di fronte a un osservatore.

Sorridere è contagioso, anche dal punto di vista scientifico! Riscoprire la propria gentilezza aiuta a conquistare forza e sicurezza, ecco perché.

Condividere fa vivere meglio

Secondo una recente indagine, le notizie negative creano una sorta di assuefazione a causa della quale non ci si stupisce più di nulla. Ma le immagini sugli schermi sono persone in carne ossa, le vediamo tutti i giorni: hanno il volto della vicina di casa, lo sguardo di chi conosciamo o ancora non abbiamo incontrato. Anche quando vai di fretta, non dimenticare di guardarti intorno e vedere se puoi dare una mano.

È il brivido di emozione e appagamento di quando ti trovi per strada e, nonostante i problemi della giornata, riesci a vedere quello che ti circonda: il gesto di gentilezza inaspettato che prende alla provvista e addolcisce l’amaro della quotidianità

Diventare eroine gentili

La gentilezza viene spesso vista e scambiata per debolezza, indecisione, insicurezza, ma essa è tutt’altro che questo. Al contrario, l’autentica gentilezza è un allenamento fisico e spirituale dal potere rivoluzionario, abbatte stress e ansia, ridimensiona i ruoli, entra nella difficile dinamica delle gerarchie realizzando gratuità, leggerezza, spontaneità.

Ricordi le eroine delle fiabe antiche? Vessate da matrigne e despoti, cacciate, ostacolate, le principesse delle favole sono nobili nell’animo, ecco la vera morale che insegnano. La capacità di restare fedeli a se stesse, oneste, integre è espressione di una forza interiore capace di scardinare il pregiudizio, l’energia che permette di attraversare le tempeste con la calma del sorriso dentro di sé.

Un gesto gentile è un dono per se stessi e per gli altri

«La gentilezza è la lingua che il sordo può sentire e il cieco può vedere», scrive in una celebre frase Mark Twain.

Arroganza e mancanza di pazienza trasformano le giornate in un campo di battaglia, ma quando ci si concede l’opportunità di uscire dall’indifferenza per accorgersi del mondo intorno a noi accade una trasformazione radicale, perché per un attimo si interrompe l’autoriferimento per dare spazio all’altro.

Uscire per un attimo dalla sfera dell’ego e prendere in considerazione i bisogni degli altri, con gratuità spontanea, mette una distanza rispetto alle proprie preoccupazioni e aiuta a ricontestualizzare i problemi.

Dai l’esempio positivo

Il miglior metodo di insegnamento è l’esempio: i bambini osservano e seguono i nostri comportamenti, al di là di ciò che diciamo. Sono le azioni a fare la differenza: attraverso i gesti veicoliamo pensieri, valori, convinzioni.

Secondo un’indagine effettuata presso la facoltà di psicologia della Hofstra University di Hempstead, New York, i ragazzi in grado di provare sentimenti di gratitudine più forti non solo hanno una vita scolastica di successo, ma mostrano di essere più felici nelle relazioni.

Sii gentile con te, insegna ai bambini ad essere gentile e ad amare il mondo e ricordati di dare una mano appena puoi farlo, fosse anche solo per un sorriso di conforto o sollevare una valigia troppo pesante. Le piccole cose hanno un valore straordinario perché solo una grande sensibilità riesce a intuirle e vederle.

La sfida? «Guardare oltre noi stessi, oltre i confini dei diversi paesi, oltre le nostre culture, etnie e religioni per renderci conto che siamo tutti cittadini del mondo e che, in quanto tali, abbiamo spazi e presenze da condividere, abbiamo dei luoghi pubblici da curare, degli animali da proteggere, un sistema da conservare e uomini da accogliere e valorizzare». Le parole dell’associazione Gentletude, parte del Movimento Mondiale per la Gentilezza, vibrano più che mai forti e attuali.

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