Stretta di mano

Linguaggio del corpo: cosa comunica la tua stretta di mano?

La stretta di mano dice molto di noi e di chi abbiamo di fronte: ecco come interpretarla e i consigli per fare una buona impressione... alla prima stretta!

In soli 90 secondi riusciamo a farci una prima impressione del nostro interlocutore e, se è vero che molto dipende dal sorriso, dallo sguardo e dalla postura, è altrettanto confermato che molte informazioni vengono trasmesse dal modo in cui stringiamo la mano.

Questo gesto, spesso sottovalutato perché ormai considerato una consueta modalità di saluto, non solo genera (o meno) una buona impressione nell’altro, ma fornisce anche molte informazioni su di noi.

Dimmi come stringi la mano e ti dirò chi sei? Beh…in parte è così. Ecco gli elementi da tenere in considerazione.

Attenzione alla pressione utilizzata

Effettuare la stretta di mano con sentita partecipazione è sicuramente la prima cosa a cui prestare attenzione. E non è scontato come potrebbe sembrare, anzi. Esistono strette poco sentite, che trasferiscono un basso entusiasmo e rispetto.

Sappiamo che bisogna porre attenzione alla “stretta”, ovvero alla pressione utilizzata per stringere la mano, ma non dobbiamo eccedere con la forza (trasferiremmo aggressività o bassa flessibilità), né rendere la stretta eccessivamente “molle” (in questo caso comunicheremmo timidezza, introversione o mancanza di personalità) o peggio, dare l’impressione di volersi sottrarre alla stretta.

In generale è bene cercare sempre di valutare il tipo di stretta che gradisce il nostro interlocutore aggiustando la nostra pressione: per cui se ci accorgiamo che la stretta è forte potremo a nostra volta effettuare la stessa forza, rendendogli una stretta che troverà sicuramente piacevole. Al contrario, se ci accorgiamo che la stretta è debole, dovremo ridurre al massimo la pressione.

Un occhio di riguardo anche alle strette di mano con le persone anziane o le più giovani, la stretta in questo caso dovrà essere meno forte rispetto a quella resa con un uomo.

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L’orientamento del palmo

Impariamo ad osservare il modo in cui le mani vengono strette. Nel contesto lavorativo, le persone dello stesso livello si stringono la mano in modo simmetrico, ovvero i loro palmi si toccano in verticale: questa stretta comunica parità.

Se qualcuno stringe invece la mano partendo dall’alto, tenendo quindi il proprio palmo rivolto verso il basso, sta comunicando forza, autorità e predominio.

In modo speculare, chi porge la propria mano tenendo il palmo verso l’alto, trasferisce sottomissione e passività.

Significato dei tipi di stretta di mano

La stretta con la mano molle
Questa stretta indica una personalità sfuggente ed evasiva e trasmette remissività e scarsa energia. Non è generalmente gradita.

La stretta stritolatrice
Anche se chi effettua questa stretta vorrebbe trasmettere sicurezza e positività, trasferisce al contempo aggressività e non è affatto piacevole per chi la riceve.

La stretta clericale
Può essere effettuata lasciando prendere solo le falangi delle dita, oppure l’intera mano, piegando il dorso. Questa stretta trasmette distacco, altezzosità e basso interesse relazionale.

La stretta prolungata
La stretta giusta dovrebbe durare non più di quattro/cinque secondi, con massimo tre oscillazioni. Oltre questo tempo, o superato il numero delle oscillazioni indicato, la stretta potrebbe sembrare forzata e trasferire invadenza.

La stretta a sandwich
Detta anche stretta doppia perché effettuata con entrambe le mani, comunica affetto e partecipazione. È un modo gentile (anche se non sempre apprezzato) per aumentare le zone di contatto fisico.

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Consigli per stringere la mano in modo efficace

Le mani trasmettono messaggi importanti durante una stretta, ecco quindi alcuni punti da tenere a mente per dare una buona impressione e trasferire le corrette informazioni su di noi.

Spontaneità e partecipazione: la stretta deve far passare il nostro piacere nell’incontro;

Adeguare la pressione a quella del proprio interlocutore è la stretta migliore: non esiste la stretta perfetta. Per ognuna di noi la stretta giusta è molto vicina al tipo di pressione che noi stesse utilizziamo;

I palmi devono toccarsi e non rimanere “distanti”, così la stretta sarà piena: dare solo la punta delle dita comunica distacco e scarsa partecipazione;

La stretta deve essere simmetrica: posizioniamo la nostra mano allo stesso livello di quella del nostro interlocutore, non spingiamoci in alto (comunicheremmo dominio e prepotenza), né in basso perché trasferiremmo sottomissione e passività;

Curare la distanza durante la stretta: dovrebbero esserci almeno 50 cm fra noi e il nostro interlocutore: non invadere il suo spazio prossemico altrimenti potresti risultare inopportuna;

Non eccedere con la durata della stretta: la stretta deve durare non più di 3 secondi per non risultare invadente

L’ultimo importantissimo consiglio è quello di sorridere e guardare negli occhi durante la stretta: la stretta è un gesto cordiale e di affetto e deve trasferire la voglia di entrare in relazione con l’altro.

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