La violenza assistita in famiglia

La violenza in famiglia, non solo fisica, ma anche verbale, può avere gravi ripercussioni su noi figli. La Psicologa Emmanuella Ameruoso ci spiega come agire in questi casi

Violenza in famiglia

Vorrei dei consigli su quello che sta accadendo fra i miei genitori. Sarò schietta: non si sopportano. Lei crede di avere tutte le ragioni del mondo per odiarlo, lui anche. Litigano da anni di fronte a me e al mio fratellino e ho sempre sofferto per questo. Mio padre è molto maleducato nei confronti di mia madre, la quale in caso di litigio si limita a contrastare le sue opinioni e a mostrarsi in disaccordo. Le urla addosso e spesso le dice parolacce che offendono lei e me in prima persona: non merita di essere trattata in questo modo solo perché mio padre è isterico e cafone. Grazie a Dio non si è mai arrivati alla violenza domestica, o almeno lo spero (abitiamo in una casetta con muri di cotone, e sono rari i momenti in cui sono soli perciò in tal caso avrei sentito tutto). Ci terrei a dire che è così da anni purtroppo quindi gliene sarei grata se non mi rispondesse con la solita frase 'i genitori litigano qualche volta, è normale e salutare' perché la situazione è più grave. Lui dice che lo tratta male e che non si prende cura di lui come dovrebbe, ma è probabile che lei non lo faccia proprio perché lui è…così? Un altro aneddoto: da qualche anno a questa parte mio fratello ha deciso di etichettare come suo il letto matrimoniale di mamma e papà, perciò mio padre è costretto a coricarsi nel suo lettino da undicenne per accontentarlo e farlo dormire accanto a mia madre..ma credo che in realtà ad entrambi piaccia questa sistemazione e penso che se solo Leonardo decidesse finalmente di dormire nel suo letto, mio padre passerebbe le notti sul divano. Ieri per la prima volta mia madre ha deciso di aprirsi con me: mi ha parlato di quanto lui sia stato cattivo con lei in tutti questi anni e del fatto che non riesce più ad 'ingoiare la pillola', che lui è fatto così e non può cambiare. In effetti c'è da dire che entrambi sono tipi orgogliosi e testardi, mio padre particolarmente in quanto sarebbe disposto a mandare tutto all'aria (il suo matrimonio e la nostra stessa famiglia) pur di non lenire il suo orgoglio. Io personalmente penso che non serva a niente essere orgogliosi e voler dimostrare a tutti i costi agli altri di avere la ragione dalla propria parte se poi ciò che si ottiene come risultato finale è solo un gran cumulo di sofferenza repressa, rimorsi e disagi. Vorrei che lo capisse. Adesso sto a parlare dei lati negativi di mio padre ma credo che anche mia madre abbia le sue colpe in tutto questo trambusto. Ma nessuno dei due vuole cedere, chiedere scusa all'altro e provare a trattarsi meglio perché credono che non ne valga la pena ma penso che sia anche perché c'è troppo rancore fra i due. Io rappresento un punto di vista esterno ed estraneo alla loro relazione quindi probabilmente non sono al corrente di tutto. Fatto sta che vorrei aiutare e fare in modo che questa famiglia ritorni felice come un tempo, se mai c'è stato. Il mio incubo peggiore è sempre stato quello di avere dei genitori separati che si odiano, e all'improvviso sembra che si sia trasformato in realtà. Non voglio che il loro rapporto si distrugga davanti agli occhi miei e di mio fratello, non vorrei che si distruggesse e basta.

I litigi coniugali, per quanto possano sembrare normali e a volte liberatori, hanno delle caratteristiche molto particolari soprattutto se avvengono in presenza dei più piccoli. Quando si parla di abuso ci si riferisce a qualsiasi forma di violenza che sia essa fisica o morale. Nel valutare gli effetti psicologici che tali comportamenti hanno, non si arriva mai ad escludere quanto, assistere a forme di maltrattamenti verbali, possa influenzare la crescita dei bambini e degli adolescenti. Infatti le conseguenze sembrerebbero maggiormente deleterie di quelle fisiche poiché le cicatrici non sono evidenti dall’esterno.

I bambini si sentono spesso in colpa poiché vivono l’impotenza di poter fare qualcosa e lo sviluppo e la capacità di interagire a livello sociale sono seriamente compromessi. I sintomi maggiormente evidenti sono ansia, stress, depressione, difficoltà scolastica e ridotta capacità di provare empatia con bassa autostima e autosvalutazione. Il modello genitoriale viene così acquisito e diventa l’unico da poter utilizzare nel contesto relazionale. Ciò sta a significare che una volta cresciuti tenderanno a proporre lo stesso comportamento con se stessi e con gli altri. La tendenza ad auto denigrarsi e a percepirsi come inutili proiettando anche sull’esterno questo atteggiamento, diverrà un meccanismo immediato.

Genitori che litigano di continuo, cosa fare?

La salute psicologica dei figli quindi viene messa a repentaglio da un tipo di comportamento che loro non hanno scelto ma che son costretti a subire per via delle circostante. Molto spesso gli adulti non pongono attenzione a queste modalità e considerano l’esprimere rabbia e disprezzo prioritario rispetto ai bisogni dei figli che sono comunque il frutto di un matrimonio problematico. Allo stesso tempo i bambini vengono manipolati per gestire meglio la vendetta dell’uno nei confronti dell’altro usandoli come oggetti senza valore.

Ma come fa un bambino o un adolescente a difendersi?

Fingere significa diventare complici e succede che in queste dinamiche i due partner colludano pensando solo ed elusivamente di salvaguardare se stessi da una possibile umiliazione piuttosto che occuparsi di proteggere i più piccoli da possibili forme di violenza. Spesso e volentieri parlarne con qualcuno (un amico, un insegnante, uno psicologo), chiedere aiuto, permette di liberarsi da un peso enorme, da un senso di colpa che a lungo andare diventa problematico da gestire sul piano psicologico e relazionale. È in questo modo che si può salvaguardare se stessi, la propria crescita e i propri genitori da situazioni che potrebbero degenerare ulteriormente.

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