Quel delicato rapporto tra padre e figlia

  • 05 04 2013

Donne e padri, un rapporto cruciale su cui si fonda l'autostima femminile. E i rapporti con l'altro sesso. Ne parliamo con l'esperto in psicologia clinica

Tutto dipende da mio padre” –  quante volte, nel bene e nel male, ci si è ritrovate a pensare ciò? Nel suo carattere perentorio, l’assioma è confermato da una vasta letteratura di psicologia. L’atteggiamento del padre influenza in modo abbastanza diretto il grado di autostima della figlia, fondando il suo modo di rapportarsi con la realtà e con gli altri, intesi non solo come persone di sesso maschile.

Quando la figlia è piccola, il padre costituisce il suo principale rapporto affettivo: “la bambina idealizza il padre come un principe azzurro, un eroe buono da cui ottenere protezione, e nel quale rifugiarsi quando ha paura – dice il Prof. Roberto Pani, docente di Psicologia Clinica all’Università di Bologna. – È dalla natura di questo primo incontro che deriveranno acquisizioni della donna sulla fiducia in sa stessa e negli altri”.

Non sempre però i padri assolvono la loro funzione di costruire la fiducia di base della figlia.

“Purtroppo pochi padri riescono a trattare le figlie con la dovuta disinvoltura e affetto – continua lo psicoanalista Pani – Spesso non abbracciano le figlie perché il contatto li spaventa. Alcuni padri inoltre ritengono che le cure verso i figli siano di esclusiva pertinenza materna, come se gli uomini non dovessero avere voce in capitolo. Naturalmente si tratta di resistenze dovute anche a un fatto culturale del quale non si è sempre consapevoli.”

Se la ragazza si sente privata di una parte importante del rapporto con il padre, potrebbe provare carenze affettive che la spingerebbero a cercare compensazioni attraverso i rapporti con l’altro sesso. Non dimentichiamo che lo “sguardo” del padre offre alla figlia la conferma della propria identità, e quindi, sintetizzando al massimo, di valere in quanto persona. Il senso di fiducia in se stessa potrebbe esserne minato.

Nella vita pratica questa mancata familiarizzazione con la figura del padre, anche in senso fisico (nell’accezione più positiva del termine) mette la donna in condizione di non essere libera e spontanea nei confronti del sesso maschile. Potrebbe non sentirsi sicura nei propri comportamenti, e mantenere un atteggiamento incerto nei confronti delle situazioni che la vita le pone.

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