10 cose che dovremmo rivalutare nel sesso

Falsi miti e verità nascoste esistono da sempre nell'ambito della sessualità:  alcune pratiche, fantasie e giochi erotici vengono sopravvalutati tanto  da diventare leggende, altri vengono - ahimé - sottovalutati... Ecco  cosa dovremmo riconsiderare nel sesso per renderlo soddisfacente al  massimo.

Spesso si dice che la passione non aspetta, ma a volte l’attesa è fondamentale per l’eros,  perché proprio così possiamo far crescere l’eccitazione, e portare  l’orgasmo a livelli mai sperimentati prima. Insomma, prendersela comoda a  letto – dalla durata dei preliminari al ritmo dei movimenti durante  l’amplesso – è un vero e proprio elogio al godimento, come insegna lo slow sex.

Sù: i baci lunghi e prolungati, come quando si era ragazzini; continue provocazioni che tengono il partner con il fiato sospeso; flirtare; giocare ad esplorarsi, sincronizzare il respiro mentre si fa sesso.

Giù: fare sesso solo perché si ha la possibilità di fare sesso; non  aspettare di essere abbastanza eccitate prima di iniziare il rapporto;  pensare che più forte sia anche meglio.

C’è qualche strana leggenda secondo cui più si fa sesso in posizioni complicate o bizzarre, più il sesso risulta soddisfacente. Fortunatamente però sono le solite posizioni,  quelle che a volte vengono accusate di essere “noiose” a garantire il  piacere più alto. Un esempio? La posizione del missionario forse non  sarà un’impresa da raccontare alle amiche, ma permette ai partner di  baciarsi, guardarsi nell’occhi e di ricevere un’ottima stimolazione…

Sù: le posizioni del missionario, della cowgirl e della cowgirl al contrario, del loto e della pecorina

Giù: tutte quelle che richiedono doti da contorsionista

Spesso  pensiamo che il piacere che proviamo durante il sesso sia derivante  dall’abilità/dimensioni del partner, oppure da un qualche fattore che ci  rende più o meno orgasmiche. Raramente però ci si ricorda che c’è un  modo molto semplice che intensificare il piacere, e che dipende solo da  noi: gli esercizi Kegel per allenare il pavimento pelvico. Basta un po’ di costanza, ma i risultati si sentono!

Sù: lo yoga Kundalini; fare gli esercizi Kegel anche mentre si è in ufficio o sull’autobus; usare le geisha balls.

Giù: allenare tutto il corpo, tranne le parti intime; restare passive, aspettando che sia lui a fare tutto.

Tu ce l’hai il punto G? L’hai cercato? L’hai trovato? Ci siamo fatte letteralmente contagiare da una specie mania per il punto G,  senza considerare un piccolo particolare: è una zona erogena come tutte  le altre, quindi… ad alcune stimolarlo piace, ad altre meno e alcune  lo trovano decisamente fastidioso. In nessun caso, il punto G è un  fattore per determinare se si sia “sessualmente abili”, e intestardirsi  spesso è solo un ottimo modo per rendere il sesso tutt’altro che  piacevole.

:  trovare, per caso, il punto G; scoprire, per caso, che il tuo punto G è  dietro il ginocchio; vivere le proprie zone erogene – qualsiasi esse  siano – come un dono da celebrare.

Giù: trasformare la ricerca del piacere in un’ossessione.

Pensare che la masturbazione sia un atto esclusivamnete legato all’autoerotismo è estramamente riduttivo. Praticandola in solitudine ci si allena al  piacere, ma farlo con il partner ci può insegnare qualcosa su cosa piace  a lui, ci permette di insegnargli cosa piace a noi… e se fatto  insieme può diventare un’esperienza molto rilassante e coinvolgente…

Sù: la masturbazione di coppia; il lubrificante; chiedere: “ti piace?”

Giù: non masturbarsi perché si ha un partner.

Non  possiamo negarlo: la lingerie sexy ci piace, eccome. Ma sulla sua reale  utilità ci sono parecchi dubbi: perché è complicata da slacciare,  perché lui non ci fa caso, perché è costosa, delicata… Meglio forse  rivalutare il potere erotico dell’essere nudi, pelle a pelle, fare sesso con i vestiti ancora addosso, o privilegiare qualche accessorio, come le scarpe!

Sù: indossare solo le autoreggenti/le scarpe/una cravatta, un cappello; non  indossare la lingerie e farglielo sapere con un sussurro; indossare una  sua camicia e null’altro, il vedo non vedo sotto i vestiti.

Giù: indossare la lingerie solo 5 minuti prima dell’incontro hot; esporre il  tuo nuovo completino facendoti trovare già “impacchettata”

Il lubrificante è senza dubbio sottovalutato come alleato del piacere.  Spesso si crede che serva solo quando ci sono forti difficoltà di  lubrificazioni o per il lato B, ma il è utilissimo nel rendere il sesso  più confortevole e piacevole, perché i movimenti risultano più  scorrevoli, fluidi, morbidi. Di conseguenza si riducono le esperienze di  sesso doloroso, lui dura di più, gli sfregamenti risultano più  eccitanti… e raggiungere l’orgasmo diventa più facile.

Sù: i lubrificanti che sono anche olio da massaggio; i lubrificanti a base d’acqua

Giù: usare creme per il corpo, vaselina o lubrificanti a base di silicone con il preservativi (non sono compatibili!!!)

Il sesso rude può  piacere, ma non deve mai essere confuso con la maleducazione o la  mancanza di rispetto, così come l’essere dominanti (o dominatrici…) e  avere il controllo della situazione. Quindi, le maniere forti a letto  non devono essere una sopraffazione, un motivo per imporre qualcosa al  partner, o un’esagerazione. Meglio puntare sui contrasti, ricordandosi  anche un po’ di buona educazione.

Sù: un ordine dato con gentilezza; dire “per piacere” e farlo sembrare  peccaminoso; abbinare il dirty talking ai complimenti, le sculacciate…

Giù: le sculacciate non rischieste, insistere dopo il primo “no”; farsi prendere ed esagerare

E  chi l’ha detto che per fare del buon sesso serve almeno un’ora? Se la  temperatura è abbastanza alta, grazie a provocazioni e schermagli,  possono bastare anche pochi minuti di sesso selvaggio e divertente per  arrivare all’orgasmo. La classica sveltina può essere un preliminare a un secondo incontro più lungo, o l’ultima botta di vita prima di rilassarsi davanti alla tv…

Sù: approfittare dei ritagli di tempo per provare qualche avventura erotica  fuori dalla ruotine; usare i limiti di tempo come una sfida.

Giù: continuare a guardare l’orologio; dire: “fai in fretta che sono in ritardo”.

L’orgasmo simultaneo è un’altra di quelle cose che è bellissima se accade spontaneamente, ma  può diventare un vero cruccio se ci si intestardisce nel cercarla: un  orgasmo ha sempre il suo perché, anche se non arriva in sincrono.

Sù: sincronizzare i movimenti e il respiro con il partner.

Giù: cercare di sincronizzarsi come due agenti segreti in missione speciale; non seguire il proprio ritmo.

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