Disoccupazione e crisi di coppia, come reagire?

Non è un segreto per nessuno il fatto che l'equilibrio di una coppia, per non dire di una famiglia, può facilmente saltare se uno dei due perde il lavoro. Ma la disoccupazione è davvero la tomba del matrimonio?

La crisi di questi ultimi anni ha messo in ginocchio molte famiglie e non solo per quel che riguarda l'aspetto economico. Tante coppie si sono trovate a doversi misurare con il nuovo assetto familiare imposto dalla disoccupazione temporanea o sul lungo periodo di uno dei due coniugi. La perdita del lavoro rimette in discussione i ruoli all'interno della famiglia e della coppia generalmente coincide con un momento di crisi personale.

Come è facile immaginare sono più spesso gli uomini a risentire di un capovolgimento simile. Abituati da sempre ad un immagine del nucleo familiare patriarcale, fanno più fatica ad accettare l'idea che la loro leadership sia minata (almeno ai loro occhi) dal fatto di essere disoccupati e di non avere più una posizione sociale certa e riconosciuta da tutti.

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Questo crea un problema sia a livello identitario che di autostima. Nella nostra società il valore di una persona è intrinsecamente legato a ciò che questa fa, al ruolo che ricopre, ecco perché nel momento in cui il lavoro viene a mancare ci si sente improvvisamente inutili, senza ragion d'essere, spogliati della propria identità.

E' quindi abbastanza frequente che in seguito alla perdita del lavoro si attraversi una crisi personale, spesso attraversata da moti di angoscia e ansia e questo non può non avere un impatto sulla vita privata di una persona, sconfinando abbastanza naturalmente nella vita di coppia. Lo scontento, l'incapacità di capire cosa fare, possono davvero portare a un momento di sbandamento che può generare forti conflitti.

Ma ciò significa che se uno perde il lavoro il suo matrimonio colerà sistematicamente a picco? No, perché fortunatamente siamo pieni di risorse, sia come individui che come coppie. Occorre naturalmente aiutarsi, soprattutto nella fase più critica. L'ideale è ridefinire compiti e ruoli nella famiglia, senza trasformare lui in un mammo (o si rischia di dare davvero il colpo di grazia alla relazione) ma riorganizzando le routine.

Naturalmente è anche fondamentale sostenerlo in modo che non si lasci andare, solo mantenendo un impegno costante nella ricerca di un nuovo lavoro si possono ottenere dei risultati e si può mantenere la testa sulle spalle.

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