Donne manipolatrici nei litigi di coppia

I due sessi si differenziano nel modo di affrontare discussioni e litigi. E di fronte alle reazioni manipolative delle donne, è facile ritrovare atteggiamenti passivo-aggressivi maschili. Ma le cause, più che genetiche, sono di matrice culturale e sociale

Uomini e donne sono differenti sotto molti aspetti. Ma quando litigano o discutono, la distanza tra i due sessi diventano ancora maggiore, perché in fondo è vero che ‘gli uomini vengono da Marte e le donne vengono da Venere’.

Il libro di John Gray, "Men are from Mars, Women are from Venus", è diventato uno dei più enormi ed inaspettati successi in materia di ‘self-help book’ (testi di auto-aiuto).
Proprio Gray aveva già tempo fa spiegato che “i Marziani (gli uomini n.d.r.) per evitare il confronto possono arrivare a ritirarsi nelle loro caverne e a non uscire più. Questa è una vera e propria Guerra Fredda. Rifiutano di parlare e così nulla viene risolto.”
Quello degli uomini/marziani è un comportamento passivo-aggressivo. “Sono spaventati dal confronto – continua Gray – preferirebbero mentire o evitare qualsiasi argomento che potrebbe causare una discussione”.

Le donne, invece, come si comportano quando litigano con il partner?

Introducono l’argomento ‘della discordia’ facendo domande retoriche, girando attorno alla questione invece di essere dirette.
I partner vivono l’esperienza della discussione accesa come un vero e proprio attacco, ed essendo estremamente bisognosi di approvazione, affrontano il litigio mettendosi sulla difensiva.

Il bisogno di essere dalla parte della ragione spinge l’uomo a ‘dimenticare’ sul momento l’amore per la compagna e a voler soltanto dimostrare di essere il ‘vincitore’ nel confronto verbale.
Il litigio è una vera e propria sfida tra due partner. L’uomo vuole vincere ed è pronto a tutto. Anche a diventare sgradevole ed offensivo.
“Ogni cellula di un corpo maschile –  spiega ancora Gray – reagisce con una lista di spiegazioni e scuse volte a biasimare l’indisposizione e le frustrazioni della compagna”.
Eppure nella maggior parte dei casi quello che fa proseguire all’infinito una piccola discussione, trasformandola in qualcosa di più grave, non è tanto quello che gli innamorati si dicono, ma il modo in cui si scambiano accuse o si danno giustificazioni.
“Molte coppie iniziano discutendo per una cosa e, dopo cinque minuti, passano a litigare per il modo in cui stanno litigando” mette in guardia Gray.
Non sono infatti le opinioni diverse o i piccoli litigi ad allontanare uomo e donna, ma le modalità di comunicazione, o di non-comunicazione.

Una ricerca firmata da Elaine D. Eaker, pubblicata su "Psychosomatic Medicine", ha messo in luce che gli uomini, rispetto alle donne, tendono in maniera più marcata a reprimere i propri sentimenti durante i confronti e le dispute con la partner.
Quella del ‘silenzio’ è una tecnica tutta al maschile, secondo Tim Smith, docente di psicologia presso l’Università dello Utah.
Secondo una sua recente ricerca, lo stress causato dai litigi agisce in maniera negativa sulla salute del cuore, e questo avviene maggiormente nelle donne.

In una coppia, la donna (che tende nella maggior parte dei casi ad assumere il ruolo di ‘manager’ della relazione) espone le proprie frustrazioni al compagno e cerca di far cambiare ciò che non le piace; al contrario, l’uomo ‘batte in ritirata’, rifugiandosi nel silenzio auto-imposto.
Quando in una relazione sentimentale questo avviene molto spesso, il futuro della coppia è a rischio, perché non si affrontano i problemi fondamentali di una relazione. 
  
Gli uomini, secondo Christine Northam, consulente di coppia, se non reggono allo stress di un litigio “fanno ricorso più facilmente all’aggressività, d’altro canto le donne sono manipolatrici, espongono il problema e lo affrontano con il partner con estenuante tenacia”.
Se è indubbio che esistano reali differenze tra i due sessi, è pur vero che queste sono generate, molto più spesso di quanto si immagina, da fattori sociali e culturali. Proprio per questa ragione gli uomini sono poco inclini ad esprimere i propri sentimenti e le donne sono portate a soffrire per questa apparente mancanza di complicità con il compagno.

Le generalizzazioni sono utili fino ad un certo punto.

Sarebbe più utile educare uomini e donne al rispetto e alla comprensione dell’altro, anche se questo significa, per i primi, abbandonare il machismo a tutti i costi, e per le seconde, essere meno pressanti e più malleabili.

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