Boom di cosmetici green

Il mercato della cosmetica non conosce crisi e i consumi sono in continua crescita, ma sempre di più c'è richiesta di prodotti naturali derivati dalle piante

Boom di cosmetici green

Il mercato della cosmetica non conosce crisi e i consumi sono in continua crescita; a fianco del tradizionale mercato femminile, negli ultimi anni ha conosciuto una costante crescita anche la richiesta da parte del pubblico maschile. A creme e prodotti di bellezza i consumatori chiedono un aiuto per combattere gli inestetismi dovuti all’avanzare del tempo con una vena green sempre più marcata. Una giungla di soluzioni in cui il pubblico si può facilmente perdere. “Sono oltre 22 mila i possibili ingredienti usati per formulare i prodotti cosmetici”, spiega all’Adnkronos Carla Scesa, docente di Cosmetologia all’Università di Siena.
“Sotto la voce ingredienti viene indicato cosa c’è all’interno di un prodotto e i consumatori si documentano e si informano andando spesso a controllare su internet se gli ingredienti sono naturali. Di regola, se il nome è in latino l’ingrediente è sempre naturale – prosegue Scesa – Se si tratta di sostanze vegetali in aggiunta alla terminologia in latino c’è l’indicazione in inglese di quale parte della pianta viene utilizzata (semi, foglie, frutti, radici). Il grande uso di sostanze naturali risponde a diverse domande del mercato: la prima è il gradimento crescente verso prodotti green, ecologici e sostenibili che c’è nel Vecchio continente”.
 
“Nell’Ue è uscito il regolamento n.1907/2006. Il Reach (Registration, evaluation, authorisation and restriction of chemicals), questo è il suo nome, interessa tutte le sostanze chimiche, comprese quelle cosmetiche. Le prove sono molto impegnative e hanno un po’ bloccato l’immissione nel mercato delle sostanze chimiche favorendo dunque l’utilizzo di sostanze naturali e polimeriche fuori dal Reach rinsaldando così l’antico binomio natura-scienza ripercorrendo in chiave moderna una tradizione secolare”, sottolinea.
Molti derivati naturali sul mercato sono nostrani, altri invece catturano l’attenzione del consumatore per la loro provenienza esotica e lontana. Si tratta di componenti che alla luce di una ricerca chimica e biochimica hanno evidenziato sostanze interessanti per pelle e capelli. Si usano spesso estratti, ma anche parti isolate o ingredienti attivi isolati.
“Il leader tra i nostrani è senza dubbio l’olio di oliva che ha moltissime proprietà per la cosmetica – sottolinea Scesa – contiene lo squalene, un importante principio attivo per la pelle. Ci sono poi le arance rosse di Sicilia, importanti anti-invecchiamento grazie agli anti radicali liberi. Possiamo citare l’alga corallina dell’isola di Ischia, che deriva dalla tradizione dei pescatori ed ha capacità protettiva contro i danni foto- indotti dal sole. Infine, possiamo citare il pino marittimo e la camomilla”.
 
E’ lunga anche la lista di ingredienti naturali stranieri. “Dall’Asia arrivano gli estratti di soia o di ginseng che, depurato, può essere spalmato con capacità multiple nella lotta all’invecchiamento cutaneo. E ancora dall’Africa, l’olio di argan che combatte smagliature cutanee e rughe o la Kigelia, ottima per rassodare il seno. C’è il filone degli oli amazzonici usati su viso e corpo per le loro capacità nutrienti e idratanti, e dall’Australia il Tea Tree Oil dalle comproprietà antibatteriche”, conclude l’esperta.
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