Gli zuccheri alternativi non sono sempre sani

Cocco, canna, agave, fruttosio. Gli zuccheri alternativi sono sempre più ricercati dai salutisti. Ma non sempre sono davvero sani. "Il problema principale è che sono il più delle volte frutto di processi industriali e non hanno caratteristiche tanto diverse dal temuto zucchero bianco", spiega all'Adnkronos Salute Ciro Vestita, nutrizionista
dell'università di Pisa. "Fino al 1600 si usava solo il miele – precisa – un alimento che ha anche caratteristiche terapeutiche, in particolare antibiotiche e antivirali.

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Se se ne fa un tracciato in laboratorio si possono rintracciare 700 o 800 sostanze benefiche. Studi dell'università della Pennsylvania di qualche anno fa hanno dimostrato, ad esempio, che la classica tazza di latte caldo con il miele funziona contro la tosse dei bambini come gli sciroppi medicinali". Nel 1800, poi, "è arrivata la canna di zucchero: un buon alimento naturale, un cucchiaino al giorno non fa male a nessuno. Purtroppo in commercio si trova spesso un prodotto non originale, zucchero bianco brunito artificialmente".
In Italia lo zucchero, "al 99% è originato dalla barbabietola. Rispetto a quello di canna, estratto facilmente dal cuore delle canne da zucchero, per ottenere il prodotto dalla barbabietola servono diversi processi industriali e chimici, soprattutto di sbiancamento. E questo fa la differenza a livello di qualità". 

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Anche il fruttosio, estratto della frutta, "offre zero vantaggi. Allo stato naturale, assunto attraverso la frutta, non dà problemi. Ma quando è un prodotto industriale può creare danni se usato in abbondanza. I bambini che abusano di bibite edulcorate con il fruttosio, ad esempio, possono andare incontro a steatosi epatica, secondo recent studi".
Saccarina e aspartame, poi, "sono molto discussi", mentre "sulla stevia, dolcificante naturale molto utilizzato negli ultimi anni, non sono stati evidenziati problemi. Ha un potere dolcificante 200 volte più elevato dello zucchero bianco e zero calorie. E un vantaggio enorme per i diabetici, perché regge le temperature alte e permette quindi di fare dolci", spiega l'esperto. "Gli altri zuccheri di moda come agave, cocco hanno il limite di essere estratti chimicamente. Quello di cocco, ad esempio, ha le stesse calorie dello zucchero bianco, senza altri vantaggi. Lo sciroppo d'acero, quando è completamente naturale, ha ottime caratteristiche ma è difficile trovare prodotti non sottoposti a processi industriali", aggiunge Ciro Vestita.
La vera alternativa, conclude il nutrizionista, "resta il miele che, a parità di peso, ha un potere dolcificante doppio rispetto allo zucchero bianco. Ha inoltre un indice glicemico più basso ed è un alimento particolarmente adatto a bambini e anziani per la digeribilità e per le sue capacità antibiotiche", conclude il nutrizionista.