A oggi il tumore del seno colpisce una donna su otto e costituisce la prima causa di morte per malattia tra i 35 e i 55 anni.
![Perchè le giovani non controllano il seno?](https://www.donnamoderna.com/content/uploads/2014/01/4031235-Perche-le-giovani-non-controllano-il-seno-700x545.jpg)
«Le donne devono essere informate sui rischi che corrono. E serve anche uno sforzo da parte del Servizio sanitario. Perché, per ora, prima dei 45, 50 anni gli esami sono quasi sempre a pagamento. Qualcosa si sta già muovendo. Ma l’obiettivo è arrivare a garantire a tutte controlli mirati a seconda del rischio individuale, al di là dell’età».
Che fare nel frattempo? E come possiamo superare le nostre paure? Ce lo spiegano gli esperti che commentano i risultati del sondaggio.
![il 54% pensa che gli esami per la prevenzione vadano fatti dopo i 40 anni](https://www.donnamoderna.com/content/uploads/2014/01/4031231-il-54-pensa-che-gli-esami-per-la-prevenzione-vadano-fatti-dopo-i-40-anni-700x545.jpg)
Il 7% crede addirittura che si possa rimandare ai 50 anni e oltre. Ma le cose non stanno così. «Tra i 50 e i 70 anni va eseguito un controllo all’anno. Nella fascia tra i 30 e i 40 invece tutto dipende dalla propria storia personale» avverte Rosanna D’Antona, presidente di Europa donna Italia (www.europadonna.it).
«A chi ha in famiglia un caso o più di tumore al seno si consiglia di effettuare esami almeno annuali a partire dai 30, 35 anni. Se c’è un rischio genetico i check up possono essere ancora più ravvicinati e comprendere altri accertamenti oltre all’ecografia e alla mammografia».
![L'obesita è un fattore di rischio anche per il seno](https://www.donnamoderna.com/content/uploads/2014/01/4031225-L-obesita-e-un-fattore-di-rischio-anche-per-il-seno-700x545.jpg)
Ma ci sono altre situazioni in cui il senologo può decidere di impostare un calendario di controlli annuali. Succede, per esempio, quando esiste un problema di obesità. Perché il grasso, e in particolare quello che si accumula sull’addome, stimola la produzione di estrogeni. Che hanno un ruolo importante nella proliferazione delle cellule tumorali.
![Il 56% delle intervistate se ha un problema non va dal senologo](https://www.donnamoderna.com/content/uploads/2014/01/4031229-Il-56-delle-intervistate-se-ha-un-problema-non-va-dal-senologo-725x545.jpg)
Si rivolge al medico di famiglia oppure al ginecologo. Eppure ormai in molti ospedali italiani ci sono centri specializzati dove la paziente viene curata al meglio. E dove a ogni donna viene consigliato un percorso di prevenzione ad hoc.
«Nelle unità ospedaliere di senologia, chiamate anche Breast unit, si affrontano diagnosi e cura con apparecchiature supersofisticate» aggiunge il professor Tinterri. «Come la tomosintesi mammaria. Si tratta in pratica di una mammografia tridimensionale che permette di vedere meglio il tessuto del seno e quindi di cogliere anche noduli estremamente piccoli. Arrivando, in caso di malattia, a una percentuale di guarigione in oltre nove casi su dieci e con cure e interventi che mantengono anche la bellezza del seno».
![Il 48% di chi non fa controlli si giustifica dicendo che sta bene](https://www.donnamoderna.com/content/uploads/2014/01/4031227-Il-48-di-chi-non-fa-controlli-si-giustifica-dicendo-che-sta-bene-700x545.jpg)
«Questo atteggiamento nasconde una paura profonda» spiega Nadia Crotti, psicoterapeuta all’Istituto nazionale dei tumori di Genova. «Se si guardano nel profondo, queste donne sanno che la loro è solo una scusa. Molte, per esempio, in realtà sono spaventate perché sono convinte che di fronte a una diagnosi di tumore non ci sia nulla da fare. Certo, è normale avere timore di affrontare ciò che non si conosce. Questi tabù, però, possono essere demoliti.
![Condividere i propri timori aiuta](https://www.donnamoderna.com/content/uploads/2014/01/4031237-Condividere-i-propri-timori-aiuta-700x545.jpg)
Basta fare leva su una fantastica dote femminile. Cioè la capacità di confrontarsi e di confidare i propri problemi ad altre donne». Non ti senti in sintonia con le amiche? Parla con chi non conosci, spesso è più semplice se si rimane “nell’ombra”.