Cucina tazze mano di donna


Fare ordine in casa fa sentire meglio, parola di Marie Kondo (e non solo)

  • 07 10 2021

Secondo la filosofia zen evitare il caos fa bene anche alla mente. Perché ci si alleggerisce del passato e si valorizza solo quello che è prezioso

Fare ordine in casa fa stare meglio: ecco perché

Riorganizzare la casa dà serenità e aumenta la fiducia in se stessi. Prendi spunto dal “metodo giapponese” e scopri come fare ordine fuori è (anche) un modo per fare ordine dentro di sé

Sbarazzarsi degli oggetti che giacciono inutilizzati in casa è il primo passo per fare ordine anche dentro di sé, perché fare decluttering significa liberarti delle troppe cose inutili che hai accumulato in casa e in generale nella tua vita.

Lo sostiene Marie Kondo nell’ormai famosissimo libro “Il magico potere del riordino” (Vallardi), che in Giappone ha venduto più di 2 milioni di copie. Tutti, però, sappiamo quanto a volte sia difficile mettere mano al disordine.

Riordinare casa è un modo per fare ordine nelle proprie idee

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Ecco qualche dritta suggerita dall’autrice, sempre attuale e utilissima.

Liberati di ciò che non serve, sistema il resto

Le operazioni fondamentali sono due: buttare ciò che non serve e poi sistemare meglio ciò che rimane. La maggiore difficoltà è selezionare gli oggetti.

Domandati qual è il tuo obiettivo: la priorità è trovare un posto alle cose nuove o circondarti di oggetti che ti regalano emozioni? Nel primo caso, fai a meno di ciò che non funziona e non usi più. Nel secondo, conserva solo quello che ti evoca bei ricordi

Come fare il cambio dell’armadio

Come in cucina le pentole stanno con le pentole e i bicchieri con i bicchieri, anche il guardaroba (o cabina armadio) va organizzato così. Niente divisioni per colore, quindi, ma le camicie, piegate, vanno sistemate insieme ai maglioni (così a colpo d’occhio scegli cosa indossare “sopra”), i pantaloni e le gonne (il “sotto”) appesi vicino, a parte ci sono giacche e tailleur.

Mentre fai ordine ti capita di trovare un capo che non indossi mai e lo declassi nella categorie degli “abiti da portare in casa”? Sbagliato. Il cardigan sformato, sostiene Marie Kondo, danneggia il tuo aspetto e, di conseguenza, l’autostima. D’altra parte, alcune ricerche hanno dimostrato che chi lavora a casa e si siede sciatta e in tuta davanti al computer ottiene meno risultati rispetto a chi lo fa dopo aver curato la sua persona.

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Ogni cosa al suo posto

Nei limiti del possibile ogni membro della famiglia, bambini compresi, dovrebbe avere un posto tutto suo dove riporre abiti, giochi, libri: le cose personali non devono essere sparse in giro per la casa.

Applicare questo metodo costringe ad affrontare il nostro disordine, perché non si tratta solo di invadere spazi altrui. Nel caos accantoniamo, seppelliti dall’accumulo di carte, i problemi (documenti, bollette, scadenze rimandate) che ci creano angoscia e ci tolgono serenità.

Conosci il kabebo?

Per tenere sotto controllo le spese funziona di più il computer o la vecchia cara agenda? I giapponesi non hanno dubbi perché usano il Kakebo che, tradotto, significa “libro dei conti di casa”.

Questo strumento, però, ha una caratteristica ben precisa: non tralascia alcun dettaglio. Ogni voce (Sopravvivenza, Optional, Cultura ed Extra) ha a sua volta 10 sottovoci in cui segnare le spese. Nel caso di Sopravvivenza, per esempio, ci sono alimentazione, igiene quotidiana, farmacia, trasporti, figli, vestiario, animali…

Ordinatissimo, Kabebo aiuterebbe a individuare gli sprechi con un risparmio del 35 per cento.

Se non sai da dove cominciare a fare una cernita delle cose di cui disfarti, leggi 100 cose da buttare subito: la lista da tenere sempre sottomano

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