colleghe che non vanno d'accordo

5 errori da evitare sul lavoro se la tua squadra non è affiatata come dovrebbe

Sei convinta di essere un buon leader e non capisci come mai ci sono sempre problemi all'interno del team? Probabilmente se la tua squadra non è affiatata al lavoro dovresti evitare questi errori

Gestire le persone al lavoro può essere complicato, specialmente se la squadra non è affiatata. Del resto ognuno di noi è diverso, con diversi stili di apprendimento e motivazioni, quindi – diciamolo pure – è tutt’altro che una scienza esatta. Se sei a capo di un team dovresti tener conto di alcuni, semplici errori da evitare sul lavoro se la tua squadra non è affiatata.

Errare è umano, questo è ovvio. Ma se ci spostiamo in ambito lavorativo la situazione si complica perché non si parla semplicemente di rapporti umani, ma di obiettivi da raggiungere. E se un’azienda non riesce a perseguire i suoi scopi, di fatto non avrà il successo sperato.

Riuscire a creare un gruppo coeso, soddisfare le esigenze di ognuno e non perdere la rotta non è affatto banale. Ecco, dunque, gli errori da evitare sul lavoro se la squadra non è affiatata per consentirle di crescere, creando un ambiente sereno e produttivo.

Ignorare le esigenze del team

Gli errori da evitare sul lavoro se la squadra non è affiatata sono davvero pochi, semplici e soprattutto funzionali a creare un ambiente di lavoro che sia coeso e privo di conflitti. Ma se vuoi davvero evitare il conflitto non puoi ignorare le esigenze delle persone che gestisci.

Se prendi decisioni senza prima aver consultato le persone con cui lavori, comunicando tutto a cose già stabilite e senza neanche dare la possibilità di apportare delle modifiche – quelle che, in fondo, concorrono al loro benessere lavorativo -, di certo non puoi pretendere che i rapporti coi membri della squadra siano idilliaci.

Non fornire abbastanza feedback

Altro tasto dolente della cattiva gestione di un team di lavoro è la comunicazione. La gran parte dei problemi sono causati proprio dalla sua mancanza perché soltanto parlando, discutendo e incentivando il confronto si possono ottenere i migliori risultati.

Se i membri del team si ritrovano con un capo o un responsabile che non fornisce loro regolarmente dei feedback (sia positivi che negativi, s’intende), la squadra rischia di andare completamente in alto mare e, oltre a non essere affiatata come dovrebbe, si ritrova nella (incresciosa) condizione di non sapere cosa va o cosa non va.

Scaricare le responsabilità sempre sugli altri

Se la tua squadra non è abbastanza affiatata sul lavoro molto probabilmente la colpa è tua. È vero che ognuno la pensa a modo proprio e che non siamo tutti uguali, ma d’altro canto tutti fanno riferimento a te in qualità di responsabile e se non sei tu per prima a prenderti le tue responsabilità rischi di alimentare conflitti che si ingigantiscono ogni giorno di più.

Sei il capo, fattene una ragione. E se vuoi davvero gestire un team nel migliore dei modi, evitando screzi e disequilibri che a un certo punto possono diventare irreparabili, devi essere d’esempio. Trovare scuse (stupide) e addossare le colpe a chi lavora per te non ti rende un buon leader. Soltanto qualcuno che vuole prendersi tutti i meriti, fuggendo a gambe levate quando c’è qualcosa che non va.

Essere poco motivante per la squadra

Questo atteggiamento è assolutamente da evitare, specialmente se la squadra non è molto affiatata, non solo perché rischi di innescare conflitti (anche seri) tra i dipendenti, ma anche perché non li motiva abbastanza a svolgere bene il loro lavoro.

Una persona che scappa alla prima difficoltà, che sfugge alle magagne addossandole sugli altri, che non propone soluzioni e tergiversa finché le cose non si risolvano da sole “come per miracolo”, non è qualcuno che si possa definire un buon leader. E la diretta conseguenza di tutto questo è che, anziché creare affiatamento e coesione nel team, diventi un “elemento di disturbo” che non fa altro che allargare le crepe tra i dipendenti.

Avere obiettivi e aspettative può aiutare i dipendenti a sentirsi responsabilizzati e coinvolti, a sentirsi davvero come una squadra. Quando tutto diventa urgente e questione-di-vita-o-di-morte o, al contrario, quando non dare priorità ad alcunché, cosa ottieni? Soltanto dei dipendenti confusi e frustrati per i quali – fidati – fare gruppo diventa l’ultimo dei problemi.

Privilegiare alcuni a discapito di altri

Ed eccoci al “principe” degli errori da evitare sul lavoro, se la tua squadra non è affiatata. Quando sei a capo di un team devi riuscire a mantenere un equilibrio (oltre che un certo senso di decenza) nei rapporti con chi ne fa parte. Ricorda che dovresti essere super partes e che tutte le persone con cui lavori sono esseri umani con esigenze, prerogative e abilità specifiche.

Qual è il punto? Inutile girarci attorno: non esiste che tu abbia il “cocco” da privilegiare a discapito degli altri colleghi. Non è di certo sinonimo di serietà né di capacità di leadership e sicuramente non agevola la serenità e gli equilibri all’interno del team.

Prestare attenzione alle esigenze dei tuoi dipendenti, ascoltare bisogni e richieste, senza mai perdere polso, non vuol dire sfociare in “amicizie” del tutto fuori luogo che mettono a repentaglio l’esistenza stessa del team. Ascoltare sì, andare incontro alle richieste del singolo (ove possibile) anche. Ma non cadere nell’errore di mescolare lavoro e vita privata.

Le persone con cui lavori non sono stupide e, anche se non te lo dicono, sanno quando avvantaggi qualcuno. Fidati.

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