3 cose da sapere sulle ferie dei badanti

I badanti sono un grande sostegno tutto l'anno ma nel periodo estivo la loro presenza è cruciale. Ecco cosa si può chiedere

Per chi ha genitori molto anziani le vacanze possono trasformarsi in un faticoso gioco di incastri tra ferie e disponibilità dei badanti. Abbiamo chiesto ad Assindatcolf, l’associazione nazionale dei datori di lavoro domestico, di rispondere a tre domande che riguardano tutti coloro che si trovano a gestire questa situazione. La prima regola – spiega l’associazione – sarebbe quella di stabilire i periodi di fruizione delle ferie al momento dell’assunzione, in modo che coincidano sempre con quelle del datore. se non lo hai fatto puoi in ogni momento modificare il contratto in questa direzione.

Un badante può rinunciare alle ferie?

La risposta è no. Il contratto nazionale del lavoro domestico stabilisce 26 giorni di ferie all’anno, da consumare in un massimo di due periodi. Inoltre, almeno due settimane vanno consumate in estate. C’è però un’eccezione che riguarda le lavoratrici straniere, una deroga prevista all’articolo 17 del contratto: queste ultime possono infatti cumulare le ferie in un biennio, e utilizzarle tutte insieme per il cosiddetto “rimpatrio non definitivo”. In questo caso, dunque, vi potete accordare. Se invece l’accordo non si trova e c’è bisogno di ricorrere a un sostituto, questa nuova persona andrà assunta con regolare contratto a tempo determinato, a meno che non ci si rivolga a un’agenzia di somministrazione: in questa eventualità sarà l’agenzia a occuparsi di tutte le pratiche.

Posso pretendere che venga in vacanza?

La trasferta è contemplata solo per i lavoratori conviventi, in caso contrario non è obbligata a seguirvi. Se lo fa, per quel periodo devi adeguare retribuzione e contributi alle tariffe dei lavoratori conviventi. Non è necessario comunicarlo all’Inps, basterà dichiarare le ore effettive al momento di pagare i contributi. 

E se non si ripresenta dopo le ferie?

Se non c’è un valido motivo puoi inviare una lettera di contestazione, dal sesto giorno procedere con il licenziamento, senza preavviso e indennizzo. Se decidi di attendere il rientro, i giorni di assenza ingiustificata andranno considerati come un permesso non retribuito. 

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