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Isee: cos’è la Dsu e quando scade

Novità per tutti coloro che hanno bisogno dell’attestazione per avere l’Isee, necessario per accedere a una serie assortita di servizi socio-assistenziali e benefici: le Dsu scadranno a fine anno. E c'è una new entry: il reddito di cittadinanza. I Caf offrono assistenza gratuita, finanziati dallo Stato. I soldi potrebbero non bastare per arrivare a  fine 2019

Prorogata la validità delle Dsu, le Dichiarazioni sostitutive uniche, i documenti indispensabili per chiedere e ottenere i modelli Isee 2019 (necessari a loro volta per corredare le istanze e le pratiche più disparate, dal nuovo reddito di cittadinanza al saldo e stralcio delle cartelle esattoriali, dal servizio mensa ai bonus sulle bollette domestiche). La scadenza slitta in avanti di quattro mesi, spostata automaticamente al 31 dicembre 2019. Lo fa sapere l’Inps, precisando che “le Dsu già attestate con la scadenza al 31 agosto 2019 sono state aggiornate sul portale con la nuova data”.

Il motivo? A  regolamentare la materia e le procedure – viene spiegato dall’Istituto nazionale di previdenza – “da ultimo è intervenuto il decreto Crescita, che ha messo a regime la modifica dei termini, stabilendo che la Dsu è valida dalla data di consegna e fino al successivo 31 dicembre”. Riassumendo: tutte le Dichiarazioni sostitutive presentate nel corso dell’anno 2019 scadono il 31 dicembre 2019, le Dsu rilasciate scadranno il 31 dicembre 2020 e cosi via, di anno in anno.

Informazioni e aiuto: dove e come

Nel portale www.inps.it si trovano le informazioni e i moduli (reperibili anche inserendo le parole chiave in uno dei soliti motori di ricerca), se si vuole provare a fare da soli (o con la guida degli operatori del contact center). Anche i Caf sono un punto di riferimento per avere chiarimenti e aiuto concreto. “I cittadini possono darci la delega  – ricorda Massimo Marchini, responsabile regionale dei centri di assistenza fiscale della Cgil Lombardia – per essere assisti nella compilazione, nella ricezione, nel controllo e nella trasmissione della Dsu. Le attività sono fornite gratuitamente all’utenza. A pagare il servizio contribuisce lo Stato, in parte. Purtroppo i fondi assegnati,  come è già successo, potrebbero non essere sufficienti per coprire l’intero anno. Il tutto mentre l’utenza, aumentata del 20 per cento dopo il varo del reddito di cittadinanza, è in crescita”.

Che cos’è la Dsu e che cosa contiene

La Dichiarazione sostitutiva unica è un documento che contiene le informazioni anagrafiche, reddituali e patrimoniali richieste per descrivere la situazione economica di  un nucleo familiare. I dati attestati sono in parte autodichiarati (vale per i dati anagrafici e i beni patrimoniali posseduti al 31 dicembre dell’anno precedente a quello di presentazione della dichiarazione, ad  esempio il valore della casa ai fini Imu oppure il canone di locazione, se si è in affitto) e in parte acquisiti dall’Agenzia delle Entrate (reddito complessivo ai fini Irpef) e dall’Inps (trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari, erogati dall’Istituto di previdenza per ragioni diverse dalla condizione di disabilità e non rientranti nel reddito complessivo). L’Isee, acronimo che sta per Indicatore di reddito equivalente, è lo strumento che  inquadra e valuta la condizione economiche delle famiglie, “basandosi sulla Dsu”, rammenta Marchini.

Dsu: a che cosa serve e a chi

Dsu  e Isee servono a chi deve richiedere la fruizione di prestazioni sociali agevolate,  cioè – per dirla con le parole dell’Inps – “di tutte le prestazioni o i  servizi sociali o assistenziali la cui erogazione dipende dalla situazione economica del nucleo familiare del richiedente (basata su quella che in burocratese si chiama prova dei mezzi). Non solo. Le Dichiarazioni – ricorda ancora l’Istituto di previdenza –  possono essere utilizzate anche per l’accesso a servizi di pubblica utilità a condizioni vantaggiose (telefono fisso, luce, gas ecc.), dove e come è previsto.

Dove va presentata la Dsu

La Dichiarazione sostitutiva unica può essere presentata: all’ente che eroga la prestazione sociale agevolata, al Comune, a un Caf o all’Inps (online, tramite pin). I referenti, per controllare che chi inoltra domande e istanze abbia i requisiti richiesti, hanno a disposizione un data base: il Sii, Sistema informativo Isee.

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Da quali Dsu si ricavano gli Isee

Per ottenere il calcolo dell’Isee standard, valido per la generalità delle prestazioni sociali agevolate, occorre compilare la Dsu mini. Non si tratta però dell’unica tipologia esistente.  Ce ne sono altre due, legati al tipo di Indicatore che serve per specifiche finalità:  Dsu integrale e Dsu corrente.

Dsu mini. Come detto, si tratta della tipologia di Dichiarazione sostitutiva unica più diffusa, necessaria per richiedere l’Isee ordinario, utile per la maggior parte delle prestazioni assistenziali e sociali. Contiene le informazioni relative ai componenti del nucleo familiare e le informazioni anagrafiche, reddituali e patrimoniali riferite ai singoli componenti.

Dsu integrale.  Per alcune agevolazioni , però, la Dsu mini non basta e serve una Dichiarazione con un maggior numero dati. Succede, ad esempio, se il modello Isee è finalizzato alla richiesta di prestazioni per il diritto allo studio universitario, quando in una famiglia sono presenti persone con disabilità o non autosufficienti o figli i cui genitori non siano coniugati né conviventi oppure nei casi di esonero dalla presentazione della dichiarazione dei redditi e di sospensione degli adempimenti tributari.

Dsu Isee corrente. Per integrare il modello Isee e per ricalcolare la situazione del nucleo familiare, a seguito di eventi che hanno fatto cambiare le condizioni economiche, c’è la possibilità di presentare una Dsu  integrativa. L’opzione è ammessa  quando la variazione di reddito è superiore al 25 di quanto attestato  in origine.

I documenti necessari per compilare la Dsu

Per compilare la Dsu, e portare a compimento la richiesta dell’Isee 2019, vanno preparati documenti e pezze d’appoggio. Ecco l’elenco, grazie al portale leggioggi.it. Bisogna tenere a portata di mano, in particolare: documento d’identità e codice fiscale del dichiarante e codice fiscale di tutti i componenti il nucleo familiare, compreso il coniuge non residente e il figlio a carico non convivente (se ha meno di 26 anni, non ha figli o non è coniugato). Chi presenta la Dsu nel 2019 – stando agli esperti delle pagine web – deve prendere a riferimento i redditi prodotti nel 2017. Per questo occorrono: certificazione unica, modello 730, modello unico 2018 redditi 2017; qualsiasi documento attestante compensi, indennità, trattamenti previdenziali, somme esenti da tassazione, borse di studio, redditi prodotti all’estero; denuncia Irap (per gli imprenditori agricoli) e per i residenti in Trentino attestazione di assegno regionale, assegno famiglie numerose e redditi di garanzia.

Risparmi e depositi entrano nel conto

Per attestare il patrimonio mobiliare al 31 dicembre 2018 ci vogliono le coordinate di conti correnti bancari e / o postali; titoli di Stato; libretti di deposito; azioni e obbligazioni, strumenti assicurativi di risparmio (detenuti in Italia o all’estero). La documentazione da produrre comprende: i dati identificativi dei rapporti bancari o strumenti finanziari come indicazione di tipo di conto, codice fiscale della banca o società di gestione patrimoniale, data di apertura ed eventuale chiusura del rapporto; estratti conto mensili o trimestrali; patrimonio netto risultante da bilancio, cioè l’ammontare delle rimanenze finali e dei beni ammortizzabili al netto degli ammortamenti (per società e lavoratori autonomi).

Isee 2019 e patrimonio immobiliare

Per le Dsu presentate nel 2019 si prendono a riferimento gli immobili posseduti al 31 dicembre 2018, per i quali andranno allegati: certificati catastali, atti notarili di compravendita o successione; quota capitale residua per i mutui stipulati per l’acquisto o la costruzione degli immobili; contratto di locazione registrato (per chi abita in una casa in affitto).

Documenti richiesti per i veicoli

Per i veicoli di proprietà alla data di presentazione della Dsu – sempre in base alle istruzioni per l’uso pubblicate da leggioggi.it – si dovranno fornire targa o estremi della registrazione al Pubblico registro automobilistico (il Pra) o ai Registri delle Imbarcazioni da Diporto (i Rid), per auto e moto di cilindrata pari o superiore ai 500 e per navi e imbarcazioni da diporto.

Come certificare le disabilità

In caso di disabilità i richiedenti dovranno presentare i documenti che la certificano, oltre alle ricevute per eventuali spese sostenute per il ricovero in strutture sanitarie o residenziali oppure per l’assistenza personale/domiciliare.

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Come è fatta una Dsu

La Dsu è composta da 8 moduli: 2 per il modello base, 6 per indicare situazioni particolari.

Modulo MB1: rappresenta la parte più importante del modello base (o Dsu mini) e deve essere presentato da tutti. Contiene i dati riguardanti il nucleo familiare e la casa di abitazione.

Modulo FC1: è il secondo modulo di cui si compone la Dsu mini e anch’esso è obbligatorio per tutti. Richiede l’inserimento delle informazioni relative a ogni componente della famiglia, le generalità, il reddito, il patrimonio mobiliare e immobiliare. Dal 2015 le indicazioni sul reddito, che prima venivano autocertificate, non rientrano più nella Dichiarazione. Spetta all’Inps richiederle direttamente  all’Agenzia delle Entrate.

Modulo MB2: riguarda l’accesso alle prestazioni relative al diritto allo studio universitario e ai figli minorenni nel caso in cui i genitori non risultino coniugati, né conviventi. A livello esemplificativo, il modulo si riferisce all’iscrizione all’università o agli asili. È composto da due quadri e serve per indicare la situazione della famiglia dello studente universitario (se convive o meno con i genitori e via dicendo) o del figlio minorenne.

Modulo MB3: è quello relativo alle prestazioni socio – sanitarie residenziali (ed esempio il ricovero in residenze per anziani). In questo modulo devono essere inseriti i dati sul beneficiario della prestazione, sui familiari, sui figli non compresi nel nucleo familiare e su eventuali donazioni di immobili.

Modulo MB1-rid: costiuisce un’alternativa al modulo MB1, nel caso in cui si voglia fare riferimento al solo nucleo familiare ristretto, composto solo da coniuge e figli. Si può utilizzare quando si richiedono prestazioni socio – sanitarie per persone con disabilità e/o non autosufficienti maggiorenni, prestazioni connesse ai corsi di dottorato di ricerca.

Modulo FC2: si compila solo se all’interno del nucleo familiare ci sono persone con disabilità o non autosufficienti. Si inseriscono generalità, livello di disabilità, spese per prestazioni.

Modulo FC3: utilizzabile se nella famiglia sono presenti persone esonerate dalla dichiarazione o in caso di sospensione degli adempimenti tributari per eventi eccezionali. Contiene i dati di reddito.

Modulo FC4: compilabile (ad esempio dal genitore non convivente nel caso di prestazioni per i figli minorenni, oppure dal figlio del beneficiario di prestazioni socio-assistenziali) per il calcolo della cosiddetta “componente aggiuntiva“, inserendo i dati richiesti.

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