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Pensioni: lavoro part time per gli over 63

  • 15 10 2015

Orario ridotto al 50% e abolizione della Tasi: queste le novità attese nel disegno di legge che il Governo deve trasmettere al parlamento. Non ci sarà la flessibilità sulle pensioni, cioè la possibilità di lasciare il lavoro prima rispetto ai paletti della Legge Fornero con un assegno più basso. Ma ci potrebbe essere una misura sperimentale: il part time a due anni dalla pensione. Promessa anche l'abolizione della Tasi

Orario parti time per gli over 63 come scivolo verso la pensione. Ecco l’ultima misura congegnata dal Governo, discussa oggi in Consiglio dei ministri con la Legge di Stabilità, che dovrebbe permettere a migliaia di lavoratori di iniziare a ritirarsi dal lavoro, senza perdere però un centesimo della pensione.

L’antefatto è questo: dal prossimo anno il diritto al trattamento previdenziale di vecchiaia è fissato a 66 anni e 7 mesi per gli uomini, 65 anni e 7 mesi per le donne, ma nel 2018 sarà a 66 anni e sette mesi per tutti. L’esecutivo non è riuscito a mettersi d’accordo su regole generali per chi desidera uscire in anticipo dal lavoro e ha rimandato il tema al 2016. Però ha studiato questa via di mezzo, che “salverebbe” almeno mezza giornata rendendo più leggeri gli ultimi anni di attività. Lo schema dovrebbe essere così: il lavoratore si accorda con l’impresa per un part-time, almeno al 50%. Il suo stipendio viene ridotto di conseguenza, mentre i contributi Inps saranno pieni, perché il datore di lavoro verserà la sua parte, accanto alla quale ci saranno anche i cosiddetti contributi “figurativi”, cioè quelli coperti dallo Stato quando si verificano determinate situazioni (cassa integrazione, mobilità, disoccupazione ecc…). Facendo l’esempio di un part-time al 50%, ha calcolato il Sole 24 Ore, la retribuzione finale lorda dovrebbe aggirarsi intorno al 65% di quella piena. La misura non è un obbligo, ma volontaria, e vale soltanto per il settore privato. Dovrebbe essere in vigore per un periodo sperimentale di tre anni e non prevede l’obbligo per l’impresa di assumere altro personale.

Confermato, infine, quanto già era stato annunciato sul fronte “prima casa”. Il Governo per il 2016 vuole abolire totalmente la Tasi sull’abitazione principale, senza aumentare le aliquote in vigore sulle seconde case. Il provvedimento peserà sulle casse statali circa 5 miliardi. I più preoccupati sono i Comuni, perché perderanno buona parte del gettito derivante dall’imposta, ma l’esecutivo ha assicurato che questo mancato introito verrà compensato.

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